Un altro sfratto eseguito a Monza

UN ALTRO SFRATTO A MONZA

Durante la mattinata di lunedì 14 aprile, in via Mazzucottelli 4 a Monza, un’altra famiglia è stata sfrattata.

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Questa volta non per morosità incolpevole: il nucleo familiare, composto da due adulti e due minori, è stato vittima di un’esecuzione del tribunale che, dopo aver pignorato la casa al vecchio proprietario, l’ha messa all’asta e venduta.

La famiglia, che pagava al vecchio proprietario un affitto in nero, venuta a conoscenza dopo due anni della possibilità di denunciare questa condizione e registrarsi regolarmente, non è riuscita a portare a compimento il processo di regolarizzazione a causa della decadenza della cedolare secca. Si sottolinea che i condomini hanno dichiarato come questo vecchio proprietario non avesse mai pagato spese condominiali, innescando un contenzioso tra sé e il condominio (contenzioso che tuttavia, a oggi, ha visto pagare soltanto chi è stato sfrattato).

In conclusione il tribunale e l’ufficiale giudiziario hanno agito per conto del nuovo proprietario, sgomberando subito l’appartamento senza un’apparente necessità di utilizzarlo a breve e senza tener conto delle conseguenze sociali sulla famiglia, che chiedeva di estendere la propria permanenza nell’appartamento fino alla pubblicazione della prossima graduatoria di emergenza (metà maggio, quando realisticamente le sarebbe stato assegnato un alloggio) o almeno la fine dell’anno scolastico a tutela della continuità della scuola per i minori.

 

Ancora una volta la soluzione che arriva dal Comune di Monza in risposta all’emergenza abitativa è quella di collocare le famiglie sfrattate in residence o strutture d’accoglienza private, arginando così il problema nel “breve termine” con la previsione di riposizionare queste famiglie in alloggi comunali.

Una previsione che finora poche volte si è concretizzata a causa della scarsità degli alloggi di edilizia residenziale popolare (e.r.p.) disponibili.

Oggi il “breve termine” si è trasformato in “stato permanente”, tant’è che molte famiglie permangono nella struttura per diversi mesi, talvolta anni.

Questo si traduce nel bilancio dell’amministrazione comunale in 400 mila euro all’anno spesi per strutture private (residence/social housing/ comunità protette), soldi che potrebbero essere destinati invece nel ristrutturare alloggi comunali dichiarati inagibili, nel recuperare aree dismesse e adibirle ad alloggi a canone sociale e nel requisire le oltre 3000 unità di alloggi sfitti di privati – in accordo con questi – anziché in strutture private, uniche vere beneficiarie di questa situazione di povertà sociale ed economica.

 

La grande manifestazione romana di sabato 12 ha ribadito la centralità delle rivendicazioni dei movimenti per il diritto all’abitare, portando in piazza ancora, dopo il 19 ottobre 2013, decine di migliaia di persone determinate a prendere parola contro le misure di austerità che da anni negano diritti fondamentali a fette sempre più ampie di popolazione.

 

Ci sentiamo parte attiva di questa mobilitazione che sta attraversando da mesi senza interruzione tutta l’Italia e riportiamo anche qui a Monza all’attenzione di tutti l’attualità delle lotte per il diritto alla casa, lanciando pubblicamente il prossimo presidio antisfratto.

 

MERCOLEDÌ 16 APRILE a partire dalle ore 8.30 in via Cellini  21, CONTRO LO SFRATTO DI MONIA

 

Invitiamo tutti a prendere parte a questo presidio, al fine di rafforzare la rete di mutuo soccorso che nel corso di questi anni ci ha permesso di dare un supporto concreto alle tante famiglie sotto sfratto a Monza e nei comuni limitrofi.

 

FOA BOCCACCIO 003 E COMITATO MONZESE PER IL DIRITTO ALLA CASA

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