Corso di italiano per stranieri in Boccaccio

Parte il corso di lingua italiana per stranieri presso la F.O.A. Boccaccio 003 di via Durini 19 a Monza.

Il corso è GRATUITO  e NON servono documenti per frequentarlo.

CORSO BASE: sabato dalle ore 15 alle ore 17

CORSO AVANZATO: mercoledì dalle ore 19.30 alle ore 21.30

info: boccaccio@autistici.org oppure 3471216347

Le iscrizioni si raccolgono tutti i pomeriggi dopo le 18 (bussate al portone di legno) oppure negli orari di lezione

Nelle prossime settimane presso
la libreria del centro sociale Foa Boccaccio 003 partirà la scuola di italiano
per stranieri.

Il progetto, che vuole essere continuativo e permanente sul territorio, consiste di
due appuntamenti settimanali, ciascuno di due ore, ai quali gli studenti di ogni età potranno partecipare gratuitamente. Il corso viene diviso in due livelli, a seconda delle conoscenze già acquisite. Sabato dalle 15 alle 17 la lezione è dedicata a coloro che necessitano di un’infarinatura di base, mentre mercoledì dalle 19.30 alle 21.30 si approfondiranno nozioni avanzate, attraverso drammatizzazioni, letture e visione di film, per i più esperti.

Il paradigma di scuola che proponiamo mette in risalto il contatto umano, non
considerando gli studenti solo come “scolari” ma cercando di creare uno scambio culturale biunivoco. Il concetto di multiculturalismo definisce proprio quel processo di mutuo apprendimento e reciproco arricchimento che all’interno del corso vorremmo fosse prerogativa imperante: attraverso l’incontro di prospettive culturali differenti, si potrà far tesoro di tradizioni altre, dalla musica alla cucina; è un’occasione importante per favorire la conoscenza di etnie non occidentali da parte di tutta la cittadinanza, che sempre più è assopita dalle confortanti parole delle figure istituzionali, che dipingono lo straniero come
un diverso, dunque una minaccia da eliminare o quantomeno, arginare ed
emarginare.

Oggi esistono poche strutture istituzionali che siano funzionali all’orientamento di
stranieri in cerca di lavoro e che , senza richiedere carte di soggiorno o permessi, insegnino italiano in maniera gratuita. Questo perché la politica non promuove logiche di assistenza sociale nei confronti degli extracomunitari, essendo la politica governativa chiaramente xenofoba e razzista. Non risulta nuova l’affermazione fatta dal Sindaco Mariani che in merito all’ospitalità, presso cascina Costa Alta, di 20 profughi tunisini, ha riferito che a Monza e in Brianza non c’è più spazio per gli immigrati e che verranno presi provvedimenti qualora questi rimangano nella sede di Biassono.

Xenofobia, razzismo, fascismo non fanno parte del nostro vocabolario ma sono termini che vogliamo evidenziare per dimostrare chi realmente siano e come operino i nostri amministratori comunali, i nostri sindaci e le nostre forze dell’ordine, che sempre più fanno dell’abuso di potere sugli immigrati (ricordiamo le tremende perquisizioni e
irruzioni in via Borgazzi, i controlli sugli autobus, in stazione e al Binario
7, i pestaggi di extracomunitari vicino al centro monzese, il coprifuoco per gli
alimentari, etc) la cifra della loro azione politica. Una volta evidenziati, lottiamo per combattere questi mali che affliggono la società odierna che continua a ripetere gli stessi errori, dimenticando la tremenda discriminazione subita agli inizi del ‘900 con la prima grande emigrazione e, più avanti, con la migrazione dal sud al nord Italia.

L’Italia ai tempi della crisi rifiuta in tutti i modi nuovi ospiti all’interno dello Stato. Ospiti che non sono ben visti per l’appartenenza religiosa e per la cultura differente, ma che
in realtà rappresentano il motore dell’economia italiana, in quanto costituiscono la manodopera del paese. Ospiti quindi discriminati e per di più sfruttati, in assenza di qualsiasi tutela giuridica.

Per noi queste persone non sono “ospiti” ma cittadini come tutti gli altri, anche se
sprovvisti di documenti di permanenza perché sottoposti a lavoro nero o non in regola.

Non riconosciamo l’identità che lo Stato attribuisce a ciascuno. I documenti sono
uno strumento di controllo sociale, per cui nella nostra scuola non li vogliamo!

Certo è che i controlli sugli immigrati sono ferrei e pedissequi e qualora qualcuno avesse bisogno di un sostegno per le pratiche burocratiche allora verranno indicati i percorsi più idonei da seguire.

Questa scuola quindi non vuole essere solo una piattaforma di insegnamento. La nostra posizione è chiara e lineare: puntiamo al coinvolgimento e allo scambio attivo di solidarietà, per estendere le lotte sociali anche in Brianza. Piccoli passi che segnano un passaggio, come gli episodi della torre in Imbonati a Milano e della gru a Brescia.

Piccoli passi che facciano anche comprendere che diverso vuol dire più bello, che diverso significa tanto…

Questa voce è stata pubblicata in Eventi. Contrassegna il permalink.