Il 14 luglio durante una manifestazione contro la repressione subita
dal movimento no tav presso il carcere di Cuneo in solidarietà al nostro
compagno Mao e a tutti gli arrestati No Tav, quello che era nato come
presidio si è trasformato presto in un corteo partecipato e determinato
che ha deciso di percorrere la strada che conduce dal carcere alla
stazione ferroviaria.
Verso la fine del percorso una macchina ha tentato di spezzare il
corteo e nel farlo investiva alcuni compagni. Con un assurdo
ribaltamento dei fatti a distanza di più di sei mesi, oggi 16 gennaio
2013, quattro provvedimenti di custodia cautelare hanno raggiunto alcuni
compagni presenti, accusandoli di “concorso anomalo in rapina”. E’
questa una delle strategie più usate dalle questure negli ultimi tempi
per reprimere il dissenso: dal g8 di Genova alla Valsusa passando per i
fatti del 15 ottobre: colpire nel mucchio inventandosi reati inesistenti
e basati sull’utilizzo indiscriminato del dispositivo del concorso.
Questa formula permette allo stato di colpire con misure repressive chi
partecipa alle lotte indipendentemente da qualunque (presunta)
responsabilità individuale ma soltanto sulla base della loro identità e
del loro agire politico.
Due degli arrestati sono compagni dei nostri collettivi e per questo
motivo ci sentiamo colpiti in prima persona.
Esprimiamo pieno appoggio e calorosa solidarietà a entrambi i nostri
compagni colpiti, in particolare al nostro compagno Peppino ristretto
agli arresti domiciliari con l’odioso divieto di comunicare con
l’esterno. Questa restrizione mette in luce lo scopo dell’ operazione
repressiva:privare il movimento monzese di alcuni dei suoi membri più
attivi e presenti nelle lotte che quotidianamente porta avanti sul
territorio. Vediamo inoltre in questa operazione l’ennesimo tentativo di
colpire, criminalizzare e mettere a tacere una delle voci di dissenso
più radicale degli ultimi anni come quella No Tav.
Tutto ciò ovviamente non fermerà le nostre manifestazioni di
solidarietà a lui e a tutti gli altri inquisiti.
PEPPINO LIBERO TUTTI LIBERI. A Sarà Düra! Dalle valle alla città la
lotta non si arresta!
Contro il carcere e la società che lo crea
FOA Boccaccio 003 & CordaTesa
boccaccio.noblogs.org
cordatesa.noblogs.org
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Mi associo a quello ke ha detto la mamma di ARI,
stiamo arrivando ad una situazione del cavolo questa è proprio repressione dovuta da una dittatura ma dove stà la libertà di pensiero e di espressione e sopratuto quella di manifestare!
quindi è una vergogna!
ora basta liberate pè e gli altri compagni!!!
Sono la mamma di Arianna e ho conosciuto Peppino a ottobre di quest’anno, quando abbiamo preparato insieme ad altri amici ParticolAri dalla Palestina, in memoria di Arianna e Vittorio, una serata per noi memorabile per l’intensità e la qualità con cui collettivamente li abbiamo ricordati. In particolare in quei giorni sono rimasta colpita dal collettivo Boccaccio e dai suoi componenti, primo fra tutti Peppino, per l’impegno politico, la coerenza e l’efficienza organizzativa nel promuovere le iniziative rivolte al territorio, non ultimo il dossier sulla casa che ho avuto modo di leggere alcuni giorni fa e di cui ho apprezzato sia i contenuti che l’approfondita analisi. Mi sembra incredibilmente ingiusto che sia stato colpito da un simile provvedimento restrittivo e mi associo alla richiesta di LIBERTA’ immediata per lui e per gli altri compagni coinvolti. Maria