Il taglio di 25.000 metri quadri di bosco è l’ultima frontiera dell’urbanistica “a consumo di suolo negativo” della Giunta Pilotto.
Le robinie che costituiscono l’eccellente rinaturalizzazione spontanea dell’area della ex caserma IV Novembre non meritano tutela, così come le 30 mila firme raccolte a difesa del bosco non meritano ascolto: questo il punto di vista di Pilotto e dell’assessore Lamperti, che tirano dritto nella loro strada.
Sul bosco vogliono costruire uno studentato, mentre tutti si domandano, se proprio questa struttura si rivelasse necessaria, perché non sia possibile collocarla in una delle tante altre aree dismesse in città di proprietà pubblica, dove non si sia verificata la fortunata circostanza di una rinaturalizzazione spontanea.
Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni si batte contro l’ennesimo sfregio al già compromesso ecosistema monzese e convoca per sabato 20 settembre una prima mobilitazione contro l’abbattimento del bosco.
Sempre questa settimana, martedì 16 settembre alle ore 21 presso la Casa del Volontariato di via Correggio 13, il Coordinamento organizza la presentazione del libro “Contro Milano”, alla presenza dell’autore Gianni Barbacetto, utile strumento per interpretare il disastroso impatto sociale e ambientale delle scelte urbanistiche effettuate nella metropoli milanese.
Lunedì 8 settembre è morto a Monza Toure Mamadou, operaio di 48 anni, padre di 4 figli.
Un incidente lo ha ucciso mentre lavorava al tornio in un’azienda metalmeccanica.
Nella stessa mattina, un altro operaio veniva ricoverato in gravi condizioni all’ospedale San Gerardo dopo una caduta in un cantiere edile di Desio.
Nella stessa giornata, altri 3 lavoratori hanno perso la vita a Torino (a 69 anni!), Roma e Catania.
Queste vicende aggiornano statistiche drammatiche, che parlano di 432 decessi certificati nei primi 7 mesi del 2025 (fonti INAIL).
Il cordoglio di comodo da parte delle istituzioni è complice di una strage le cui responsabilità risiedono esclusivamente nel sistema di sfruttamento capitalista in cui siamo tutti/e obbligati a lavorare e nell’impunità che lo Stato garantisce agli sfruttatori.
Il 20 Settembre 2024 eravamo in piazza a Monza con lo slogan “basta omicidi sul lavoro”. Ci eravamo promessi che, da lì in poi, nessuna morte sarebbe passata senza mobilitazione. Un anno dopo manteniamo fede a questa promessa: scendiamo in piazza per non lasciare che queste morti passino nel silenzio, costruiamo percorsi di solidarietà e lotta in un mondo di lavoro sempre più precario e sottopagato.
UNIAMOCI E ORGANIZZIAMOCI PER NON CONTINUARE A MORIRE DI PROFITTO: A CONDIZIONI DI MORTE NON SI DEVE LAVORARE!
Promosso da Rete Lotte Sociali MB (Arci Scuotivento, CUB Confederazione Unitaria di Base, FOA Boccaccio 003, S.I. Cobas, USB Unione Sindacale di Base)
Ottobre 2023: il Boccaccio occupa temporaneamente l’area di Via Salvo D’acquisto, una TAZ realizzata in collaborazione con collettivi provenienti da altri paesi d’Europa per dare forma alla prima edizione del festival internazionale B2M, 24 ore di laboratori politici e musica in uno spazio trasformato in arena collettiva.
Da quella prima edizione del 2023, il cammino non si è fermato: oggi partecipiamo al percorso nelle nuove date di Berlino e Berna, nel segno della costruzione di legami duraturi tra collettivi e spazi liberati.
B2B cresce in maniera corale, con eventi concepiti e organizzati insieme da diversi collettivi.
B2B è un festival internazionale e itinerante, che nasce per aprire spazi di incontro, scambio e solidarietà tra collettivi autogestiti. Una rete in movimento che unisce politica, assemblee, sperimentazione artistica, concerti e feste, dando vita a nuove connessioni e infrastrutture di resistenza.
Nel 2023 i grandi temi erano occupazione e repressione, con un confronto sulle pratiche di autogestione e di resistenza nei diversi contesti nazionali. Nel 2025, invece, l’urgenza è riconoscersi e rinsaldare ciò che tiene unite le nostre esperienze: un piano comune che mette al centro l’internazionalismo del movimento antifascista, l’alfabeto condiviso delle nostre lotte e la solidarietà alla resistenza palestinese.
BERLINO
12 Settembre – Køpi Concerti & live performances, a partire dalle 16
13 Settembre – SFE Workshop & dibattiti, a partire dalle 12
“Prime suspect, Antifa Ost’?” – Aggiornamenti su come gli stati tedesco e ungherese collaborano per smantellare la resistenza militante al neo-fascismo. “Updates from the West Bank” – Proiezione del documentario “The Settlers” (Louis Theroux, 2025) e confronto su esperienze di resistenza quotidiana nei territori occupati in Cisgiordania.
Sabato 6 Settembre scenderemo in piazza contro lo sgombero del Leoncavallo per rivendicare lo strumento dell’occupazione e perché crediamo che difendere la memoria militante del Leoncavallo significhi difendere gli spazi e le lotte di oggi.
L’appuntamento delle 14 a Porta Venezia non può essere sufficiente. Come lotte vive di questa città, vogliamo puntare il dito CONTRO LA CITTÀ DEI PADRONI. Contro la loro arroganza, la loro violenza liberticida, la loro sete di potere e denaro.
Vogliamo dimostrare che Milano non è tutta come vorrebbero loro: una città grigia di cemento, acciaio e vetro, su misura di ricco. La Milano che chiamiamo in piazza è viva, colorata e moltitudinaria. La Milano degli Spazi Sociali, una Milano capace di dire a gran voce e senza timore: “Questa città di chi pensi che sia?”
Occupare spazio nella città di Milano è di vitale importanza, di fronte a un modello di città sempre più escludente, trasformata da decenni di violenza speculativa e rincaro degli affitti, di grandi eventi e ora accelerato dalle prossime Olimpiadi invernali. Di fronte all’uso delle zone rosse, dei CPR, dei rimpatri, dello sfruttamento per espellere a colpi di profilazione e classismo le persone razzializzate e marginalizzare.
Occupiamo spazio per evidenziare le responsabilità del governo Meloni, oltre che della Giunta Sala e di tutte le Giunte del Mattone, un governo che muove un attacco frontale contro le essenziali esperienze di lotta sociale e autonoma, unico soggetto reale in grado di proporre un’alternativa concreta a un mondo fatto di sopraffazione e soprusi.
Occupiamo spazio, allora, per fermare la violenza della Destra, della Guerra, del Colonialismo, del liberismo estrattivista che in tutto il mondo incontrano fronti di Resistenza.
Occupiamo spazio per lottare per il diritto alla casa, davanti ad affitti insostenibili e abitazioni prive di dignità. Per denunciare chi ha svenduto le case popolari, dall’alto della sua poltrona a Regione Lombardia o in MM, e non ha intenzione di assegnare quelle esistenti.
Occupiamo spazio contro il “Modello Milano” della giunta Sala e delle giunte precedenti, che porta avanti la speculazione e la rendita trainato da tangenti e bustarelle.
Occupiamo spazio contro la militarizzazione delle nostre città, e contro un governo che vuole gestire i bisogni sociali con la repressione ed il DL Sicurezza, criminalizzando chi rivendica diritti e lotta per una vita degna per tutt3.
Occupiamo spazio per socializzare stare insieme e praticare sport, senza dover sempre spendere soldi, senza essere serviti e servire, ma costruendo comunità autogestite, dove chiunque si possa mettere in gioco, dare una mano o ricevere aiuto.
Occupiamo per sottrarre spazio e soldi ai padroni della Città, che lucrano sugli affitti brevi e privatizzano la Città Pubblica, contribuendo alla metropoli vetrina del turismo di lusso e della rendita.
Occupiamo spazio autonomo da partiti e da poteri che, invece di combattere, lo sfruttamento, il razzismo, la violenza di genere e la trasformazione dei nostri territori in merce da cui escluderci.
Occupiamo spazio per parlare di lotta anticoloniale, in tutte le lingue in cui vogliamo farlo.
Occupiamo spazio per organizzare la solidarietà attiva alle resistenze del mondo, a partire dalle lotte per la liberazione della Palestina: finche la Palestina non sarà libera, nessun@ lo sarà.
Occupiamo spazio per ballare, ma sopratutto vivere ed esistere senza essere molestat3, drogat3, stuprat3.
Occupiamo il presente che ci vogliono sottrarre, per determinare il nostro futuro nel segno della solidarietà e dell’accoglienza, del mutuo aiuto e della comunità.
Occupiamo contro la città dei padroni.
Occupiamo per costruire una città diversa, una alternativa reale; occupiamo affinché tutt3 possano vivere bene.
Qui siamo e qui restiamo.
Spazi sociali occupati e di alternativa culturale
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MONZA – Giardini pubblici di San Rocco (in caso di maltempo l’iniziativa si terrà presso il Circolo di viale Libertà 33)
PALESTINA – Resistenza & solidarietà
Dalle ore 18.30 APERITIVO a sostegno dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane TESTIMONIANZE dalla carovana solidale di West Climbing Bank (aprile 2025) COLLEGAMENTO VIDEO con la Global Sumud Flotilla
La politica sionista mette in mostra giorno dopo giorno il proprio volto programmaticamente spietato: immagini e statistiche sempre più drammatiche ridefiniscono quotidianamente il limite raggiunto dall’arroganza sionista, tanto che il lessico a nostra disposizione sembra aver esaurito le possibilità per raccontare ciò che sta accadendo a Gaza, in Cisgiordania e nei territori occupati.
In questo contesto diritto e istituzioni internazionali hanno fallito miseramente nel tentativo di arginare le scelte del governo israeliano, ma ovunque si moltiplicano iniziative autorganizzate a sostegno del popolo palestinese, esorcizzando il sentimento di impotenza di fronte alla catastrofe in atto.
Riteniamo importante condividere anche sul nostro territorio questo genere di esperienze come antidoto alla rassegnazione e all’abitudine, ribadendo l’urgenza di sostenere con il medesimo impegno sia le prospettive di carattere umanitario sia l’azione politica a sostegno dell’organizzazione della Resistenza palestinese, per una Palestina libera dal fiume fino al mare.
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Anche quest’anno torna la versione estiva di Cineastio, ogni giovedì del mese per tutto agosto. Per alimentare e affinare insieme il nostro sguardo antimilitarista abbiamo scelto 4 film di animazione che provano a smontare, attraverso una lettura poetica, il sistema-guerra. Per chi non va in vacanza e chi non ci può andare ci vediamo con chiacchiere, birrette, film e pop corn per la prima proiezione della rassegna giovedì 7 agosto When The Wind Blows di Jimmy Murakami
INGRESSO GRATUITO
Pubblicato inEventi|Commenti disabilitati su Cineforum d’agosto 2025
Si è conclusa una stagione particolare ed è tempo di un rapido bilancio: nonostante l’assenza di uno spazio sociale autogestito resti una ferita aperta in città, il progetto politico della FOA Boccaccio ha saputo dare continuità al proprio percorso in maniera nomade ed itinerante, attraversando spazi e quartieri diversi.
Da settembre 2024 a oggi sono state oltre cinquanta le iniziative pubbliche costruite collettivamente, in una città attraversata da tensioni evidenti e contrastanti.
Da una parte la politica di palazzo, le logiche speculative, l’ossessione per la sicurezza, le narrazioni sensazionalistiche dei media locali.
Dall’altra la maggioranza di monzesi che non si rispecchia nel Consiglio Comunale, i/le giovani che resistono alla repressione di Giunta e Questura, i comitati che si oppongono alla cementificazione, le periferie in cui ci si organizza per far fronte al carovita e si costruisce solidarietà dal basso.
Dentro a queste tensioni abbiamo cercato di elaborare un punto di vista chiaro e condividerlo con più persone possibili: siamo consapevoli di vivere tempi in cui è urgente ricostruire una rete solida di individui, collettivi, soggetti sociali capaci di sostenere le sfide gravi poste dallo scenario nazionale e internazionale.
In questa direzione, oltre alle iniziative costruite in città, abbiamo dato il nostro contributo attivo e di partecipazione nelle mobilitazioni che a livello nazionale hanno contraddistinto quest’ultimo anno: dal sostegno alla resistenza palestinese a quello per le persone imputate al processo di Budapest, dall’opposizione al DDL Sicurezza a quella contro Pedemontana, sono molteplici i fronti di lotta che ci hanno chiamato in causa.
Da qui si ripartirà a settembre, ancora insieme con chi avrà la voglia e determinazione di mettersi in gioco.
FOA Boccaccio 003
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Itinerario a due ruote sulle orme di Gaetano Bresci.
Luoghi, antefatti e protagonisti del regicidio.
Ritrovo ore 21, piazza San Paolo, Monza.
La biciclettata si concluderà presso la Cappella Espiatoria.
In caso di maltempo l’iniziativa non avrà luogo.
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“A morte il re” è un itinerario in bici che vi condurrà in sei tappe per la città di Monza alla riscoperta di luoghi e fatti storici correlati all’uccisione di Umberto I da parte di Gaetano Bresci. Dalla strage di piazza San Paolo del 1898 fino ai tre colpi di Bresci, una voce narrante e letture tratte da testimonianze dell’epoca ricostruiranno gli avvenimenti e le loro ragioni storiche. Un’occasione per immergersi nella storia, sfuggendo al melodramma nazionalpopolare dell’uccisione del “Re Buono”.
Pubblicato inGeneral|Contrassegnatogaetano bresci, monza|Commenti disabilitati su A morte il Re! Edizione 2025
La mattina di mercoledì 3 luglio 2025 tre nostri compagni sono state perquisiti dalla polizia presso le loro abitazioni a Monza e in Brianza in relazione a un’indagine avviata dalla Procura di Monza su denuncia del Sindaco Pilotto.
I fatti contestati si riferiscono alla comparsa a Monza di alcune scritte contro la guerra, il riarmo e la presenza dei militari nelle città, per le quali si ipotizza il reato di imbrattamento e vilipendio delle forze armate.
Le scritte erano comparse a maggio durante le giornate dell’ampia mobilitazione contro l’Italian Raid Commando, esercitazione sportivo-militare che ha visto confluire centinaia di militari europei in Brianza fino alla squallida parata conclusiva a Monza.
Una moltitudine di voci si è sollevata per denunciare la presenza dei militari sul territorio, una presenza sempre più invasiva e finalizzata ad abituare la popolazione alla “normalità della guerra”, ai suoi linguaggi e ai suoi strumenti: presidi, attacchinaggi, flash mob, volantinaggi e azioni di sensibilizzazione si sono alternati durante quei giorni in maniera serrata tra Monza e la Brianza, restituendo l’idea di un territorio animato da un profondo sentimento antimilitarista.
In questo contesto, il silenzio assordante del Sindaco Pilotto, complice nel favorire l’occupazione delle strade della città e della Villa Reale per l’oscena parata militare, è stato rotto esclusivamente dalla “ferma condanna” per le scritte antimilitariste comparse sui muri cittadini, con particolare riferimento a quelle comparse sull’Arengario e su edifici del centro.
Lo sfregio al “patrimonio di tutti i monzesi” ha indotto l’intrepido primo cittadino a sporgere denuncia contro ignoti, innescando l’indagine che ha portato alle perquisizioni di qualche giorno fa.
Mentre è ormai evidente come la propaganda bellica sia sempre più pervasiva, infestando città, scuole e dibattito pubblico, ciò che lascia basit3 di fronte agli sviluppi di questa vicenda è registrare come l’unico reale impegno espresso dalla Giunta monzese sia indirizzato a reprimere e silenziare il dissenso di chi lotta contro la guerra e soprattutto rifiuta di esserne complice, invitando a disertare il sistema bellico.
“Chi sceglie queste forme di espressione non ha argomenti e rinuncia al confronto delle idee”: con questa litania, ripetuta come un disco rotto, Pilotto scava una trincea (per stare in tema) a difesa del proprio equilibrismo politico.
La Monza di Pilotto riesce a essere città della pace e ripudiare la guerra, ma allo stesso tempo a stringere la mano a delegazioni militari provenienti da tutta Europa.
La Monza di Pilotto è green e a consumo di suolo negativo, ma allo stesso tempo è oggi record di cantieri in città.
La Monza di Pilotto è attenta ai giovani e alle loro esigenze, ma per loro ci sono solo sbirri, sgomberi, telecamere e street tutor.
Lo scenario è chiaro: le istituzioni, completamente colluse con chi si arricchisce nell’economia bellica, silenziano e ignorano ogni tentativo di opposizione. Il riarmo prende forma e ci impoverisce, le guerre uccidono ovunque dentro e fuori l’Europa, mentre prosegue senza sosta il genocidio del popolo palestinese: di fronte a tutto questo una scritta su un muro o qualunque altra azione che accenda i riflettori sul tema è il minimo che si possa fare. Mentre di guerra si muore, l’unico vero sfregio è indignarsi per un muro sporco.