Giovedì appuntamento per costruire insieme lo sciopero generale del 28 novembre! Dopo le grandi mobilitazioni di settembre e ottobre contro il genocidio del popolo palestinese, abbiamo l’ urgenza di continuare sulla strada intrapresa, per fermare le politiche di guerra del governo Meloni.
ANTITERRORISMO. Conflitto sociale e “fine della Storia in Italia”
di Elio Catania (Meltemi, 2025)
Presentazione libro e incontro con l’autore
*************
Il nuovo lavoro di Elio Catania si sviluppa attorno ai concetti – opposti ma complementari – di terrorismo e antiterrorismo. Sebbene si generino autonomamente, i due fenomeni sono infatti strettamente connessi, al punto che l’uno modella l’altro. Più precisamente, per antiterrorismo s’intende quell’insieme di elementi – culture di governo e di polizia, codice penale, corpi speciali, legittimità concessa alla protesta – attraverso cui uno Stato si relaziona non solo ai fenomeni estremi di lotta armata, ma anche al conflitto sociale e alla violenza politica.
Nel volume, l’autore ricostruisce il quadro delle politiche di sicurezza a partire dagli anni Sessanta e traccia la storia dell’antiterrorismo in Italia individuando le linee di continuità e di rottura che l’hanno attraversata, fino a trovarvi un epilogo nella cosiddetta “fine della Storia”: il presunto superamento del conflitto sociale e la negazione di qualsiasi alternativa all’ordinamento liberalcapitalistico, che hanno preso forma tra la fine della Guerra fredda e il collasso della Prima Repubblica.
Giovedì 6 novembre 2025, ore 20.30 presso Circolino di Viale Libertà 33, Monza
DISFATTISMO
Ieri e oggi. Rivolte, ammutinamenti e diserzioni nella prima guerra mondiale
di Graziano Giusti
PRESENTAZIONE DEL LIBRO E INCONTRO CON L’AUTORE
**********************
Piani di riarmo, reclutamento di militari, truppe di “interposizione”, costituzione dell’esercito europeo e approntamento di una “difesa comune” stanno diventando il pane quotidiano dei governi di tutta Europa. Quella stessa Europa che 110 anni fa si trovò coinvolta nel primo orribile massacro di una guerra mondiale imperialista.
Giovani di ogni provenienza vennero obbligati a scannarsi a vicenda nelle trincee del continente per difendere gli interessi delle rispettive classi dominanti.
Il macello ebbe il suo corso, ma da esso sorsero ribellioni, rivolte e insurrezioni.
Insomma quel disfattismo rivoluzionario che è esattamente l’argomento a cui è dedicato il presente volume.
Disfattismo ovvero sabotaggio attivo della guerra nel proprio paese, rifiuto di arruolarsi nei ranghi diffondendo idee che spingono alla diserzione e alla guerra di classe, per fare della guerra dei padroni una guerra degli sfruttati.
Come portare nuovamente oggi quest’attacco ed essere realmente efficaci contro la guerra?
Martedì 4 novembre 2025 Monza, via D’Annunzio ang. via Aquileia, h 17.30
CORTEO: CONTRO LA GUERRA E CHI LA PRODUCE
La Commissione Europea ci dice che dobbiamo essere pronti alla guerra entro quattro anni: il conflitto in Ucraina, che vede la NATO contrapposta a Putin, ha già un impatto diretto sulle nostre vite, ma nei prossimi anni la questione potrebbe aggravarsi drammaticamente se non si costruisce una solida opposizione agli interessi economici che si celano dietro alla guerra.
Fino a pochi mesi fa si chiamava “ReArm Europe”, oggi è stata ribattezzata “Readiness 2030”, ma la sostanza non cambia: la programmazione militare europea comprende, oltre al finanziamento alle armi, investimenti su infrastrutture, mobilità militare e guerra elettronica moderna. Un gigantesco affare per piccoli e grandi gruppi industriali, spese militari che paghiamo noi, investimenti pubblici che vengono sottratti alla spesa sociale.
Noi con la stessa reattività dobbiamo saper raccogliere tutto ciò che di vivo e politico è successo nelle scorse settimane per dire chiaramente NO ALLA GUERRA. NO AL RIARMO. NO ALLA PRODUZIONE BELLICA. NO ALLA MILITARIZZAZIONE nelle strade e nelle scuole.
Lo abbiamo affermato in tutta la Brianza durante l’Italian Raid Commando a maggio e di nuovo lo faremo il 4 novembre, durante la cosiddetta “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate”, diventata con il Governo Meloni una celebrazione ancor più funzionale a promuovere pericolose retoriche guerrafondaie.
Ancora una volta saremo in piazza per ribadire il rifiuto di questa retorica e per consolidare la crescita del movimento contro la guerra, coinvolgendo sia il mondo del lavoro che della scuola, rivendicando il blocco degli investimenti militari e l’incremento delle risorse per scuola e sanità pubbliche!
Promosso da Rete Lotte Sociali Monza e Brianza Collettivi studenteschi di Monza
In vista del corteo CONTRO LA GUERRA E CHI LA PRODUCE del 4 novembre, pubblichiamo alcune riflessioni tematiche.
1. LA SCUOLA NON SI ARRUOLA.
Tagliare le spese militari, finanziare la scuola pubblica!
Lo spettro di un conflitto mondiale si allunga sulle nostre vite e getta la sua funesta ombra in tutte le pieghe della società. La normalizzazione della guerra investe il mondo della scuola, con l’obiettivo di abituare i più giovani a linguaggi e pratiche di guerra, affinché in futuro possano diventare “bravi patrioti” o silenziosa carne da macello.
E’ evidente il salto di qualità del piano strategico che porta dentro le scuole una forte ventata di nazionalismo e militarismo, abdicando al ruolo che le scuole dovrebbero avere di luogo promotore di pensiero libero e critico.
E’ dal 2014 almeno che esistono protocolli di intesa interministeriali che promuovono “cultura della sicurezza” e “cultura della difesa”: questa “promozione” avviene attraverso attività contro “il bullismo”, per “la legalità”, per l’orientamento e di alternanza scuola-lavoro che nascondono spesso la normalizzazione di culture della guerra.
Se in alcuni casi sono direttamente le forze armate che entrano nelle scuole, in altri sono le caserme a ospitare delegazioni di studenti organizzando attività di gioco o sportive che spesso simulano l’addestramento militare. O come recentemente successo anche in Brianza con la contestata iniziativa dell’ Italian Raid Commando, le scuole diventano basi operative per attività di vero e proprio addestramento militare. Inoltre non è raro che venga proposto di effettuare i percorsi di PCTO (la vecchia alternanza scuola lavoro) all’interno di industrie belliche o basi militari, come a Sigonella (SR) o Solbiate Olona (VA), in cui gli studenti effettuano addirittura attività di manutenzione di mezzi militari. Non mancano poi concorsi, premi, presentazioni di calendari e mostre su vicende belliche organizzate in sinergia tra il Ministero della Difesa e quello dell’Istruzione.
Rappresentanti delle forze armate sono talvolta presenti all’interno delle classi sostituendosi alla figura dei docenti in attività didattiche come le cosiddette materie Stem (le discipline scientifico-tecnologiche), rispetto alle quali sta assumendo un ruolo centrale la Fondazione Leonardo, proponendo pacchetti educativi sia per gli studenti sia per la formazione dei docenti.
E ovviamente il 4 novembre i docenti delle scuole di ogni ordine e grado saranno invitati ad accompagnare i propri studenti e studentesse a celebrazioni che esaltano i valori della patria e del sacrificio.
Contro tutto questo apparato propagandistico scendiamo in piazza il 4 novembre, insieme a tutt* i/le docenti, lavoratori e lavoratrici della scuola, student* che generosamente si battono per contrastare questo indottrinamento istituzionale e che svolgono un ruolo fondamentale di resistenza alla retorica guerrafondaia.
Ma non solo: manifestare contro la guerra e le spese militari significa rivendicare investimenti maggiori per l’istruzione pubblica, per la messa in sicurezza dei plessi scolastici, per l’assunzione di precari e precarie in lista d’attesa da anni, per l’aumento dei salari degli insegnanti italiani, tra i meno pagat* in Europa.
La guerra, come si sa, è un gigantesco motore economico, sia per la sua capacità di far fronte alle crisi economiche, sia per le possibilità che offre di sperimentare tecnologie e forme di gestione della società.
Oltre ai veri e propri fabbricanti di armi, è importante riconoscere il cosiddetto “indotto”, che va dalle aziende sviluppatrici di spyware e software per la guerra ibrida ai microchip che servono per droni ed elicotteri, ai sistemi di sorveglianza (utilizzati diffusamente anche nel modello della Smart City).
È inoltre sempre più arduo distinguere tra applicazioni civili e militari, nell’era del cosiddetto “dual use”, in cui tutto è collegato attraverso strategie e meccanismi non sempre manifesti, non c’è reale differenza tra i due campi. Per fare un esempio concreto, anche l’industria dei videogiochi, apparentemente ludica, è in realtà profondamente legata con il settore militare.
Di fronte all’aggravarsi dei conflitti in corso, l’unica risposta del nostro governo è stata prendere la strada dell’economia di guerra, che sta portando profitti record nelle casse di Leonardo e delle altre aziende militari, che si trovano a beneficiare delle stragi di civili.
Anche sul territorio monzese sono presenti aziende legate alla guerra, in particolar modo in Brianza: se a Lecco è nota la vicenda della Fiocchi Munizioni, anche Monza “vanta” la presenza di aziende che dichiarano apertamente la loro collaborazione con Leonardo.
Oltre a queste aziende, facilmente individuabili, in quanto operanti allo scoperto, esiste una fitta rete di piccole start up, anch’esse direttamente coinvolte con l’industria bellica, su cui le informazioni sono spesso incomplete o non disponibili.
Per essere più efficaci nel nostro attacco contro il sistema guerra è quindi fondamentale comprendere chi trae profitto dai conflitti in corso, denunciando apertamente la collusione di tanti industriali e piccoli imprenditori di casa nostra con i massacri in atto.
Per questo il 4 novembre, ribadendo il nostro no alla guerra, vogliamo rafforzare il fronte di opposizione contro chi realizza profitti dal conflitto: il nemico è in casa nostra e che il modo migliore per colpirlo è nel suo portafoglio!
Contro la guerra dei padroni, per la lotta sociale!
Terzo appuntamento del ciclo “Ottobre a fianco della resistenza palestinese, contro il sionismo”
Giovedì 23 ottobre 2025, h 21, Circolo Zeguina, via Col di Lana, 30 Monza (ingresso gratuito)
Palestina: il vero volto delle smart city. Tecnologie per le guerre ai popoli.
Proiezioni di video sulle smart city palestinesi estratti da documentari di Al Jazeera, a seguire dibattito.
Smart City…oltre la facciata green ed ecosostenibile con cui viene rivestita si nasconde in realtà un dispositivo di sorveglianza, controllo e repressione capillare, fondamentale per qualsiasi stato per impedire gli attacchi dei nemici interni ed esterni. Mai come adesso che echi di guerra si odono sempre più vicini, risulta fondamentale per il dominio l’utilizzo della tecnologia per poter tracciare ogni movimento ed avere accesso alle informazioni degli abitanti, al fine di prevenire ed evitare ogni possibile rivolta ed ogni turbamento della pace sociale. Esattamente come in Israele, paese all’avanguardia nei sistemi di sorveglianza e di controllo, oltre che forziere del digitale occidentale. L’entità sionista utilizza da decenni la Palestina e i territori occupati come laboratorio per testare e utilizzare queste tecnologie, collaudando strumenti militari attraverso l’uso civile, in un’ottica dual-use insita all’interno dello sviluppo tecnologico. Intelligenza artificiale, biometria, droni ed Internet Of Things sono prima sperimentate sul popolo e sul territorio palestinese per poi essere vendute ai governi di tutto il mondo. Lottare contro la smart city e le tecnologie ad essa connesse significa combattere contro il genocidio, contro il sionismo oltre che contro il tentativo totalitario e sempre più reale di controllo totale sulle nostre vite e sulle nostre città sempre più simili a prigioni invisibili e digitali.
Promuovono Rete Lotte Sociali MB Assemblea Antifascista contro il green pass di Bologna Lavoratori Autorganizzati di Ravenna
Pubblicato inGeneral|Commenti disabilitati su Palestina: il vero volto delle smart city
Dallo sciopero generale del 22 settembre 2025 a sostegno della resistenza palestinese e della Flotilla qualcosa è cambiato, o forse tornato, nelle dinamiche di piazza. Abbiamo rivisto da una parte la vitalità e la rabbia di attraversare le strade tutt* insieme, dall’altra stiamo assistendo ai noiosi spettacoli dei teatrini eticomorali che fanno il gioco dei buoni e dei cattivi. Giochino di distinguo, su cosa sia lecito fare in piazza oppure no, taciuto da esempi e contingenze virtuose messe in campo dall’eterogeneità di pratiche collettive contro un nemico comune. Il rischio di sentirsi sol* e senza strumenti condivisi per capire quali strategie usare e quali scelte fare è dietro l’angolo: vediamoci e parliamone insieme, condividendo esperienze passate per seminarne il terreno di nuove e creative, con la speranza che divampino ovunque.
Come ti fanno sentire a livello emotivo e politico questi giorni di mobilitazione permanente?
Cosa rende, dal tuo punto di vista, una piazza (presidio, corteo, blocco etc.) efficace?
In chi o in cosa riconosci il tuo nemico?
Chi invece un tuo “alleatx”?
Ci vediamo al nei!
Pubblicato inEventi|Commenti disabilitati su Capi Plaza
Secondo appuntamento del ciclo “Ottobre a fianco della Resistenza palestinese, contro il sionismo”
Giovedì 9 ottobre 2025 / h 20:30 / Sala Maddalena, Via Santa Maddalena 7, Monza (ingresso gratuito)
Presentazione di “Ritorno a Gaza. Scritti di donne italo palestinesi sul genocidio” (Edizioni Q, 2025) a cura delle autrici
Voci di donne in diaspora contribuiscono con uno sguardo personale e politico a smontare la propaganda dell’occupazione e ad elevare con orgoglio la centenaria resistenza palestinese. Laddove l’entità sionista e il dominio coloniale mirano ad annientare ogni dimensione dell’esistenza (la vita, la scuola, i costumi, la memoria, le radici) e contemporaneamente l’arroganza bianca vuole dettare un femminismo liberale strumentalizzando corpi ed esperienze, proprio questi corpi si prendono spazio e tempo per scrivere la loro storia, senza delegarla a nessuno. E lo faranno fino alla liberazione.
Al fianco della resistenza del popolo palestinese, contro il sionismo e ogni sistema di dominio, Palestina libera dal fiume fino al mare!
Iniziativa promossa dalla Rete Lotte Sociali MB
Pubblicato inGeneral|Commenti disabilitati su Ritorno a Gaza
Sono state giornate intensissime passate insieme nelle strade: la programmazione musicale della FOA Boccaccio riprende in città per costruire spazi e contesti dove rafforzare relazioni e complicità!
Sabato 11 ottobre 2025
Circolo viale Libertà 33, Monza
Dalle ore 21.30, ingresso gratuito
VINYL TECHNO NIGHT
con
Bl♾️dino feat. Diego Coleman >>> techno acid jungle
Uncle DJ >>> hard tek
Pubblicato inGeneral|Commenti disabilitati su Vinyl Techno Night