4 dicembre – L’eau froide di Olivier Assayas (versione originale con sottotitoli in italiano).
18 dicembre – Badlands di Terrence Malick (versione originale con sottotitoli in italiano).
Ritorna il cinema a Monza con TRUKA, il nuovo progetto cinematografico della F.O.A. Boccaccio. In una città sempre più povera di iniziative culturali, sentiamo la necessità di creare spazi in cui l’aggregazione possa svilupparsi in modo libero e gratuito. Il cinema è un luogo in cui stringere legami, far circolare idee e riflessioni, incontrare nuove persone e punti di vista o, semplicemente, guardare un bel film.
La rassegna di questo mese propone due opere che indagano il rapporto spesso conflittuale tra i giovani e il resto della società: due racconti sulla passione per la libertà e sulla forza con cui essa si manifesta.
Rete Lotte Sociali Monza e Brianza & Collettivi Studenteschi di Monza vi invitano giovedì 4 dicembre 2025 a un nuovo appuntamento di confronto pubblico verso lo sciopero generale del 12 dicembre. Portiamo le nostre riflessioni sulla mobilitazione permanente in atto contro l’economia di guerra e costruiamo insieme le prossime mobilitazioni!
FOA Boccaccio 003 & Campagna Free All Antifas presentano
Venerdì 19 dicembre 2025
Circolino di Viale Libertà 33, Monza
Ore 20.30, ingresso libero
DISEGNARE NEL CAOS
Tra angurie, vampiri e serpenti: fumetti, realtà e conflitti sociali
Incontro con
ELENA MISTRELLO autrice di “Tracciato Palestina” (FOA Boccaccio 003, 2023)
HURRICANE autore di “Milano Horror Stories” (AFA, 2025)
ZEROCALCARE autore di “Nel nido dei serpenti” (BAO Publishing – Momo Edizioni, 2025)
Modera Maya Quaianni (ricercatrice e operatrice culturale sul fumetto)
A seguire dj set
*************************
Elena Mistrello
Collabora con diverse riviste e case editrici. Nel 2022 con Tiziana Vaccaro pubblica “Sindrome Italia”, vincitore al TCBF come “Miglior sceneggiatura” ed a Napoli Comicon come “Miglior opera prima” (2022). Da tempo si occupa di autoproduzioni e nel 2023 pubblica “Tracciato Palestina”, vincitore della prima edizione di BICA premio dedicato all’autoproduzione del Belgioso Comics and Games nella sezione “miglior opera unica”.
Hurricane (Ivan Mannuppelli)
Ha fondato le riviste “Puck!” e “Čapek” e disegnato per Mad, Frigidaire, linus, Il Male di Vauro e Vincino, Splatter,la Revue e il manifesto. È autore delle serie “I Sopravissuti” e “Milano Horror Stories”.
Zerocalcare (Michele Rech) Dagli anni 2010 realizza fumetti autobiografici poi raccolti nel celebre “La Profezia dell’Armadillo” in cui le sue storie di vita ambientate nel quartiere Rebibbia si intrecciano con la Storia legata ai movimenti anticapitalisti e internazionalisti. Da sempre offre uno sguardo solidale, mai retorico, su molteplici tematiche, dal G8 di Genova fino al progetto federalista del popolo curdo in Rojava. A dicembre è in uscita il suo ultimo lavoro “Nel Nido dei Serpenti” in cui ripercorre la storia del “processo di Budapest” e dell’antifascismo in Europa.
Martedi 25 novembre 2025 / Via Arosio (Stazione Fs lato Binario 1), Monza / h 18
CORTEO – MI PROTEGGONO LE MIE AMICHE NON LA POLIZIA
Scendiamo in strada insieme rompendo la narrazione dominante che circonda la violenza di genere, dalla più piccola e invisibile alla più eclatante. Lo faremo partendo da Via Arosio, dalla stazione di Monza, luogo centro del paranoico dibattito pubblico sulla sicurezza; una narrazione che ingigantisce drammaticamente i micro-reati, marginalizza gli indesiderati e contribuisce a normalizzare sempre di più la presenza di polizia e militari nelle strade, preparandoci a tempi di guerra permanente. In questo meccanismo la paura percepita dal genere femminile diventa, nella nostra città come dovunque, esclusivamente un motore di richiesta di più sicurezza e presidio del territorio da parte delle forze dell’ordine. Ma attraversando di giorno e di notte le strade di questa città, ognuna di noi lo sa: mi proteggono le mie amiche, non la polizia. Cosi ci proteggiamo, fianco a fianco, dopo aver lavorato 8 ore sfruttate e precarie, dopo aver pagato bollette sempre più salate per colpa del carovita e medicinali che costano un occhio della testa, dopo che la polizia ci chiede i documenti perché la nostra pelle non è bianca, dopo aver fatto la spesa e pensato al cibo preferito de3 nostr3 car3, dopo esserci preoccupate che tutti i nostri affetti stiano bene, dopo aver preso almeno due mezzi di trasporto in cui minimo cinque sconosciuti avranno invaso la nostra sfera visiva, fisica ed emotiva. Questa è la nostra giornata tipo e non è extra-ordinaria, ma la realtà quotidiana che emerge dai racconti di tutte. Nelle giornate come il 25 novembre lo Stato e le istituzioni ci concedono solo di piangere le vittime, sfilare con le fiaccole, inaugurare la panchina rossa cittadina e assistere all’abolizione dell’educazione sessuoaffettiva nelle scuole; scuole che vedono i militari e le forze dell’ordine portare la guerra e la propaganda bellica in spazi che dovrebbero essere luoghi di educazione e formazione intima e collettiva. Le risposte che arrivano dall’alto prevedono tagli sempre più ingenti a centri antiviolenza e a consultori, dispiegamento di forza di polizia e inasprimento delle pene carcerarie per poter conservare il sistema attuale in cui i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. È chiaro: valiamo solo da mort3. Ma la rabbia (fatta anche di frustrazione, stanchezza, vulnerabilità) che sentiamo va ben oltre le false mura che ci costruiscono, oltre la sicurezza di cui tanto ci parlano. La rabbia stessa diventa tessuto relazionale e materiale che ci fa sentire più sicur3 nelle nostre case e nei luoghi che frequentiamo, dai posti di lavoro alla strada; un vocabolario relazionale e sociale che vogliamo riscrivere insieme. Lasciandoci permeare il cuore e il corpo da quell’orizzonte di liberazione con cui la resistenza del popolo palestinese ha acceso tutto il mondo, martedì vogliamo ripercorrere quelle strade che facciamo tutti i giorni, ma insieme.
Siamo critich3 verso questo sistema razzista, classista e patriarcale ma esistono cose che ci rendono felici, cose che già esistono e cose che vogliamo realizzare. E ce le vogliamo prendere. I nostri corpi non sono luoghi di conquista!
Per tutte le sorelle che lottano ogni giorno per restare vive, per una vita bella, insieme. Unit3 nella rabbia. Protett3 nella sorellanza. Contro la guerra e il sionismo, Palestina libera dal fiume fino al mare.
Pubblicato inGeneral|Commenti disabilitati su Mi proteggono le mie amiche, non la polizia!
contro la finanziaria di guerra del Governo Meloni
NO AL RIARMO EUROPEO
STOP ALL’INVIO DI ARMI IN UCRAINA
SOLDI PER SANITA’ E ISTRUZIONE PUBBLICHE
Nel corso della giornata iniziative a sostegno di lavoratori e lavoratrici in lotta
Ore 18 CORTEO da piazza Castello
Arrivo ai giardini pubblici NEI
A seguire serata a sostegno della Rete
Rete Lotte Sociali MB
Collettivi studenteschi di Monza
LA GUERRA È BRUTTA E COSTA CARA: SCIOPERIAMO CONTRO IL RIARMO E LA FINANZIARIA DI GUERRA!
La legge finanziaria in discussione in parlamento conferma la volontà del Governo di investire in spesa militare, con un passaggio da 45 miliardi nel 2025 a 146 miliardi nel 2035, a discapito di investimenti in sanità, istruzione ed edilizia pubblica.
La finanziaria proposta si inserisce perfettamente nel generale operato delle “democrazie” occidentali: USA, NATO e Unione Europea continuano a portare avanti piani di riarmo, nonché sostegno economico, militare e diplomatico dello stato terrorista di Israele.
Meloni, in continuità con i precedenti governi, decide di sottostare alle indicazioni dell’Unione Europea, privilegiando gli interessi dei gruppi industriali che fanno affari sui conflitti, piuttosto che tutelare i bisogni di lavoratori e lavoratrici, sempre più pover*.
La distruzione dei servizi pubblici e il crollo del potere d’acquisto dei salari sono la fotografia di un paese che da decenni viene devastato dalle politiche di austerità, alle quali oggi si aggiunge il costo dell’economia di guerra.
Oltre alla finanziaria paghiamo a caro prezzo la decisione di confermare l’invio di armi in Ucraina, una decisione che vede concordi tutto il centrosinistra e destra al Governo, nonostante l’evidente fallimento di questa strategia per la risoluzione del conflitto.
L’unica possibilità che abbiamo di ribaltare questa situazione è proseguire nel solco della mobilitazione permanente che da settembre ci vede riempire le piazze con determinazione, riappropriandoci del valore politico e concreto della pratica dello sciopero, consolidando rapporti di solidarietà tra lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse.
La consapevolezza maturata in questi mesi circa l’importanza di mettersi in gioco in prima persona attraverso percorsi territoriali di lotta e sensibilizzazione sta dando i suoi frutti: in tutta Italia si stanno moltiplicando assemblee, coordinamenti, iniziative che sconfessano le scelte del Governo e, giorno dopo giorno, praticano un nuovo immaginario di resistenza contro le politiche di guerra care a capitalismo, imperialismo e sionismo.
I soldi delle nostre tasse (che pagano quasi solamente lavorator* e pensionat*) vogliamo vederli investiti per visite mediche gratuite, per case popolari, per una scuola pubblica di qualità, per posti di lavoro sicuri! Il 28 novembre sarà una nuova importante tappa di questo percorso: blocchiamo tutto ancora una volta!
STOP ALLA POLITICA BELLICISTA E AD ARMI PER LE LORO GUERRE! FINANZIARE SUBITO SANITA’, ISTRUZIONE ED EDILIZIA PUBBLICA! SEMPRE A FIANCO DELLA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE!
Rete Lotte Sociali Monza e Brianza Collettivi Studenteschi di Monza
Giovedì appuntamento per costruire insieme lo sciopero generale del 28 novembre! Dopo le grandi mobilitazioni di settembre e ottobre contro il genocidio del popolo palestinese, abbiamo l’ urgenza di continuare sulla strada intrapresa, per fermare le politiche di guerra del governo Meloni.
Pubblicato inGeneral|Commenti disabilitati su Assemblea pubblica verso lo sciopero generale
ANTITERRORISMO. Conflitto sociale e “fine della Storia in Italia”
di Elio Catania (Meltemi, 2025)
Presentazione libro e incontro con l’autore
*************
Il nuovo lavoro di Elio Catania si sviluppa attorno ai concetti – opposti ma complementari – di terrorismo e antiterrorismo. Sebbene si generino autonomamente, i due fenomeni sono infatti strettamente connessi, al punto che l’uno modella l’altro. Più precisamente, per antiterrorismo s’intende quell’insieme di elementi – culture di governo e di polizia, codice penale, corpi speciali, legittimità concessa alla protesta – attraverso cui uno Stato si relaziona non solo ai fenomeni estremi di lotta armata, ma anche al conflitto sociale e alla violenza politica.
Nel volume, l’autore ricostruisce il quadro delle politiche di sicurezza a partire dagli anni Sessanta e traccia la storia dell’antiterrorismo in Italia individuando le linee di continuità e di rottura che l’hanno attraversata, fino a trovarvi un epilogo nella cosiddetta “fine della Storia”: il presunto superamento del conflitto sociale e la negazione di qualsiasi alternativa all’ordinamento liberalcapitalistico, che hanno preso forma tra la fine della Guerra fredda e il collasso della Prima Repubblica.
Pubblicato inEventi|Commenti disabilitati su Antiterrorismo
Giovedì 6 novembre 2025, ore 20.30 presso Circolino di Viale Libertà 33, Monza
DISFATTISMO
Ieri e oggi. Rivolte, ammutinamenti e diserzioni nella prima guerra mondiale
di Graziano Giusti
PRESENTAZIONE DEL LIBRO E INCONTRO CON L’AUTORE
**********************
Piani di riarmo, reclutamento di militari, truppe di “interposizione”, costituzione dell’esercito europeo e approntamento di una “difesa comune” stanno diventando il pane quotidiano dei governi di tutta Europa. Quella stessa Europa che 110 anni fa si trovò coinvolta nel primo orribile massacro di una guerra mondiale imperialista.
Giovani di ogni provenienza vennero obbligati a scannarsi a vicenda nelle trincee del continente per difendere gli interessi delle rispettive classi dominanti.
Il macello ebbe il suo corso, ma da esso sorsero ribellioni, rivolte e insurrezioni.
Insomma quel disfattismo rivoluzionario che è esattamente l’argomento a cui è dedicato il presente volume.
Disfattismo ovvero sabotaggio attivo della guerra nel proprio paese, rifiuto di arruolarsi nei ranghi diffondendo idee che spingono alla diserzione e alla guerra di classe, per fare della guerra dei padroni una guerra degli sfruttati.
Come portare nuovamente oggi quest’attacco ed essere realmente efficaci contro la guerra?
Ne discutiamo con l’autore Graziano Giusti.
Pubblicato inEventi|Commenti disabilitati su DISFATTISMO!