Il 15 gennaio verranno processati tre compagni che avevano partecipato, in piazza Cimitero Maggiore, al presidio del 6 settembre 2008 contro l’apertura del circolo nazifascista “cuore nero”.
Un presidio comunicativo, molto partecipato da compagni di diversa provenienza, disturbato dalla provocazione di un consigliere leghista di zona 8 che è stato allontanato dal servizio d’ordine.
Questo ha provocato l’intervento repressivo delle forze di polizia che fin dal primo pomeriggio impedivano l’agibilità del viale certosa, principale accesso alla piazza, nel tentativo di costringere l’inziativa ai margini del quartiere con transenne e camionette. Tutt’altra era l’atmosfera in via Pareto, dove l’inaugurazione di “cuore nero” si svolgeva in tutta tranquillità a braccetto con la DIGOS ed esponenti istituzionali dei partiti di destra.
L’inaugurazione di cuore nero non è che l’ultima provocazione: questa nuova ondata di fascismo si manifesta nei ripetuti tentativi di aprire spazi dove si covano idee e pratiche xenofobe, revisioniste, sessiste e violente; "covi neri" finanziati e protetti da chi nasconde dietro una facciata ri-pulita e democratica la stessa ideologia nera.
Questo è il risultato della perdita di memoria collettiva e del revisionismo che vorrebbe equiparare partigiani e repubblichini, ci si dimentica di avere rivendicato e conquistato dei diritti oggi negati, di essere stati un popolo migrante e di essere già di fatto un popolo multiculturale. E’ anche il risultato dell’indifferenza e dell’apatia, imposte dai mezzi di comunicazione e dalla cultura mercificata; della mancanza di una coscienza critica che possa esprimere dissenso; il risultato della repressione di ogni forma di opposizione al pensiero unico. Crediamo che questo fenomeno debba preoccupare tutti, anche per questo motivo abbiamo dato vita ad un percorso di sensibilizzazione e monitoraggio, di memoria e di dissenso collettivo.
Partigiani in ogni quartiere e la rete 25 aprile sono l’espressi