Il 30 marzo più di un migliaio di persone percorrevano le strade di Monza in occasione di Uragano Street Parade per una città accessibile, ecologica, contro la sorveglianza sociale, contro la giunta Pilotto e il suo modello di città. Quel giorno non ha esaurito le nostre istanze, anzi è stata una pista di lancio, come dimostrato dalle successive iniziative presso i giardini del NEI, il tentativo di occupazione in via Salvo D’Acquisto, la Volpe e l’Uva dei giardinetti di via Pier della Francesca. Il ritmo di Monza lo stiamo cambiando noi, sbattendo in faccia a chi ci governa la propria incapacità e malafede.
Tra i crucci di questi personaggi ai primi posti c’è anche la cosiddetta “emergenza babygang”, a cui si è risposto con un decreto legge nato per reprimere i giovani, che nello specifico agisce eseguendo una profilazione razziale, con l’intento di emarginare ancor di più soggettività già marginalizzate per questioni di razza e/o classe. Chi è incriminata/o di far parte di queste “baby gang” spesso non sono altro che minorenni che non rispecchiano la figura paternalista e patetica del noiosissimo buon cittadino. Legalità = giusto, illegalità = sbagliato. La retorica è sempre la stessa e anche stavolta ha permesso un altro decreto legge.
La Giunta Pilotto ha dimostrato di voler applicare con particolare attenzione questo decreto e noi non rimarremo in silenzio di fronte alla sua ipocrisia paternalista.
Le strade della città sono di chi la vive e anche questa volta lanciamo un nuovo evento: BABYGANG.
Ci vediamo domenica dalle 15 fino a sera