
Mercoledì 18 giugno ci ha salutato Franco Rossi.
A 95 anni era l’ultimo dei partigiani monzesi viventi, anche se con modestia è sempre stato portato a distinguere la sua breve esperienza nelle fila delle formazioni antifasciste cittadine da quella dei partigiani “veri”, come amava definirli, che combattevano il Nazifascismo armi in pugno, con coraggio e spregiudicatezza.
E lui questi partigiani “veri” li aveva conosciuti davvero, decidendo di affiancarli già all’età di 14 anni, quando Monza era occupata dai Nazisti e il giovanissimo Franco era stato educato all’antifascismo da un’insegnante dello Zucchi.
Spartiacque nella sua storia è stata la notte del 25 gennaio 1945.
Per lui e altri giovanissimi, il compito di ricoprire Arengario e Liceo di scritte contro il Regime.
Per gli altri, l’assalto alla caserma di via Volturno per recuperare armi da destinare alla Resistenza in Valsassina.
Tutto sembrava essere filato liscio, ma nel cuore della notte i componenti della banda sono arrestati e trasportati nelle carceri della Villa Reale.
Interrogatori e torture da parte di aguzzini nazisti e fascisti che segneranno per sempre la vita di Franco.
Gli esecutori materiali dell’azione vengono condannati a morte e fucilati sul muro di via Boccaccio la mattina successiva, tutti poco più che ventenni: Alfredo Ratti, Vittorio Michelini e Raffaele Criscitiello.
Di questa vicenda drammatica, Franco da decenni era rimasto l’unico testimone diretto: ogni anno ha portato la propria toccante testimonianza durante la commemorazione dei “martiri di via Boccaccio” presso il Liceo “Nanni Valentini”, divenuta negli anni una delle più importanti in città.
Nonostante il dolore profondo provocato dal ricordo di quella notte, con pacatezza e lucidità ha sempre ricostruito la vicenda nei minimi dettagli, permettendo a migliaia di studenti di confrontarsi con la materia viva della Resistenza e di comprenderne il valore storico e umano.
L’ultima volta, proprio a gennaio 2025, in occasione dell’ottantesimo anniversario della strage.
A lui va il nostro più sentito ringraziamento per l’instancabile determinazione con cui ha condiviso con noi tutti/e questa preziosa testimonianza, da cui nel 2014 nacque LA NEVE ERA BIANCA, una breve graphic novel disponibile anche online: https://elenamistrello.wordpress.com/2015/01/16/194/
Una registrazione integrale del racconto di Franco sulla notte del 25 gennaio 1945 è disponibile qui: https://www.youtube.com/watch?v=HapjFqg2BmI&t=918s