Ancora una notte di lotta fuori dai cancelli della INNSE: dopo lo sgombero di domenica mattina e due intensi giorni di trattative ed azione, il presidio permanente prosegue in via Rubattino. Quella di ieri, martedì 4 agosto, è stata una lunga giornata, una delle più lunghe di questi quindici mesi di resistenza da parte dei 49 operai della INNSE, che stanno lottando per poter tornare al lavoro all’interno della propria officina. In serata è giunta la notizia che la Commissione lavoro della Provincia di Milano ha votato all’unanimità un ordine del giorno in cui si delega a Podestà il compito di chiedere al Prefetto di far smobilitare l’assurdo dispiegamento di forze di polizia (si contano circa 400 agenti che si alternano quotidianamente) messo in campo contro gli operai e di garantire due mesi di tregua affichè sia possibile trattare in maniera seria per il futuro della INNSE, evitando altri colpi di mano dell’attuale proprietà.
La tregua serve per evitare che i macchinari vengano smontati, condizione necessaria affinchè sia possibile continuare a lottare per una riapertura della INNSE: senza i macchinari attualmente all’interno della fabbrica, nessuna lotta avrebbe più senso. Per questo è fondamentale seguire da vicino lo svilupparsi delle vicende di queste ore, solidarizzando con gli operai, passando dal presidio, diffondendo le notizie relative alle rivendicazioni di chi da quindici mesi è impegnato a combattere il tentativo di speculazione che il sig. Genta sta provando a mettere in atto svendendo la INNSE.
Il Boccaccio, insieme a tante altre realtà della metropoli segue da vicino questo momento delicato, così come partecipò ad altre fasi importanti di questa sfida tra operai ed un padrone in malafede, durante lo scorso inverno, quando egli provò le prime volte a rimuovere i macchinari. Siamo convinti che il segnale lanciato dagli operai della INNSE possa essere raccolto da tante altre fabbriche che vivono situazioni analoghe, generando in questo modo un meccanismo virtuoso in cui i lavoratori, non solo operai, ma anche precari, sappiano autorganizzarsi e trovare nelle pratiche dell’occupazione e della resistenza strumenti di lotta efficaci, laddove le istituzioni molto spesso fanno il gioco di chi invece prova a speculare sulle vite dei dipendenti.
Invertire la rotta è possibile e la tenacia degli operai della INNSE lo dimostra ormai da lungo tempo: ciò che è accaduto negli ultimi giorni sarà ricordato a lungo ed è importante che ciascuno si impegni affinchè questo sforzo raggiunga gli obiettivi che si prefigge. Restiamo quindi tutti in attesa delle risposte del Prefetto alle richieste della Provincia, restiamo con le antenne alzate per capire come si evolverà la situazione, pronti ancora una volta ad essere al fianco dei lavoratori anche nei momenti più delicati della lotta.
Esprimiamo quindi nuovamente la nostra solidarietà a tutti gli operai della INNSE, in particolar modo a quelli che si sono messi nel corso delle ultime 24 ore ancora maggiormente in gioco entrando nella fabbrica e resistendo ad oltranza sul carro ponte.
FOA BOCCACCIO 003