Continua la resistenza dentro e fuori alla INNSE

Sono ancora sul carro ponte i quattro operai INNSE insieme ad un delegato sindacale, sono ancora all’interno della fabbrica nonostante le forze dell’ordine impediscano ormai che altri operai possano andare a sincerarsi delle loro condizioni psico-fisiche. Resistono e sono determinati a portare avanti questa forma di protesta radicale, che ormai continua da quasi due giorni.

Fuori dai cancelli, con la medesima determinazione, centinaia di persone, tra operai (provenienti anche da altre fabbriche del territorio), militanti e comuni cittadini solidali, non demordono nel proseguire con il presidio permanente notte e giorno. La INNSE è diventata un caso nazionale e tutti i tg ne parlano: la partita che si sta giocando è importante e c’è in gioco non solo il destino di questa storica fabbrica, ma tutto un immaginario di valori intoccabili, quali il diritto al lavoro ed il rifiuto della speculazione economica sulla pelle dei lavoratori.

E’ per questi motivi che tutti dobbiamo impegnarci a sostenere questa battaglia: anche ieri abbiamo avuto la conferma della debolezza delle argomentazioni del sig. Genta, che nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel blindatissimo Hotel dei Cavalieri, ha deciso di giocare a fare la parte della vittima, demonizzando l’operato degli operai, ma stigmatizzando anche l’atteggiamento delle istituzioni, dal suo punto di vista troppo accondiscendenti con i 49 licenziati. Intanto però le istituzioni stesse giocano a nascondino e un giorno prendono impegni formali, il giorno successivo nessuno riesce a trovarne un riscontro reale (come ad esempio la mancata risposta del Prefetto in merito alle richieste di Podestà di tregua per due mesi).

Insomma tutti giocano a scaricabarile, mentre proseguono quotidianamente scontri tra manifestanti e forze dell’ordine fuori dai cancelli della fabbrica, ogni qual volta il presidio rivendica il proprio diritto a varcare la soglia dell’area militarizzata: fino a quando dovrà durare questa situazione? Serve un segnale forte da parte della piazza: soltanto con una presenza massiccia e continuativa in via Rubattino sarà possibile esercitare le pressioni necessarie ad indirizzare le scelte della politica nella direzione delle trattative finalizzate a salvare la INNSE, chiudendo il triste periodo della gestione Genta ed aprendone uno nuovo, nelle mani di uno dei compratori alla porta.

Questa è una battaglia che si può e si deve vincere, per i mille significati che essa assumerebbe, per la storia di questi quindici mesi di lotta condotta con coraggio dai 49 operai.

Tutti in via Rubattino.

FOA BOCCACCIO 003

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