Mercoledì 16 dicembre
Invitiamo tutte le realtà solidali a partecipare a questo primo momento di confronto per approntare le contromisure adeguate alla situazione: chiediamo la massima partecipazione e la diffusione delle notizie per organizzare una risposta all’ennesimo tentativo di sgombero.
h 21:30 @ SOS Fornace – Rho, via S.Martino 20
Sabato 19 dicembre
GIORNATA DI MOBILITAZIONE IN DIFESA DELLA FORNACE
Presidio in Piazza S. Vittore, a Rho
Segue comunicato
Sarebbero come al solito inesistenti motivi di ordine pubblico a giustificare l’ennesima operazione di polizia degna dell’arresto dei peggiori boss mafiosi, con cui si intenderebbe eseguire nelle prossime settimane lo sgombero del Centro Sociale SOS Fornace di Rho, per poi radere al suolo i capannoni, dismessi da decenni, in cui dal 2005 abbiamo fatto vivere uno spazio sociale, di aggregazione e di produzione culturale alternativo al nulla che offre la città vetrina di Expo 2015. Ne abbiamo la certezza, sebbene non sia ancora stata resa pubblica la Dichiarazione di Inizio Attività, come sarebbe obbligatorio fare per legge, ma non ci stupirebbe che il Comune facesse un illecito in nome del falso principio di legalità cui si appella.
Il Centro Sociale SOS Fornace rappresenta per questa amministrazione, che bada solo agli interessi propri e a quelli di Fiera e Compagnia delle Grandi Opere, una spina nel fianco, come dimostra la vertenza aperta con i pendolari di Rho per riconquistare la fermata dei treni Milano Torino, scippata dalla Fiera, cui da gennaio si aggiungerà il tentativo di Regione Lombardia di abbassare le tariffe dalla stazione della Fiera senza ritoccare quelle della fermata di Rho città.
Ma oltre alla questione dei pendolari, la Fornace rappresenta un problema di “ordine pubblico” perché ha iniziato a denunciare le nefandezze del Piano di Governo del Territorio, che dovrà essere approvato nei prossimi mesi, che prevede la cancellazione di migliaia di posti di lavoro nell’area industriale di Mazzo, dove le aziende chiuderanno per lasciare spazio a centri commerciali e alberghi, che prevede la costruzione del nuovo liceo Rebora sui terreni agricoli di proprietà del Sindaco e dei suoi famigliari, che prevede la cementificazione del 5% delle aree verdi rimaste e permetterà di costruire nuovi alberghi su almeno 13 aree all’interno della città di Rho. Non da ultimo ricordiamo che il terreno agricolo adiacente al centro sociale Fornace, di fronte alle scuole di via Tevere è di proprietà di Zucchetti e dei suoi famigliari e con il PGT, votato in Giunta dallo stesso Sindaco, si trasformerà in terreno edificabile.
Le manifestazioni degli ultimi mesi costruite con i pendolari, con gli studenti e con i lavoratori hanno palesato che la presenza del Centro Sociale SOS Fornace è il fulcro dell’opposizione sociale che mette il bastone tra le ruote agli affari di chi su questo territorio si prepara ad un lauto banchetto, mascherandosi meschinamente dietro lo slogano filantropico di “nutrire il pianeta”.
Da oggi partirà dunque la campagna contro lo sgombero della Fornace, una petizione in stazione, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e in città per chiedere che i locali attualmente occupati, che la proprietà dovrebbe cedere a breve al Comune di Rho nell’ambito di un Piano di Intervento Integrato, siano ceduti senza che avvenga lo sgombero e successivamente assegnati alla Fornace.
Qualora avvenisse lo sgombero, ci troveremmo di fronte ad un atto che non mira solo a cancellare uno spazio fisico, ma anche uno spazio di agibilità democratica nel territorio, che provocherà pertanto una risposta proporzionata alla gravità di tale situazione ed un conflitto acceso, come mai prima si è visto nella nostra città. Non accetteremo una soluzione di forza, alla quale reagiremo con determinazione e radicalità.