INNSE – Il sabotaggio del padrone

GENTA Jr. TENTA IL COLPO GOBBO A MILANO!

dal nostro inviato in via Rubattino:

Via Rubattino, zona Lambrate, venerdì 27 febbraio 2009 ore 9.30 circa…il figlio di Silvano Genta, del Gruppo Genta di Torino, soprannominati "i rottamatori della INNSE Presse", entra furtivamente nell’area industriale, accompagnato da uno, forse due tirapiedi, nascosto dai vetri scuri del suo SUV o più probabilmente nascosto insieme alla valigetta degli attrezzi nel bagagliaio della macchina, eludendo il picchetto che da mesi presidia i cancelli della fabbrica.
Approfitta del "cambio della guardia" dell’agenzia di vigilanza. Il padre, infatti, è solito di tanto in tanto cambiare agenzia, e stavolta assolda una squadra di "buttafuori" dalle discoteche milanesi. Ingaggia infatti un’agenzia di sorveglianza per locali notturni, la quale gli invia cinque o sei uomini addestrati ma non armati (si spera) strappati
alle ronde anti-stupro per vigilare sull’integrità dei macchinari e delle strutture, e sugli operai disoccupati e perciò senza stipendio…ma non sull’integrità morale del figlio (e soprattutto del padre) il quale, passando inosservato agli occhi della DIGOS milanese presente al cambio della sorveglianza,si dirige verso i quadri elettrici dei macchinari, stacca la corrente, estrae fusibili, diodi e chissà che altro (il rame dei fili elettrici per rivenderselo?) e tenta il colpo gobbo:il sabotaggio dei macchinari (che ricordiamo valgono più da morti che da vivi…per ovvie ragioni).
Purtroppo però l’orsetto furbetto viene colto con le zampette nel miele, la DIGOS annusa l’odore di bruciato quando gli operai cercano di entrare nello stabilimento e chiedono rinforzi. Una quarantina alla fine gli
agenti presenti, tra polizia, digossini e la scientifica.Eh già, perchè arriva anche la scientifica (non da Parma però), la quale rileva dalle indagini effettuate che è stata staccata la corrente e sono stati manomessi i quadri elettrici.
Qualche momento di tensione, Genta Jr. riesce ad uscire senza un graffio.
Proprio ora che il Vicepresidente regionale Rossoni ha formalmente rilanciato il confronto fra le parti, a nome della giunta della Regione Lombardia ed in sintonia con la Commissione IV (Attività Produttive) in
vista di un ulteriore incontro a marzo con l’obbiettivo di garantire e mantenere in salute l’attività produttiva della INNSE.
Pensare che addirittura Regione e Provincia sono concordi nel ritenere fuori luogo qualsiasi intervento di forza contro gli operai dello stabilimento di via Rubattino, vietando tassativamente alla proprietà di toccare i macchinari (per ovvie ragioni è chiaro…).
Infatti, ora, grazie al sabotaggio, gli operai della INNSE riescono ad ottenere il tanto agoniato permesso per la manutenzione dei macchinari che avverrà lunedì sotto la supervisione di RSU e probabilmente di Giambattista Lomartire, avvocato di Silvano Genta, e dei suoi "buttafuori", in modo da verificare quanti e quali macchinari siano
stati danneggiati dall’operazione furtiva della dinastia dei Genta di Torino che alla fine si sono tirati una martellata sui testicoli. Insomma, più che la figura dei mammiferi carnivori, Papà Orso e l’orsetto furbetto questa volta hanno fatto la figura dei capponi…

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comunicato ufficiale 
Venerdi 27 febbraio 2009

Dopo appena due giorni dall’incontro in Regione in cui il Vicepresidente Rossoni obbligava Genta a rinunciare alla sua folle idea di smontare le macchine utensili poichè alla INNSE esiste una reale continuità produttiva,dato l’interesse da parte di più imprenditori, il "ribelle" Genta si comporta come quel bambino che,  non accettando la sconfitta, lascia il campo portandosi a casa il prorio pallone.
Questo ha fatto Genta oggi.!!!
Ha la consapovolezza che dopo l’incontro in regione di mercoledi la sua partita è finita.Ha fallito!
Ma piuttosto che vedere la "sua" fabbrica in mano ad un altro imprenditore e vedere sfumare il successo della sua speculazione…decide di sabotare i macchinari cercando di danneggiare irrimediabilmente il loro funzionamento ,con il fine di impedire qualsiasi passaggio di prorietà e avallare la sua tesi che in INNSE i macchinari sono obsoleti e superati…per poi venderli come ferro vecchio come un qualsiasi rottamaio ( ricordiamo i suoi 6,5 milioni di euro di debiti ).
Gli operai l’hanno colto sul fatto e sono intervenuti immediatamente.Ha smontato dei relè e dei fusibili ma chissà quanti danni avrebbe commesso se il presidio non avesse avuto i suoi "grandi fratelli" !!!!!
Ha dovuto ammetterlo persino davanti alla polizia scientifica!
Il risultato è una sconfitta definitiva.La RSU è entrata immediatamente, il "padrone " è stato cacciato via dalle autorità e alcuni operai INNSE con la RSU e un mediatore di Genta (a lui non gli è permesso di rientare ) inizieranno da lunedi la manutenzione dei loro macchinari per consegnarli , finalmente cosi , ad un imprenditore serio .

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