Allo scoccare dell’anno nuovo in ottanta siamo andati a portare i
nostri saluti e la nostra solidarietà sotto le mura del carcere di
Sanquirico. Abbiamo cercato per quanto possibile di trascinare fuori dal
centro e dai quartieri un pezzetto di quella felicità e di quella festa
che riempiva le strade e le case dei cittadini monzesi. Abbiamo cercato
anche solo per venti minuti di condividerle con i detenuti, regalando
loro un po’ di luci e rumori con fuochi d’artificio, botti, battiture,
slogan e uno speakeraggio con cui si spiegava il motivo che ci ha spinto
ad andare sotto quelle mura per ribadire ulteriormente il nostro rifiuto
per ogni forma di detenzione. Abbiamo pensato fosse importante per noi
“liberi” e gradito a loro “reclusi” creare un momento per legare il
dentro al fuori, anche se soltanto in maniera simbolica, e che
esprimesse la ragion d’essere del nostro collettivo. Siamo convinti che
questo gesto sia stato molto importante sia per dimostrare che qualcuno
fuori si interessa a quel che succede dietro le mura e che, soprattutto
in situazioni come quella del carcere di Monza, in cui due settimane fa
si è ucciso un detenuto e dove le condizioni strutturali e di permanenza
sono pessime, sia d’importanza fondamentale far sentire la nostra
vicinanza nei confronti dei ristretti, specialmente in un giorno di
festeggiamenti come l’ultimo dell’anno.
Abbiamo provato e i fatti ci hanno dato ragione: la risposta giunta da
dentro è stata calorosa e molto partecipata. Grazie anche all’eco
naturale dell’ambiente circostante le grida di ringraziamento e gli inni
alla libertà hanno vibrato nitidi nell’aria e hanno davvero raggiunto i
nostri cuori. Il calore empatico creatosi ha rinforzato la nostra
convinzione che la lotta contro qualunque forma di reclusione, siano
essi carceri, CIE, TSO o OPG e contro un potere che sempre più reprime
senza mai dare risposte, se non creando nuovi luoghi di prigionia ai
margini delle città e lontani dagli sguardi del cittadino medio, sia una
lotta fondamentale per ogni collettivo o individuo che fa politica.
Contro il carcere e la società che lo crea.
CordaTesa
cordatesa.noblogs.org