Continuano a sopraggiungere messaggi di solidarietà per quanto avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 febbraio. Ringraziando tutt* (compagn*, centri sociali, associazioni, partiti e sindacati) per la vicinanza, proseguiamo nella pubblicazione dei testi sul nostro blog.
Ex lavoratori Yamaha Lesmo
Carissimi amici e compagni del Foa Boccaccio,
abbiamo saputo del vile ed ignobile atto vandalico e squadristico subito in questi giorni.
Questo vile gesto colpisce non solo voi, in prima persona, ma tutte le persone CIVILI e con radicati valori antifascisti, sociali e morali.
Chi Vi ha colpito non ha fatto altro che risvegliare ulteriormente
la volontà di NON ACCETTARE intimidazioni e soprusi.
La libertà di pensiero e di parola, così duramente e faticosamente conquistata con la Resistenza partigiana, va difesa e tutelata e non zittita con gesti vergognosamente “anonimi”.
Solidali con voi e con quello che fate per la “nostra” Brianza. Un abbraccio.
Gli ex-lavoratori e lavoratrici della Yamaha Motor Italia
SOS Fornace
Tra venerdì e sabato scorso, al calar delle tenebre, come usano fare i vigliacchi che non hanno il coraggio o la possibilità di rivendicare pubblicamente le proprie azioni agendo alla luce del sole, un gruppo di neofascisti ha deturpato le mura esterne della FOA Boccaccio di Monza con svastiche, crochi celtiche e scritte ingiuriose verso la memoria dei due valorosi antifascisti monzesi ritratti: Enrico Bracesco (a cui è intitolato il campo di calcio del Boccaccio), operaio della Breda deporato dai nazisti per la sua attività antifascista e ucciso in un campo di concentramento in Germania, e Salvatrice Benincasa, coraggiosa partigiana uccisa dai fascisti a Monza dopo una notte di torture. Inoltre, i loschi figuri hanno tagliato le gomme delle auto parcheggiate fuori dal Boccaccio tendando persino, maldestramente e senza riuscirci, di appiccarvi un rogo. L’intimidazione, frutto evidentemente dello stato di disperazione in cui versano i settori neofascisti brianzoli da sempre a corto di argomenti (ma non di appoggi istituzionali, finanziamenti e di energumeni da intruppare in manipoli…), emerge nella sua miseria umana prima ancora che politica soprattutto se confrontata con un percorso – quello della FOA Boccaccio – ormai decennale e ben radicato sul territorio fatto di presenza quotidiana in città in vertenze e lotte a fianco di studenti, lavoratori, precari, migranti per il diritto al reddito, alla casa e alla cittadinanza per tutti. Un percorso che uscirà da questa vicenda ancora più forte e determinato.
SOS Fornace è a fianco delle compagne e dei compagni della FOA Boccaccio, ai quali va la nostra piena solidarietà.
FUORI RAZZISTI E FASCISTI DALLE NOSTRE CITTA’
ABITANTI T28 MILANO
Codardi come solo loro riescono ad essere, i fascistelli monzesi nella notte dell’11 febbraio 2012 hanno attaccato il FOA Boccaccio: evidentemente che lo spazio di via Rosmini 11 tenga viva la memoria storica antifascista, che aggreghi migliaia di giovani, che diffonda antirazzismo e lotte per i diritti alimenta la loro frustrazione. Tutta la solidarietà della Casa Occupata di via dei Transiti 28 di Milano: siamo con voi, non ci fermeranno – 11 febbraio 2012
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA
Come tutti sappiamo e secondo quanto comunicato dallo stesso F.O.A. Boccaccio 003 di Via Rosmini 11, nella notte tra il 10 e l’11 febbraio sono stati imbrattati con svastiche, croci celtiche e scritte ingiuriose i murales dedicati al deportato Enrico Bracesco (ucciso dai nazifascisti nei campi di concentramento nel dicembre 1944) ed alla partigiana Salvatrice Benincasa (uccisa a Monza dopo notti di torture il 17 dicembre 1944). Inoltre sono state tagliate le gomme a tutte le autovetture presenti fuori dallo spazio di via Rosmini, autovetture di proprietà sia degli occupanti del centro sociale sia degli abitanti del palazzo antistante.
E’ stata infine rinvenuta in prossimità dell’ingresso del centro sociale una bottiglia incendiaria che per fortuna non ha provocato danni.
Riteniamo, come Federazione della Sinistra- Noi, un’altra Monza, che chiunque abbia agito, provocando quanto descritto, sia stato l’autore di un gesto, prima ancora che ideologico o politico (?), di completa inciviltà e di barbarie, di una insensatezza e di una provocazione intollerabili a cui la Città deve rispondere ufficialmente tramite i suoi rappresentanti politico-amministrativi.
Anche se facciamo fatica ad immaginarlo, ci piacerebbe vedere oggi un sindaco di Monza che va su tutte le furie, con il suo ormai proverbiale stile un po’ folkloristico e brianzolo svegliando un po’ la città in questa fredda domenica invernale, per difendere i gloriosi partigiani che ci hanno donato la democrazia con la loro vita, e non metterli sullo stesso piano storico come spesso ha fatto ogni 25 Aprile dei loro carnefici nazifascisti: ne saremmo orgogliosi e sarebbe un bel gesto educativo per tutti.
Invece a Monza esistono alcune associazioni di estrema destra con tanto di sede ufficiale e le autorità cittadine finora non hanno fatto nulla per la loro chiusura ed è preannunciato per domenica 4 marzo un corteo nazionale a Milano della Fiamma Tricolore che seguirà quello di sabato 3 a Roma promosso da La Destra.
Desidereremmo che le prossime elezioni amministrative cittadine e la relativa campagna elettorale si svolgessero in modo sereno e democratico, in un’atmosfera senza violenze o preoccupanti minacce occulte e giriamo questa richiesta al sindaco ed a tutto il Consiglio Comunale di Monza.
Infine esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai figli di Enrico Bracesco, la cui memoria è stata così oltraggiata