A seguito delle rivolte negli Stati del Nord Africa e della guerra in Libia, dall’inizio del 2011 sono giunti sulle coste italiane migliaia di persone in fuga, molte delle quali cittadini di altri stati africani.
Per far fronte a questa situazione dal 12 Febbraio 2011 il Governo con un apposito Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza.
Questa decisione ha consentito di affidare la gestione degli interventi direttamente al dipartimento della Protezione Civile, che mai in Italia si era occupata dell’accoglienza di profughi e di persone in fuga, con la possibilità di derogare alle disposizione normative vigenti.
Ad oggi (dati Protezione Civile 20 Gennaio 2012) sono assistite in Lombardia circa 3000 persone su un totale nazionale di poco più di 21000 presenze.
In seguito ad una arbitraria scelta amministrativa le persone sono state “infilate” nel canale della protezione internazionale facendo formalizzare loro domande d’asilo spesso senza alcun orientamento legale di supporto e senza, sopratutto, che loro avessero coscienza delle procedure e dei criteri sulla base dei quali la domanda di protezione viene ricevuta, valutata e accolta.
Arrivati per necessità e senza averlo scelto in Italia, scappati da una guerra fortemente voluta dall’Italia e dalla NATO, molti dei richiedenti asilo si troveranno in una strada senza uscita visto il probabile rigetto di moltissime delle domande di protezione internazionale presentate, con la conseguente prospettiva di una presenza da “clandestini” sul nostro territorio.
Quando saranno costretti a lasciare le strutture assistenziali, che ne sarà di loro?
Ad un anno dalla definizione dello Stato di Emergenza promuoviamo un tavolo di confronto per rilanciare con forza la richiesta di rilasciare il permesso di soggiorno per motivi umanitari a tutti gli stranieri arrivati in Italia dai paesi arabi in rivolta.
Un incontro per discutere ma anche per sviluppare una strategia di denuncia verso un meccanismo di accoglienza che de facto produce irregolarità e impedisce a queste persone una concreta possibilità d’integrazione.
Invitiamo associazioni, collettivi, spazi sociali e singoli individui a partecipare a un’assemblea sul tema in data 28 marzo 2012 alle ore 21.30 puntuali presso il c.s. Boccaccio di Monza (via Rosmini 11) per capire quali concrete strategie possiamo elaborare per supportare i richiedenti asilo in questa fase di attesa e nella eventuale fase della clandestinità.
Realtà che parteciperanno all’assemblea: Coordinamento Arci Monza e Brianza, F.O.A. Boccaccio 003 (Monza), sportello migranti Arci Blob (Arcore), ass. Soldelladda (Trezzo), ass. Brucaliffo (Limbiate), CUB Monza
Per adesioni: monzaebrianza@arci.it