Lunedi’ sera avrei dovuto avere la mia prima lezione di greco all’interno di uno spazio auto-gestito ad Exarhia. Purtroppo la ragazza con cui sarei dovuta andare si e’ addormentata, cosi’ io e Michela (la mia coinquilina italiana, perche’ c’e’ anche un francese troppo a posto appassionato di musica, letteratura e cinema!) ci siamo ritrovata a bere una birra in un altro posto occupato (Nosotros) sempre in piazza ad Exarhia.
In attesa di incontrare due ragazze estoni conosciute ad un seminario la scorsa settimana, ci siamo incamminate verso Piazza Syntagma, percorso la via principale che scende verso Monastiraki e poi continuato in direzione di Psiry, quartiere interessante ricco di piccole vie in cui e’ facile perdersi e ritrovarsi allo stesso tempo.
Improvvisamente mi sono ricordata che proprio a Psiry c’e’ la sede del Teatro Embros, uno spazio occupato tempo fa dal Collettivo Manili http://mavilicollective.wordpress.com/.
In questi giorni lo spazio e’ di nuovo sotto sgombero, c’e’ una petizione che sta girando in internet ma le sorti non sono ancora chiare.
Gira e gira alla fine lo abbiamo trovato. E sorpresa: in una decina di minuti sarebbe cominciato una performace!
Seppur Michela non era entusiasta di fermarsi perche’ era un po’ giu’ di morale, le ho impedito di muoversi ed alla fine siamo entrate.
Lo spazio e’ bello, su due piani, con un bagno funzionante in cui si puo’ anche gettare la carta nel wc!
La performance era in stile citta’ sottili (Rosa ti amoooooooo! lo sai), di quelle che possono finire da un momento all’altro. Fortunatamente era poco parlato. Spazio all’interpretazione!
Hanno affronatato la tematica di genere, ovvero il campo di ricerca che stiamo esplorando io e michela qui ad atene. Sorprendente. Hanno messo in scena la maternita’ e la critica ad essa connessa, il cambio di ruoli, alcuni momenti in un bordello in cui la lussuria era la regola.
Ho colto una critica al sistema eteronormativo che ci fa da riferimento ma mi e’ difficile spiegarvi bene nel dettaglio come e dove volevano andare a parare. Alla prima occasione ci piacerebbe fare un’intervista agli/alle attori/attrici. Magari vi aggiorno.
L’esplorazione continua e spesso il caso e la curiosita’ mi fanno da guida.
Viva le citta’ sottili ed a chi in questi anni mi ha fatto appasionare al teatro.