Oggi Bahar Kimyongur sarebbe dovuto intervenire a Monza presso la FOA Boccaccio 003 per discutere con le compagne e i compagni presenti della repressione poliziesca che ha subito negli anni, della strategia turca in Medioriente, di quanto sta accadendo in Siria e della sua esperienza di esule. Non appena toccato il suolo dell’aereoporto di Orio al Serio (BG) è stato invece prelevato e portato in Questura a Bergamo, da cui poi è stato trasferito al carcere cittadino. Esprimiamo lui tutta la nostra solidarietà e vicinanza, mentre a chi si è mosso per zittire un importante voce del dissenso turco in Europa va il nostro biasimo e la nostra rabbia.
Le conseguenze non tarderanno a venire. In Italia e in Europa già voci di condanna si stanno sollevando, chiedendo una mobilitazione quotidiana fino a che Bahar non torni libero -di viaggiare, di parlare, di abbracciare famiglia e compagni- indirizzata ai mandanti e agli esecutori di questo rapimento: il clerofascista stato turco che ha fatto pressioni politiche, la NATO che ha monitorato e lo stato italiano che ha eseguito l’ordine di cattura.
Proprio verso questi soggetti si chiede di indirizzare le forme della mobilitazione e lo faremo con determinazione già questo sabato a Milano alle 15.00 in via Larga 19, presso il consolato turco, nonché Ente del turismo e sede della Turkish Airlines
Appello alla mobilitaziopne per la libertà immediata di BAHAR KIMYONGUR!
Il 21 e il 22 novembre dovevano tenersi due incontri-dibattito sulla situazione in Medio Oriente, una a Monza al F.O.A. Boccaccio l’altra a Padova presso l’Aula di studio Galilei, con la partecipazione del compagno turco-belga Bahar Kimyongur, già attivo nel movimento della Tayad (Associazione familiari dei prigionieri politici turchi), già incarcerato e poi assolto in Belgio con l’accusa di far parte del gruppo comunista turco Dhkc-p e oggi protagonista a livello internazionale nel movimento contro l’aggressione alla Siria e, in particolar modo, contro le ingerenze della Turchia di Erdogan.
Una volta giunto all’aeroporto di Bergamo-Milano, il compagno è stato però prelevato immediatamente dalla Digos di Bergamo, portato in questura e attualmente si trova nel carcere di Bergamo.
Già lo scorso giugno, durante un normale viaggio in Spagna, Bahar era stato arrestato con richiesta di estradizione da parte della Turchia e poi rilasciato su cauzione. Oggi questo scenario pare ripetersi. Ai legali fino ad ora non è stata data nessuna informazione, da notizie sulla stampa apprendiamo che è stato arrestato su mandato di cattura internazionale richiesto dalla Turchia e che ci dovrebbe essere un’udienza per deliberare sulla validità del mandato.
L’assemblea tenutasi a Monza si è trasformata in momento per discutere su come mobilitarsi per richiedere l’immediata libertà di Bahar
Chiamiamo tutti i compagni e le compagne che hanno a cuore la causa della liberazione dei popoli, le forze attive nella lotta contro la guerra imperialista e la repressione, a mobilitarsi per la liberazione di Bahar. Dobbiamo impedire che lo stato italiano ripeta quanto già fatto con Ocalan e cioè consegni ai boia fascisti del regime turco un compagno la cui colpa è stata quella di schierarsi senza mezzi termini contro le barbarie della guerra imperialista, del fascismo turco e del colonialismo occidentale in Medio Oriente!
Lanciamo la proposta a tutti di mobilitarsi immediatamente in ogni città e di continuare le iniziative fino alla partecipazione, il 30 novembre a Torino, alla manifestazione nazionale a sostegno della Resistenza palestinese.
Sabato a Milano Presidio davanti al Consolato turco
ore 15.00 – Via Larga, 19
LIBERTA’ PER BAHAR!
MOBILITIAMOCI CON OGNI MEZZO NECESSARIO PER LA SUA LIBERAZIONE!
CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA E LA REPRESSIONE, ORA E SEMPRE RESISTENZA!
L’assemblea tenutasi il 21/11/2013 a Monza
Per scrivergli lettere, telegrammi cartoline
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