Sabato 15 febbraio il corteo per il diritto all’abitare indetto dopo lo sgombero e la demolizione di K2O ha portato in piazza centinaia di persone (video QUI ): un successo di partecipazione che ha dato una risposta forte e chiara a chi, direttamente o indirettamente, ha posto fine all’esperienza di K2O.
Dal centro di Monza la manifestazione si è diretta verso il quartiere dove sorgeva lo stabile autorecuperato, lasciando lungo il percorso tracce ben visibili del proprio passaggio. Volantinaggio, attacchinaggio, speakeraggio hanno accompagnato senza sosta lo svolgimento del corteo: abbiamo raccontato la storia di K2O, esplicitando chi si è reso responsabile della sua distruzione (Giambelli spa e il consorzio di housing sociale Monza Casa), abbiamo rilanciato le istanze del Comitato monzese per il diritto alla casa e degli inquilini della case popolari, abbiamo dato parola alle tante altre realtà metropolitane che si battono a Milano e nei comuni limitrofi sugli stessi nostri temi.
Nei pressi del sottopassaggio di via Rota, due giganteschi murales sono stati realizzati per sintetizzare in poche parole e in maniera indelebile l’obiettivo politico che il movimento per il diritto all’abitare si pone per i prossimi mesi: BASTA GENTE SENZA CASE, BASTA CASE SENZA GENTE.
Sono stati evidenziati lungo il percorso i tanti luoghi che incarnano le contraddizioni urbanistiche della cittadina brianzola, in particolare le numerose case in costruzione (o già concluse) destinate a restare vuote a causa dei prezzi inaccessibili.
Giunti nel quartiere San Donato i manifestanti si sono diretti verso i complessi popolari di via Giotto, addentrandosi negli spazi cittadini dove è più intensa l’attività del Comitato monzese per il diritto alla casa: centinaia di persone alle finestre hanno salutato l’arrivo del corteo, che si è concluso in piazza Bonatti, a margine del cantiere di Giambelli dove si intravedono ancora le macerie di K2O.
Prima di sabato non si ricordava a Monza un corteo per il diritto all’abitare. La convocazione e la buona partecipazione alla manifestazione indicano che esiste un’emergenza e che la questione del diritto all’abitare è un nodo problematico nella vita quotidiana di molti monzesi, ma soprattutto dimostrano che esiste una rete di soggetti solidali che si è attivata per dare una risposta a questa emergenza, incalzando l’amministrazione comunale e praticando in maniera diretta e autorganizzata le proprie rivendicazioni.
FOA Boccaccio 003 e Comitato monzese per il diritto alla casa