Martedì 3 Giugno la procura di Torino, guidata dai soliti pm Rinaudo e Padalino, ha compiuto un’imponente operazione repressiva contro il movimento di lotta per la casa della città. I numeri parlano da soli: 111 indagati, 29 misure cautelari. 11 compagn* in carcere, 6 ai domiciliari, 4 obblighi di dimora, 4 divieti di dimora, 4 obblighi di firma. Particolarmente colpiti da tale attacco, uno dei più imponenti subiti da un movimento di lotta negli ultimi anni, sono i compagn* dell’asilo occupato di Torino, ai quali esprimiamo la nostra più completa solidarietà: abbiamo partecipato con entusiasmo a numerose iniziative nei quartieri di Barriera di Milano, Aurora e Porta Palazzo e ci ricordiamo bene il calore e la solidarietà ricevuti dagli abitanti, così come volentieri ricordiamo le magre figure di ufficiali giudiziari e forze dell’ordine costretti a continui rinvii di sfratti esecutivi grazie alla determinazione di compagn* e solidali.
Non possiamo che prendere atto di come questo attacco si inserisca in un disegno coerente e organizzato di repressione globale del movimento di lotta per la casa in tutta Italia: è di poche settimane fa l’infame operazione della questura di Roma, che al termine di un’iniziativa di piazza arrestava due tra i compagn* più attivi del movimento per la casa della capitale, Luca e Paolo, con accuse pretestuose e con il malcelato intento di inviare un messaggio politico ben preciso a chi ha scelto di lottare per le strade contro speculazioni e politiche abitative miopi e al servizio dei soliti palazzinari di turno. Sempre a Roma ormai da mesi si susseguono sgomberi sempre più violenti che regolarmente buttano in mezzo a una strada famiglie di occupanti che hanno scelto di rispondere attivamente al ricatto della precarietà e della crisi.
Importante sottolineare come la procura di Torino, nonostante l’elevatissimo numero di indagati, non abbia contestato alcun tipo di reato associativo e che tale operazione repressiva non nasca in seguito a specifiche giornate di lotta; al contrario la procura si avvale di una paziente opera di dossieraggio che i questurini torinesi portano avanti con zelo da settembre (più o meno dal periodo in cui iniziarono gli indimenticabili “terzi martedì del mese”), archiviando una mole enorme di reati di piccola entità accumulati in questi due anni di lotta, tra i quali spiccano dei “sequestri di persona” con cui il distorto linguaggio della procura di Torino vorrebbe descrivere i momenti in cui gli ufficiali giudiziari si trovavano costretti a concedere rinvii prolungati grazie alla determinazione degli sfrattandi e dei solidali.
I questurini arrivano così a creare contro i compagni veri e propri “faldoni a orologeria” che i procuratori “con l’elmetto” potranno utilizzare quando necessario. A tal proposito crediamo che la tempistica dell’innesco di questa operazione giudiziaria non possa non essere collegata alla giornata dell’11 luglio contro il vertice europeo sulla disoccupazione giovanile, alla quale il movimento che ha animato le piazze del 19 Ottobre e del 12 Aprile è intenzionato a rispondere con determinazione: tale attacco della questura di Torino risulta in questo senso una minaccia che rispediamo al mittente.
La strategia dei magistrati sembra dunque quella di tirare fuori nel momento più opportuno inchieste gigantesche per colpire nella sua interezza un movimento di lotta, in maniera del tutto discrezionale. E quale momento migliore di questo, in cui il partito degli speculatori, della CMC e del TAV si trova legittimato dal risultato elettorale favorevole e il decreto Casa appena approvato dal Governo Renzi prevede norme esplicitamente contro chi occupa le case vuote?
Mentre il premier cerca di aumentare la sua popolarità con elemosine e comizi pubblicitari, la polizia e la magistratura compiono il lavoro sporco reprimendo, sfrattando e incarcerando. A questo attacco globale è necessario rispondere con tutta la nostra forza, a cominciare dalla giornata dell’11 Luglio.
Solidali con gli/le arrestat*, liber* tutt*!
FOA Boccaccio 003