Questa mattina attivisti della rete NoExpo e comitati NoCanal hanno bloccato dall’alba i cantieri della via d’acqua di Expo 2015, in via Muttoni e via Bolla.
Volantinaggi e un ingresso nel cantiere di via Muttoni per “adornare”
la ruspa Maltauro lasciata abbandonata, hanno anticipato un presidio
a gambe incrociate di blocco all’ingresso del secondo cantiere, dove
i mezzi movimento terra di Maltauro e a2a erano pronti ad uscire
protetti dalla polizia schierata in forze.
Insieme abbiamo ribadito il NO al progetto che vorrebbe sventrare 4
parchi della cintura ovest, in attesa di un briciolo di trasparenza
e chiarezza dalla governance (comune, regione, expo spa) sulla
grande truffa del canale di Maltauro.
Colpire la via d’acqua significa inceppare la materialità di Expo;
e inceppare la materialità di Expo significa inceppare anche i
processi che dietro il grande spettacolo del mega-evento si
nascondono e che avanzeranno feroci anche oltre: precarizzazione e
sfruttamento della forza-lavoro; indebitamento collettivo;
riprogettazione della città e del territorio secondo le volontà
dell’alta finanza e dell’agroindustria; abbandono delle periferie,
delle persone e dei nuclei familiari senza una casa o morosi a causa
di gravi condizioni economiche.
In un momento in cui l’attacco è generalizzato e le lotte si
intrecciano su più piani, il blocco di un cantiere del canale di
scolo del sito Expo parla anche il linguaggio più vasto
dell’opposizione sociale al tempo della crisi. E viceversa: noi
siamo uno.
Per questo rilanciamo l’appuntamento SABATO 11 OTTOBRE, h15, piazza
Duca d’Aosta (Stazione Centrale) della manifestazione NoExpo.
Rete Attitudine NoExpo