In linea con il nostro percorso politico su Monza e Brianza e in continuità con quello che stiamo portando avanti a sostegno della lotta dei migranti anche noi eravamo al campeggio contro la frontiera a Ventimiglia.
Sono stati giorni densi e pieni di vita e altri -ne siamo certi- ne seguiranno. Lo dobbiamo ai compagni dentro le infami galere; a quelli con restrizioni alla libertà; soprattutto alle persone che hanno affrontato e stanno affrontando il lungo viaggio verso la realizzazione dei loro desideri. Per una vita libera e per la possibilità di poter circolare liberamente in ogni territorio del mondo.
“Il problema è la frontiera” come recitava uno striscione. Abbattere i confini per abbattere ogni distinzione è il nostro obiettivo, in un mondo che si struttura violentemente in base al foglio di carta che ti viene dato alla nascita.
Dopo queste giornate abbiamo assistito a una pesante repressione e una violenza indiscriminata da parte della polizia, ma la lotta non si arresta e va avanti dritta per il suo percorso.
No borders è l’attitudine di tutte quelle persone che si organizzano per provare ad abbattere le frontiere.
Gli ultimi due compagni che erano in carcere ad ora sono stati rilasciati con divieto di dimora a Imperia e accusa di resistenza aggravata e lesioni. La loro unica responsabilità è quella di aver portato solidarietà a dei migranti detenuti in un centro della Croce Rossa, dove le condizioni di vita sono al pari di quelle di un campo di concentramento. L’opinione pubblica, se esiste, è annebbiata e resa razzista dai mass media; ministri e amministratori si fanno forti di un fenomeno che non vogliono comprendere, ma che non possono fermare.
Solidarietà ai compagn*
la lotta non si arresta ma resiste e continua.
forza ragazzi forza