Ci trovate in via Savonarola 20 ex magazzino fs Monza sobborghi
COME ANIME IN RIVOLTA
DAL CEMENTO DI QUESTA CITTA’
Ogni volta che attraversiamo la città la troviamo immersa in un silenzio agghiacciante, in un vuoto dato dalle luci di negozi rimaste accese la notte e da strade deserte. Un buco nella socialità che svuota il tessuto urbano da luoghi di incontro e di ricreazione, che reprime ogni tentativo di vita che si possa chiamare tale.
Dall’alto dei pali e degli angoli, telecamere monitorano l’andamento di una città che sprofonda nell’apatia e nell’interesse dettato dalla legge di mercato, dal perbenismo moralistico, da misure ed ordinanze che galleggiano nella burocrazia e tolgono terreno al libero fare.
Come ogni città che tenti di farsi rispettare anche Monza erige una facciata dietro alla quale nascondersi, quasi a vantare un quieto vivere contenuto in pochi eventi tutti di natura economica e commerciale. E allora largo al gran premio, agli MTV Days dentro alla Villa Reale, ai concerti costosi all’autodromo.
Noi abbiamo deciso di non sprofondare nella monotonia senza senso che soffoca le possibilità di aprirsi brecce negli schemi quotidiani.
Abbiamo deciso di non vivere tutto questo passivamente, ma di poter scegliere delle nostre vite.
Sentiamo la necessità di prendere parola all’interno del silenzio terrificante che regna in questa città, nella nostra città; sentiamo il bisogno di agire e di farlo in maniera forte, di riprenderci qualcosa, sia pur una piccola parte di quello che ci spetta.
Per questi motivi il 17 settembre vogliono tentare di scardinare il solito copione prestabilito del normale sabato sera in una città che ha ben poco da offrire: questa notte non andremo a bere in una birreria del centro e non faremo le vasche tra le luccicanti vetrine di via Italia; questo sabato sera apriremo uno spazio vuoto e lo riempiremo di volti e persone, un posto in cui mettere in pratica il nostro immaginario, la nostra idea di autogestione.
Prendere posizione significa agire. Se quella di cui potremo godere sabato sarà un’occasione di festa, non dobbiamo dimenticare che le sue radici affondano nella volontà di donne e uomini che pretendono di vivere in un luogo dove siano le nostre proprie scelte a determinare il nostro destino, una macchina rumorosa in questa terribile pace ordinaria.
Stufi nel vedere appassire le nostre vite, riprendiamoci un piccolo anfratto di quello che ci spetta.
Perché benefit nemici e nemiche delle frontiere?
In quest’ultimo anno il dibattito sulle frontiere e le barriere nazionali è entrato al centro della discussione politica; la situazione in cui versa il continente africano, dilaniato da decenni da una povertà generale e continue guerre intestine in gran parte causate dall’intervento occidentale (ultima quella contro lo Stato Islamico), ha portato milioni di persone a decidere di intraprendere un lungo esodo dalle loro terre fino ai confini europei.
Nel vecchio continente la risposta non si è fatta attendere: confini militarizzati, muri, arresti e repressione.
Da Calais a Lampedusa, dal Brennero a Ventimiglia, da Como alla Polonia il copione è sempre lo stesso: bloccare lo straniero e reprimerlo e, quando l’emergenza diventa ingestibile, deportarlo.
In questa difficile situazione i partiti nazionalisti non hanno perso tempo e, cavalcando la generalizzata paura dello straniero, ne hanno costruiti altri di muri molto più vicini a noi: quelli del razzismo e della xenofobia. Fascisti e leghisti fomentando odio cercano consensi e spazi nella realtà in cui viviamo: in questo senso opporsi alle frontiere non è solo un netto rifiuto a qualsiasi confine nazionale ma una strenua opposizione e lotta contro qualsiasi razzismo e fascismo.
Dalla nostra idea di un mondo senza barriere si alza un profondo grido di lotta contro ogni muro, ogni catena, ogni rete, ogni frontiera.
Nelle lotte di quest’ultimi mesi sono numerosi i compagni e le compagne che hanno subito in prima persona la violenza repressiva dello stato e della polizia: a loro va la nostra completa solidarietà e complicità nonché l’incasso di questa serata.
Per un mondo senza confini, senza stati, senza frontiere.