Centinaia di calici di vino buono fanno risuonare il Boccaccio.
Ci eravamo detti che questa sesta edizione della critical wine avrebbe dovuto segnare un salto di qualità rispetto alle già riuscite edizioni passate e così è stato: portando a maturazione un percorso di collaborazioni e sperimentazioni iniziato nel 2013, la Volpe, l’uva e l’oliva dello scorso week end è stata un’ inebriante miscela di degustazioni, workshop, parole e spettacoli, che ha registrato la presenza di centinaia di persone dal quartiere, dalla città, dalla Brianza (guarda il FOTORACCONTO).
Protagonista di questo appuntamento un lunghissimo elenco di produttori di vino, di olio, di pietanze a filiera corta, mastri birrari, panificatori, pizzaioli, scrittori, musici e teatranti provenienti da tutta Italia: è a loro che va il nostro più sentito ringraziamento per aver contribuito in maniera determinante alla riuscita dell’iniziativa.
Come ogni anno la Volpe e l’uva, oltre a soddisfare il palato di tutti e far risuonare lo spazio sociale monzese di centinaia di calici di vino, ha costituito un momento di confronto e approfondimento su metodologie di produzione virtuose e sul senso delle scelte alimentari che ciascuno di noi opera nel proprio vissuto quotidiano. Confronto che ha trovato spazio sia in dei momenti strutturati sia nell’informalità della relazione diretta che ognuno ha potuto instaurare con i singoli produttori che per 2 giorni hanno condiviso con tutti il loro sapere in questa meravigliosa esperienza.
E’ questa atmosfera unica fatta di socialità, autogestione e radicale ripensamento delle regole di mercato che la giunta Allevi definisce “abusivismo”, “sacca di illegalità”, “situazione intollerabile”, invocando come un disco rotto lo sgombero del Boccaccio. In risposta a queste minacce e infamie, crediamo che il successo di tutte le nostre iniziative e la crescita del patrimonio di relazioni e complicità che ne stanno alla base, siano i dati tangibili su cui misurare il valore dell’esperienza politica che da quindici anni rivendica la legittimità del proprio percorso in città. Ma anche il potenziale di risposta che metteremo in campo, qualora qualcuno decida di assecondare i deliri securitari del Sindaco e della sua giunta.
Archiviamo quindi la Volpe e l’uva “sbronzi e felici”, pronti a proseguire nel fitto calendario di iniziative in programma e nella progettazione politica dentro e fuori le mura dello spazio di via Rosmini.
FOA Boccaccio 003