Un’ipotesi di cambio di proprietà dell’area rischia di prendere forma: sappiamo di trattative in corso tra Federcalcio (attuale proprietaria, intenta a dismettere il proprio patrimonio per fare cassa) e soggetti monzesi interessati all’ex centro sportivo occupato di via Rosmini 11. Se la trattativa si concretizzasse, dovremo fare i conti con il consueto “progetto di riqualificazione” e la conseguente minaccia di uno sgombero.
Noi, un “noi” ampio, consapevole e solidale, abbiamo approfittato di una giornata di sole di un novembre piovoso per scegliere di dissotterrare le nostre asce di guerra e iniziare a chiamare a raccolta compagne e compagni, amici e frequentatori che a vario titolo e per mille e nessuna ragione vengono qui, ogni tanto oppure spesso. Un “noi” che coinvolge soprattutto quelle persone di Monza e dintorni che hanno voglia, desiderio e bisogno di uno spazio sociale particolarmente libero, particolarmente aperto, particolarmente protetto per stare insieme, divertirsi, creare relazioni, conflittualità, utopie e presa bene.
Scegliamo di comunicare pubblicamente questa situazione perché sappiamo di essere una umanità più numerosa e migliore di quello che pensano i soliti signori dell’edilizia e di palazzo: il fruscio delle loro banconote sarà silenziato dalla nostra musica, dai nostri cori, dalle nostre risate. Che forse non li seppellirà, ma mostrerà loro come siano deboli, ridicoli e per nulla originali: ci hanno già provato a buttarci fuori, a farci sparire, ma come un bisogno vitale siamo rimasti, vivi e attivi in questa città.
E questo non è che il primo, iniziale comunicato, scritto perché ognuno si prepari. Non ci sono ancora appuntamenti o scenari definitivi da condividere, ma chi sta con noi si faccia sentire e vedere, presto seguiranno aggiornamenti.
Ci leggiamo prossimamente: sveleremo a tutte e tutti quale mostro abbiamo davanti.