Cartoline d’agosto da via Rosmini: venne il tempo delle ruspe.
Molte persone ci chiedono cosa ne sarà effettivamente dell’ex centro sportivo Verga di via Rosmini: la storiella della “Casa della
montagna” per gli appassionati di alpinismo, o la solenne cazzata della torre d’arrampicata più alta d’Europa sembrano progetti così assurdi da risultare incredibili.
Per questo motivo, come più volte ribadito, continueremo a documentare il nuovo spregiudicato progetto in cui si è avventurato il CAI di Monza, monitorando costantemente il processo di speculazione che ha preso avvio con lo sgombero del 13 luglio.
Allo stato attuale, l’area è stata cantierizzata e sono iniziate le
operazioni di “messa in sicurezza” che, in parole povere, hanno portato alla demolizione di parte delle strutture (il baretto, la libreria, le stanze dei laboratori, il palco esterno…) e all’abbattimento di tutti gli alberi dell’orto con l’annesso stagno. La rapidità con cui questi interventi sono stati messi in opera, per poi chiudere il cantiere ad agosto, ci fanno pensare che il loro obiettivo fosse quello di scongiurare eventuali rioccupazioni.
La visione delle macerie e degli spazi sventrati dalle ruspe
costituiscono potenzialmente uno scenario sconfortante, ma vent’anni di sgomberi e rioccupazioni ci hanno abituato a trasformare rabbia e risentimento per l’azione distruttiva del palazzinaro di turno in motivazioni per costruire nuovi percorsi comuni di autogestione e autorganizzazione. Esattamente come sta accadendo in via Timavo 12.
Seguiranno aggiornamenti.