24.09.2021 SCIOPERO GLOBALE PER IL CLIMA
GREEN COME IL CEMENTO
Sono arrivati a raccontarci che la Pedemontana sarà un’autostrada “green” e “smart”.
Dipingere come “ecologica” un’eclatante opera di saccheggio territoriale è l’apice di un processo in cui tutto ormai è “green”. La retorica ambientalista è stata completamente assorbita dagli organismi internazionali (come ad esempio il COP26 di Glasgow dedicato ai cambiamenti climatici), così come dallo Stato italiano (che conia il Ministero della transizione ecologica), fino alle grandi aziende (sempre più attive nelle campagne di greenwashing).È nostro compito riconoscere il pericoloso inganno che si cela dietro a questo processo, individuando e denunciando costantemente le responsabilità di governi e multinazionali nel saccheggio del pianeta, così come nell’aggravarsi delle disuguaglianze. Ma soprattutto è nostro compito agire nelle città in cui abitiamo per ostacolare le politiche di devastazione ambientale e sociale.
A Monza intervenire contro la tossicità del modello di sviluppo capitalista significa in primo luogo opporsi al disegno di città previsto dalle scelte urbanistiche del sindaco Allevi e dell’assessore all’Urbanistica Sassoli. Nel capoluogo brianzolo, già soffocato da traffico, inquinamento e consumo di suolo, è in atto un’irreparabile corsa alla costruzione di nuovi edifici, destinata a segnare il futuro delle nuove generazioni di abitanti. Si sta compiendo così il sogno di un manipolo di speculatori e palazzinari, i cui interessi economici sono tutelati da una classe politica votata esclusivamente al profitto.L’enorme truffa della “rigenerazione urbana”, unita alla vergognosa retorica dei nuovi quartieri “green”, cela un piano di radicale trasformazione della città, che vuole demolire l’identità del territorio, favorire l’afflusso di nuovi abitanti ricchi e, parallelamente, espellere dal tessuto urbano fasce di popolazione meno abbiente.
Dallo scorso autunno è tuttavia in corso una mobilitazione permanente contro le scelte di chi governa la città: critical mass, azioni comunicative, iniziative di approfondimento nei singoli quartieri hanno promosso un’idea di città completamente diversa, una città più rispettosa dell’ambiente e delle esigenze di chi la abita oggi. Ottobre sarà un mese determinante per il futuro di Monza, poiché la discussione sulla variante al PGT (Piano di Governo del Territorio) arriverà in consiglio comunale e nuove iniziative di sensibilizzazione sul tema attraverseranno la città.
Da luglio la nuova occupazione della FOA Boccaccio in via Timavo 12 si colloca proprio all’interno di una delle tantissime aree dismesse su cui il PGT prevede l’edificazione di palazzine: centinaia di giovani stanno in queste settimane attraversando questo spazio, immaginando e sperimentandone una destinazione completamente diversa, fatta di autogestione, libera aggregazione, interventi di autorecupero. Qui si ripensano stili di vita e di consumo, si costruiscono relazioni solidali e di mutuo aiuto. Difendere questa nuova esperienza di lotta sul territorio significa dimostrare l’urgenza di agire direttamente contro speculazione e cementificazione, senza aspettare ingenuamente che il politicante di turno ascolti la nostra voce.
PASSA A TROVARCI, ALIMENTA IL CONFLITTO!
FOA Boccaccio 003 via Timavo 12, Monza