Come la calma che segue un naufragio funesto o dopo una festa al chiaro di luna piena, dopo un’ondata caotica di persone, carta e polvere…
anche noi ci abbiamo messo un po’ a riprenderci, ora siamo felici e un po’ ancora frastornate.
Avevamo immaginato due giorni di derive, di follie, di situazioni e relazioni che finalmente avessero lo spazio di intessersi e crearsi..
Grane è stato questo e più di questo, e, ancora una volta, bando alle definizioni ma.. Grazie.
Non si tratta di ‘doverosi ringraziamenti’ ma di abbracci sinceri e sparsi a tutte quelle che sono passate, a quellx che Grane l’hanno creato insieme a noi e l’hanno alimentato. Grazie a tuttx x banchettarx, a chi arrivava da vicino e a chi da lontano, grazie alle persone che hanno partecipato con mostre, ten minute talk e incontri, grazie a chi ci ha fatto ballare e a chi ci ha prestato tavoli e cavalletti: Baraonda, Fornace e Spazio Wow, altrimenti ci toccava fare il mercato per terra tipo piazzale Cuoco, grazie a chi è passato per mezz’ora e a chi è rimasto con noi tutto il pomeriggio, grazie a chi ci ha nutrito (si sa, non si mangia con le zine), grazie a chi ha spillato fiumi di birra, a tuttx quellx che si son fatti degli sbatti, chi ha messo le mani nella spazzatura di prima mattina, chi ha pulito, grazie a tutte le supervisioni tecniche, chi ha sgrovigliato cavi per accendere luci e casse, a chi a montato e smontato, a chi ha contribuito tanto o poco. Infine un grazie speciale a Matteo Guarnaccia, cui questi due giorni sono stati dedicati, per tutto quello che ci ha lasciato, insegnato e trasmesso, per tutta la sua energia che ancora oggi dopo più di 60 anni alimenta l’underground, senza di lui non sarebbe stato lo stesso.
Non sappiamo ancora se Grane si rifarà ma come si suol dire.. se son grane fioriranno.
GRANE e Foa Boccaccio