Edizione record questa undicesima Volpe e l’Uva.
2000 persone hanno popolato gli spazi della FOA Boccaccio nel week
end, pronte a degustare vini e prodotti provenienti da tutta Italia,
ascoltando storie di vita e lavoro contadine. Una grande fiera
popolare, contraddistinta dalla consueta genuinità di relazioni
dirette tra chi produce e chi consuma.
Attraverso un bicchiere di vino quante cose possiamo imparare! La
Volpe e l’Uva è una straordinaria occasione per toccare con mano una ricetta per liberarci dai meccanismi di sfruttamento dei territori e delle nostre vite.
E quindi, con il cuore ancora ebbro di emozione, possiamo dire che se
esiste una speranza in questa città, essa risiede nel mix di
generazioni che vive e fa vivere questo tipo di iniziative, che si
interroga sul mondo che ci circonda e che si adopera quotidianamente
per tracciare una via di uscita dal sistema tossico in cui viviamo.
Grazie, grazie, grazie a tutte quelle persone che in questi due giorni si sono impegnate per costruire un’iniziativa solida e ricca di contenuti e linguaggi diversi.
E allora brindiamo al successo di questa edizione del La Volpe e
l’Uva, frutto di ragionamenti, lavoro preparatorio, pratiche costanti, e di un sempre più
consolidato ruolo dello spazio sociale cittadino nell’immaginario e
nelle abitudini di migliaia di monzesi in cerca di un po’ di ossigeno
nel deserto culturale di una città bigotta.
Come sempre ridicolo l’approccio delle istituzioni cittadine
all’evento, con Giunta e Questore che ancora una volta dispongono un
surreale e inutile dispiegamento di forze dell’ordine intorno allo
spazio: Pilotto ha deciso di trattare l’aggregazione giovanile (e non) come un
problema di ordine pubblico. A partire da questa consapevolezza
dovremo insieme trovare un modo efficace per rispondere
all’atteggiamento di chi governa la città.
A presto!
FOA Boccaccio 003