Yan, un compagno di Stoccarda (Germania), che avrebbe dovuto scontare
una pena detentiva molto lunga a causa di varie condanne, ha deciso di entrare in clandestinità. Tra le varie condanne, quelle relativa a un suo coinvolgimento nella cosiddetta “notte di rivolta” di Stoccarda e per un alterco fisico con un membro del partito fascista Generazione Identitaria.In una sua lettera Yan scrive:
Il fatto che tale pratica sfoci poi nella repressione e nelle condanne in carcere è una conseguenza logica. Per me, questo passo è la continuazione di una linea rivoluzionaria coerente nella teoria e nella pratica. Non compierlo significherebbe attenersi a una pratica che finisce in prigione senza cercare alternative, senza verificare se non posso dare un contributo maggiore fuori dal carcere, senza osare il prossimo salto di qualità. In ultima analisi, sarebbe un allontanamento dall’orientamento strategico verso la rivoluzione.[…] Forse un po’ di dogmatismo ha giocato un ruolo alla fine: i comunisti non si consegnano volontariamente alla giustizia di classe. Punto e basta. VENTO IN POPPA YAN 🚩 Libertà per tutte!