CineastiO è la nuova rassegna di cinema a cadenza mensile della FOA Boccaccio. CineastiO diffonde un cinema libero, militante, astioso.
Proietteremo una serie di film che ci interrogano sul presente e sui modi di produzione e distribuzione del cinema indipendente contemporaneo. Prodotti audiovisivi che rimettono al centro l’utilizzo della cinepresa e del mezzo video come strumento di militanza politica e di presa di posizione sull’attualità. Proiezioni alla presenza di autrici e autori con i quali discutere dei propri lavori, opere spesso escluse dalla possibilità di esser proiettate all’interno del “normale” circuito delle sale cinematografiche. In una città come Monza, a digiuno di prospettive culturali, crediamo sia importante creare un luogo di aggregazione che abbia al centro il cinema e crediamo sia necessario farlo attraverso proiezioni gratuite, autogestite e accessibili a tuttə. CineastiO non è una rassegna come le altre.
Martedì 23 Maggio 2023 / FOA Boccaccio 003
via Timavo 12, Monza Ore 21:00 INGRESSO GRATUITOProiezione e presentazione insieme all’autore di
LA SCELTA Un film di Carlo A. Bachschmidt (Italia, 2022)
Trailer:«Forza, coraggio e gioia!» Questo è l’invito che Luca rivolge ai suoi compagni riuniti in
assemblea.È rimasto gravemente ferito mentre tentava di rallentare l’apertura del cantiere al quale il movimento No TAV si oppone. Emanuela, la sua compagna, legge la lettera che Luca ha scritto dall’ospedale in cui si sta lentamente riprendendo. Alcuni attivisti no TAV, tra i quali Marisa, Nicoletta e Paolo, tentano di disturbare i lavori del cantiere e di abbatterne le reti. Di notte, in piccoli gruppi, riescono ad entrare e danneggiare alcuni mezzi, ma il cantiere è molto grande ed è considerato dallo Stato un’opera strategica. I lavori procedono, il cantiere cresce.
Il movimento prova a sostenere un partito politico che si dichiara no TAV, Nicoletta richiama la necessità di mantenere autonomia nella lotta. Arrivano i processi, i pubblici ministeri raccontano il movimento dal punto di vista dello Stato e chiedono pene importanti per gli imputati. Passano alcuni anni, Luca ed Emanuela hanno un figlio. Davide, un militante no TAV, è tornato dalla Siria dove ha combattuto nella rivoluzione del Rojava. La guerra lo ha posto di fronte a dilemmi laceranti: sia combattere che non combattere sono due scelte sbagliate. Il tentativo di fermare la costruzione dell’opera per via istituzionale è ormai fallito: in assemblea Luca invita i compagni a prenderne atto, è in semilibertà e deve rientrare in carcere ogni sera. Mentre racconta di essersi lasciato con Emanuela, riconosce che «sta all’individuo soltanto la ricerca della propria felicità». La lotta sulle reti del cantiere prosegue. Nicoletta viene arrestata e suo marito Silvano scende in paese per partecipare alla manifestazione in sua solidarietà.