Volantino DDL 1660

Diffondiamo il testo distribuito ieri in piazza nel corso del presidio contro il DDL 1660:

In queste settimane è approdato in Parlamento il Disegno di Legge 1660 Piantedosi-Nordio-Crosetto, il nuovo pacchetto sicurezza che costituisce oggi l’apice delle politiche repressive del Governo Meloni tentando un assalto alle libertà sindacali, politiche e sociali. Se solo si dà una rapida lettura ci si accorge come molti degli articoli che lo compongono siano stati formulati in maniera appositamente vaga, così da lasciare spazio a potenziali interpretazioni e applicazioni arbitrarie. Oggi viviamo una rinnovata fase di guerra e prontamente spunta la necessità di un nuovo “pacchetto sicurezza”. Se qualcunx osa mobilitarsi, non solo per difendere le proprie condizioni di vita, ma anche ribellandosi alle politiche di guerra e schierandosi con il popolo palestinese in lotta, allora deve essere repressx. È la “guerra interna” fatta di reazione e repressione. Infatti, il testo del decreto legge introduce il reato di “rivolta in carcere”, inasprisce le pene nell’ambito di “manifestazioni di piazza”, trasforma in reato penale il “blocco stradale” (quindi in primis i picchetti durante gli scioperi), inasprisce le pene per i reati di “oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale” e, dulcis in fundo, rende possibile il porto abusivo di armi da parte di agenti e funzionari di pubblica sicurezza. Non poteva mancare poi l’introduzione dell’ennesimo reato di sovversione: si tratta del “terrorismo della parola” – come è stato minacciosamente definito nella relazione del disegno di legge – volto a punire chiunque detenga, o faccia circolare, in forma sia scritta che orale, testi ritenuti capaci di “sobillare” al compimento di atti o resistenze che coinvolgano uffici, istituzioni, servizi pubblici o di pubblica necessità. Pena: dai due ai sei anni.
Quindi, ancora repressione contro chi dissente dalle politiche di governo e padroni che vogliono ulteriormente intimidire chi dal basso si oppone all’economia di guerra. In  questo scenario autoritario in cui la macchina dell’industria bellica deve essere al 100% performante e non ci devono essere ostacoli, ogni tipo di dissenso verrà silenziato, ostacolato, represso. Obbedisci, combatti e crepa: presto sarà questo il mantra totalitario.
Contro l’ennesima escalation repressiva e liberticida è quantomai necessario e urgente avviare un confronto per l’unita delle lotte con tutte le forze per realizzare una forte mobilitazione in tempi brevi.

CONTRO LA GUERRA E CHI LA PRODUCE
ALLA REPRESSIONE SI RISPONDE CON LA LOTTA!

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