Maranza di tutto il mondo, unitevi!

Venerdì 17 gennaio 2025 / Viale Libertà 33, Monza / h 20:30.

Presentazione di Maranza di tutto il mondo unitevi di Houria Bouteldja.
Con Fatima (Antitesi Milano), Anna Curcio (DeriveApprodi) e Tommaso Sarti (Università di Padova).

Ce l’abbiamo con la crush delle elementari che non ci calcolava perché non rispettavamo i canoni di bellezza occidentali.
Siamo arrabbiat3 con il commesso che ci parla in inglese perché presume che non capiamo l’italiano.
Ce l’abbiamo un po’ con noi stess3 che usavamo prodotti chimici per avere i capelli lisci.
Con la scuola che la chiama “La scoperta dell’America”.
Con chi ci considera bellezze esotiche da predare.
Ce l’abbiamo con chi ci chiede se questi capelli sono una parrucca.
A proposito di capelli odiamo anche le cuffie da piscina che non ci entreranno mai.
A dire il vero siamo furios3 anche con chi usano la n* word.
Per essere precis3 siamo arrabbiat3 con chi usa un linguaggio zoologico per parlare di noi/con noi/a noi.
Ci siamo appena ricordat3 che ce l’abbiamo anche con le femministe bianche.
E ancor di più con chi rende materiale da tesi di laurea la nostra rabbia e la nostra sofferenza.
Ce l’abbiamo con lo Stato che non ci protegge.
Con i medici che non sanno curarci.
Siamo furios3 con chi ci chiama cioccolatin3.
Ad essere sincer3 ce l’abbiamo anche con l3 nostr3 fidanzat3 che fanno finta che siamo bianch3.
Pensandoci bene siamo incazzat3 con chi ci considera “cool”.
Pensandoci ancora meglio ce l’abbiamo con sbirri e controllori del treno; innanzitutto perché sono sbirri e perché sicuramente chiederanno i documenti e titoli di viaggio prima a noi.
Ci siamo dimenticat3 che siamo furios3 anche con l’accademia.
Non possiamo dirlo gentilmente!
Anche se proviamo rabbia per molte cose, ne esistono altre che già ci rendono vivaci e viv3, cose che già esistono e altre che vogliamo realizzare. E vogliamo prendercele.

Per andare oltre le accuse reciproche, “Maranza di tutto il mondo unitevi” di Houria Bouteldja ci offre spunti luminosi per avviare una conversazione urgente e necessaria.
In un mondo governato da ricchi bianchi, l’autrice suggerisce un’alleanza tra beaufs et barbares, “bifolchi” e “barbari”, ovvero la classe proletaria bianca e quella composta da persone BIPOC (Black, Indigenous,People of Color). Non crediamo nella perfezione, ma in interazioni imperfette e alleanze impreviste.

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