Contro la città dei padroni

Contro la città dei padroni

Casa, solidarietà, accoglienza, autogestione

Le lotte vive scendono in piazza

Corteo H12 da Piazza Duca d’Aosta a Porta Venezia

Sabato 6 Settembre scenderemo in piazza contro lo sgombero del Leoncavallo per rivendicare lo strumento dell’occupazione e perché crediamo che difendere la memoria militante del Leoncavallo significhi difendere gli spazi e le lotte di oggi.

L’appuntamento delle 14 a Porta Venezia non può essere sufficiente. Come lotte vive di questa città, vogliamo puntare il dito CONTRO LA CITTÀ DEI PADRONI. Contro la loro arroganza, la loro violenza liberticida, la loro sete di potere e denaro.

Vogliamo dimostrare che Milano non è tutta come vorrebbero loro: una città grigia di cemento, acciaio e vetro, su misura di ricco. La Milano che chiamiamo in piazza è viva, colorata e moltitudinaria. La Milano degli Spazi Sociali, una Milano capace di dire a gran voce e senza timore: “Questa città di chi pensi che sia?”

Occupare spazio nella città di Milano è di vitale importanza, di fronte a un modello di città sempre più escludente, trasformata da decenni di violenza speculativa e rincaro degli affitti, di grandi eventi e ora accelerato dalle prossime Olimpiadi invernali. Di fronte all’uso delle zone rosse, dei CPR, dei rimpatri, dello sfruttamento per espellere a colpi di profilazione e classismo le persone razzializzate e marginalizzare.

Occupiamo spazio per evidenziare le responsabilità del governo Meloni, oltre che della Giunta Sala e di tutte le Giunte del Mattone, un governo che muove un attacco frontale contro le essenziali esperienze di lotta sociale e autonoma, unico soggetto reale in grado di proporre un’alternativa concreta a un mondo fatto di sopraffazione e soprusi.

Occupiamo spazio, allora, per fermare la violenza della Destra, della Guerra, del Colonialismo, del liberismo estrattivista che in tutto il mondo incontrano fronti di Resistenza.

Occupiamo spazio per lottare per il diritto alla casa, davanti ad affitti insostenibili e abitazioni prive di dignità. Per denunciare chi ha svenduto le case popolari, dall’alto della sua poltrona a Regione Lombardia o in MM, e non ha intenzione di assegnare quelle esistenti.

Occupiamo spazio contro il “Modello Milano” della giunta Sala e delle giunte precedenti, che porta avanti la speculazione e la rendita trainato da tangenti e bustarelle.

Occupiamo spazio contro la militarizzazione delle nostre città, e contro un governo che vuole gestire i bisogni sociali con la repressione ed il DL Sicurezza, criminalizzando chi rivendica diritti e lotta per una vita degna per tutt3.

Occupiamo spazio per socializzare stare insieme e praticare sport, senza dover sempre spendere soldi, senza essere serviti e servire, ma costruendo comunità autogestite, dove chiunque si possa mettere in gioco, dare una mano o ricevere aiuto.

Occupiamo per sottrarre spazio e soldi ai padroni della Città, che lucrano sugli affitti brevi e privatizzano la Città Pubblica, contribuendo alla metropoli vetrina del turismo di lusso e della rendita.

Occupiamo spazio autonomo da partiti e da poteri che, invece di combattere, lo sfruttamento, il razzismo, la violenza di genere e la trasformazione dei nostri territori in merce da cui escluderci.

Occupiamo spazio per parlare di lotta anticoloniale, in tutte le lingue in cui vogliamo farlo.

Occupiamo spazio per organizzare la solidarietà attiva alle resistenze del mondo, a partire dalle lotte per la liberazione della Palestina: finche la Palestina non sarà libera, nessun@ lo sarà.

Occupiamo spazio per ballare, ma sopratutto vivere ed esistere senza essere molestat3, drogat3, stuprat3.

Occupiamo il presente che ci vogliono sottrarre, per determinare il nostro futuro nel segno della solidarietà e dell’accoglienza, del mutuo aiuto e della comunità.

Occupiamo contro la città dei padroni.

Occupiamo per costruire una città diversa, una alternativa reale; occupiamo affinché tutt3 possano vivere bene.

Qui siamo e qui restiamo.

Spazi sociali occupati e di alternativa culturale

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