Foto di gruppo per i partecipanti al secondo giorno del Sentiero “Beltrami” lungo la lunga discesa dal passo dell’Usciolo verso Megolo, luogo della battagli in cui persero la vita Beltrami, Citterio e altri undici partigiani della loro formazione.
Foto di gruppo per i partecipanti al secondo giorno del Sentiero “Beltrami” lungo la lunga discesa dal passo dell’Usciolo verso Megolo, luogo della battagli in cui persero la vita Beltrami, Citterio e altri undici partigiani della loro formazione.
Atene continua a sorprendere. Ritrovo una città inaspettatamente ventilata e silenziosa. La casa in cui alloggio in questi giorni di piena estate ha una grande terrazza con l’altalena in legno e il barbecue per cucinare fuori ma nessun rumore di auto di sottofondo. Continua a leggere
In risposta all’assurda operazione giudiziaria avvenuta nella mattinata del 29 luglio, con decine di perquisizioni a danno di militanti no tav, in base alla folle accusa di terrorismo ed eversione, anche a Milano scendiamo in piazza solidali e complici alla Val Susa.
L’accusa di terrorismo appare come una provocazione,l’ ennesima, da parte della procura torinese guidata da Caselli : un vero e proprio teorema, non sostenuto da alcuna prova (nulla è stato infatti trovato nelle perquisizioni) ma lanciato in modo strumentale per delegittimare la protesta no tav che evidentemente è sempre più forte e non si lascia intimidire.
Rispondiamo quindi insieme a questa ennesima provocazione che chi semina terrore raccoglie ribellione!!
Una violenza preannunciata quella della Questura che ieri sera, non appena è partita la passeggiata notturna da Giaglione, già emanava farneticanti comunicati paventando lo spauracchio del black block travisato tra i manifestanti valligiani.
http://www.notav.info/top/liberta-per-gli-arrestati-no-tav/
Una violenza preordinata quella delle forze dell’ordine, che caricano con la celere i No Tav ancora distanti dalle reti e completamente a freddo. Lo fanno all’interno di un sentiero di montagna strettissimo e pericoloso dove la gente cade, viene calpestata e poi ferita, ripetutamente, dai manganelli di ordinanza e inseguita addirittura nei boschi (già affumicati dai fumi illegali sparati dalla polizia). Da segnalare all’interno del cantiere la presenza dei due mastini della procura che hanno l’ossessione dei No Tav, Padalino e Rinaudo, erano li per caso oppure già sapevano che avrebbero fatto degli arresti? Continua a leggere