
Giovedì 24 novembre 2022, ore 21 / FOA Boccaccio 003, via Timavo 12, Monza
CONTRO LA CULTURA DI MASSA di Christopher Lasch (Eleuthera, 2022)
Presentazione a cura di Vittorio Giacopini
La straordinaria lucidità di Lasch deriva dalla sua capacità di mettere
insieme un’assoluta impermeabilità ai miti modernisti e un’indiscussa
adesione al punto di vista della gente semplice, ovvero di coloro che
per forza di cose hanno l’abitudine di decifrare la società osservandola
dall’unica prospettiva appropriata, cioè dal basso verso l’alto.
In anticipo di decenni, Lasch individua chiaramente i guasti che il
processo di modernizzazione in atto avrebbe provocato nella società
contemporanea: la fine delle culture popolari autonome, rimpiazzate da
una cultura di massa tarata sulle esigenze del mercato; la crisi della
democrazia, ormai confusa con la libera circolazione delle merci;
l’estinzione tanto della comunità solidale quanto di un’idea di
individuo del tutto estranea all’atomizzazione perseguita dal
neoliberismo. Ma se questa modernizzazione avviene indubbiamente sotto
l’egida del capitalismo finanziario, essa è però avallata da una
sinistra, /radical/ e /liberal/, incapace di interpretare il processo in
corso. Forse perché ne condivide, come ben evidenzia Michéa, la medesima
visione sociale e politica di stampo illuminista, a cominciare dall’idea
di Progresso. Nulla ha dunque impedito a quel processo di trasformare la
cultura in merce e il popolo in una massa anonima composta da Io minimi,
consumatori narcisi e anime perse: una deriva largamente prevista,
contro la quale Lasch, nel suo modo lucido e appassionato, ci aveva
messo in guardia.