Pubblichiamo una raccolta di comunicati pervenuti in solidarietà alla FOA Boccaccio a seguito dello sgombero di martedì 13 luglio 2021 da parte di realtà territoriali di Monza e Brianza, che si sommano agli innumerevoli messaggi giunti un pò da tutta Italia.
Solidarietà al Centro Sociale Foa Boccaccio sgomberato dall’area di Via Rosmini lo scorso 13 luglio
La collaborazione traAnpi Monza e Foa Boccaccio è ultradecennale e si fonda sull’autenticità dell’incontro tra generazioni nella trasmissione della memoria della Resistenza e della sua rielaborazione a partire dal valore imprescindibile dell’antifascismo. Questo percorso è cominciato nel 2004 con la pubblicazione di Monza Partigiana ed è proseguito attraverso la realizzazione di numerose occasioni di cultura (i banner dedicati alle storie di Resistenza nel nostro territorio) e socialità (le pedalate partigiane, presentazioni di libri e film, lo sport). Punto di partenza la necessità e il desiderio di raccontare le vicende umane e politiche di donne e uomini spesso giovanissimi, cresciuti sotto la dittatura fascista prima e travolti dalla guerra e dall’occupazione nazifascista poi, che si assunsero la responsabilità di scelte difficilissime. Scelte che somigliano spesso a quelle di attiviste e attivisti impegnati nelle battaglie di oggi per i diritti umani e civili, per l’ambiente, contro le discriminazioni di razza e di genere, contro le diseguaglianze sociali.Monza è una città molto vicina alle montagnedel lecchese e del comasco dove tanti monzesi, braccati dalla dittatura fascista, hanno combattuto nelle brigate partigiane e su quei monti sono stati uccisi dopo irastrellamenti fascisti delle brigate nere e delle milizie confinarie come Silvio Perotto,Giuseppe Pennati, Mario Pallavicini fucilati a Barzio con altri otto partigiani, catturati al Baitone della Pianca. Come Luigi Villa fucilato a Camerlata con altri dodici partigiani rastrellati sui monti tra Boffalora e Monte Croce in Tremezzina…solo per citarne alcuni. E’ qui la montagna viva e vera, fatta di Storia e di storie, di comunità, di conoscenza, di crescita collettiva.Saper narrare la Resistenza nei luoghi che ne sono stati percorsi, attraverso linguaggi e strumenti comunicativi capaci di raggiungere la sensibilità delle giovani generazioni è un obiettivo prezioso, per tutta la collettività, una responsabilità necessaria e non negoziabile che Foa Boccaccio si è assunto insieme ad Anpi Monza.L’amministrazione comunale monzese, indifferente se non refrattaria alla storia della città e soprattutto a questo pezzo della sua Storia cui concede giusto la ritualità delle date, completamente assente da ogni intervento che favorisca socializzazione e cultura, ha invece la poco edificante responsabilità di aver consegnato l’area di Via Rosmini all’ennesimo intervento speculativo nel quale spiace il ruolo del Cai.Quel luogo era parte di una progettualitàviva, sociale e culturale, libero e aperto alla città. La torre da arrampicata più alta del mondo non sarà mai all’altezza di ciò che quel luogo rappresenta nè di quella progettualità.
A.N.P.I. – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
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SOLIDARIETA’ ALLA FOA BOCCACCIO
26.07.2021
ANED si associa alle tante realtà politiche, sociali e culturali nell’esprimere solidarietà ai ragazzi e alle ragazze della FOA Boccaccio 003 di Monza, sgomberata martedì 13 luglio dallo stabile di via Rosmini 11.
Con grande preoccupazione avevamo preso atto nel corso del 2020 dell’acquisto da parte del CAI di Monza dell’ex centro sportivo Verga, che da quasi dieci anni era divenuto luogo di aggregazione e iniziative da parte del centro sociale: con sorpresa e amarezza abbiamo appreso che, tra le tante aree disponibili sul territorio, il CAI scegliesse proprio questo luogo per immaginare la propria sede futura, ignorando il valore dell’esperienza di autogestione della FOA Boccaccio e creando i presupposti per lo sgombero, poi materializzatosi proprio martedì 13 luglio.
Con grande affetto e vicinanza abbiamo visto in via Rosmini moltiplicarsi negli anni le iniziative dedicate alla memoria storica antifascista della città di Monza: l’intitolazione nel dicembre 2011 del campo sportivo al partigiano Enrico Bracesco ha segnato un momento estremamente significativo nella memoria collettiva di tutti noi. Su quel campo e negli spazi annessi abbiamo partecipato con piacere a decine di iniziative in cui valori antirazzisti e antifascisti si sono declinati in linguaggi nuovi e inediti per il territorio, garantendo un fondamentale passaggio di testimone tra generazioni diverse.
Giovanissimi monzesi insieme con migranti provenienti da ogni parte del pianeta hanno animato questo luogo con iniziative di sport popolare, attività culturali, assemblee, promuovendo un modello di società basata sulla dignità dell’essere umano, sulla solidarietà e sulla giustizia sociale.
Queste attività hanno saputo anche travalicare i confini dell’area, raggiungendo l’intera città. Ne sono tangibile testimonianza il coinvolgimento diretto del collettivo nella costruzione degli appuntamenti annuali presso il Bosco della Memoria e presso l’istallazione dell’albero del deportato di via Azzone Visconti, luoghi densi di significati che hanno preso forma anche grazie alla creatività del collettivo.
Leggi di mercato e compravendita immobiliare, che già tanto pesano nella vita quotidiana di ciascuno di noi e rendono Monza una città spesso poco attenta alle esigenze dei più deboli, hanno poi condotto allo sgombero di martedì 13.
Di fronte a questa difficoltà sappiamo che i ragazzi e le ragazze del centro sociale non si faranno intimidire e proseguiranno nel proprio percorso, come d’altronde accade ormai da quasi vent’anni in città.
A.N.E.D. sezione Sesto – Monza
Milena Bracesco
vice Presidente
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Comunicato stampa congiunto – Solidarietà alla FOA Boccaccio
A seguito dei fatti della mattinata del 13 luglio, siamo compatti nel condannare lo sgombero dell’area di via Rosmini, occupata da dieci anni dal centro sociale Foa Boccaccio.
Consideriamo lo sgombero un atto che in nulla contribuisce al benessere della città e alla sua sicurezza sociale ed esistenziale: casomai li danneggia, privando la città di un punto di riferimento. Un atto che mina il pluralismo delle voci che animano Monza. L’attuale Giunta ha delle responsabilità politiche nella risoluzione della Questura, non avendo agito per trovare soluzioni alternative, ma alimentando anzi lo scontro. Come d’altronde testimonia il fervore compiaciuto con cui l’Assessore Arena ha celebrato lo sgombero sui social, l’interesse dell’Amministrazione Allevi è eminentemente politico e simbolico, un attacco a delle idee che non ha niente a che vedere col bene della città. Continua a leggere→