E alla fine lo scorpione ha perso la testa in piazza Castello, nei pressi della Stazione, diventata luogo simbolo delle sperimentazioni repressive e securitarie di questi ultimi mesi: il popolo di SCORPIO ha scritto così l’atto finale della manifestazione che ha attraversato le strade della città, decapitando il simbolo scelto dalla Giunta Allevi per rappresentare la propria arroganza, la propria sete di ordine e disciplina, il proprio istinto punitivo nei confronti dei soggetti indesiderati.
Prima di questo momento, l’enorme scorpione che apriva il corteo (e su cui già gravava minacciosa una gigantesca mannaia), era stato esposto al pubblico ludibrio,ferocemente deriso lungo tutto il percorso della parade: come in ogni Carnevale che si rispetti, i simboli del potere, con i loro significati, sono stati smascherati, sovvertiti, irrisi e fatti oggetto di critica radicale.
Centinaia di persone (quasi mille!) hanno preso parte a questa processione laica, rumorosa, colorata: tre carri allegorici, maschere, musica, fuochi artificiali e centinaia di manifesti goliardici hanno riempito per un pomeriggio le strade di Monza, ricordando a chi fa politica di palazzo (e a tutti i loro solerti servitori) che esiste un tessuto sociale che in nessun modo intende sottostare ai dettami securitari e, al contrario, si batte quotidianamente contro tutte quelle forme di limitazione della libertà che nulla hanno a che fare con il presunto obiettivo di tutela del cittadino, ma che rappresentano esclusivamente pericolosi strumenti di controllo sociale. Continua a leggere→