Solidarietà alla Bottiglieria Occupata

La FOA BOCCACCIO esprime solidarietà ai compagni e alle compagne della Bottiglieria Occupata di via Savona a Milano, sgomberata nella mattina di giovedì 14. Invitiamo tutt* a prendere parte alle continue iniziative che si stanno svolgendo in questi giorni nel quartiere Ticinese al fine di portare sostegno al gruppo di occupanti che si è asserragliato sul tetto per protestare contro lo sgombero.

Qui di seguito uno dei comunicati che descrive la situazione e lancia l’appuntamento per sabato 16 pomeriggio:

Più in alto di un tetto.

15 ottobre 2010, ora 00.00 – via Savona18, Milano.

36 ore sono già passate dacché centinaia di agenti di polizia, carabinieri, finanzieri, digos e quant’altro hanno “occupato” un intero quartiere, con decine di camionette, check point e schieramenti di truppe, allo scopo di porre fine alla occupazione di via Savona 18.

36 ore, e la “Bottiglieria” di via Savona non è stata ancora sgomberata. L’azione poliziesca si è incagliata grazie alla resistenza delle compagne e dei compagni che sono saliti sul tetto dell’edificio e si è estesa, con il suo effetto di blocco, grazie alla mobile agitazione prodottasi nelle vie circostanti.

Pensavano, loro, di poter liquidare un’esperienza vitale con un blitz ben studiato nella sua logica di rappresaglia e contenimento. Ma i fatti e il rosicare dei questurini palesano come avessero sbagliato i conti.

Le prossime ore mostreranno chi sarà a spuntarla.

Nel frattempo abbiamo avuto modo di apprezzare la complicità attiva di tanti compagni, la solidarietà degli abitanti del quartiere e l’intesa coi vigili del fuoco, che hanno preferito passare coperte e acqua a chi sta sul tetto piuttosto che collaborare con la questura.

Certo, noi non siamo attaccati a quelle quattro mura, a quel nome (“Bottiglieria”) o a quel numero civico (via Savona 18). Ciò a cui siamo attaccati è l’insieme di incontri favoriti da quella dimensione: le possibilità che animano le nostre amicizie, complicità e contaminazioni . Possibilità che negli ultimi mesi si sono mostrate nelle varie situazioni di lotta, dagli immigrati agli studenti, dai precari ai lavoratori delle cooperative, dai quartieri alle carceri e ai CIE.

Siamo saliti su un tetto non per un motivo testimoniale o meramente difensivo, ma nella prospettiva pratica di aprire lo spazio e il tempo per un ulteriore circolazione di affetti ed energie.
Noi miriamo molto più in alto di un tetto e perciò continueremo ad agitarci nei quartieri, nelle strade e, se necessario, anche nel sottosuolo.

Presidio sabato 16 ottobre ore 15.00 Porta Genova

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