ciao Vittorio, proveremo a restare umani

Il Boccaccio è andato due volte in Palestina, nel 2006 e nel 2008,partecipando alle carovane di Sport Sotto l’Assedio.Siamo molto colpiti da quanto è successo a Vittorio. Innanzituttoesprimiamo la nostra solidarietà alla sua famiglia, e ai suoicompagni, italiani e palestinesi, coi quali ha condiviso momentiimportanti come l’organizzazione di iniziative quali la FreedomFlotilla, che tra poche settimane partirà per Gazahttp://www.freedomflotilla.it/Noi stessi come Boccaccio abbiamo in passato volantinato eattacchinato in giro per Monza i suoi resoconti dall’assedio a Gaza(http://boccaccio.noblogs.org/post/2009/01/12/volantino-distribuito-sabato/)e abbiamo sempre seguito il suo blog http://guerrillaradio.iobloggo.com/Inoltre, proviamo ad abbozzare qualche riflessione, a caldo, percontribuire a far luce su quanto è successo. Sui giornali si parla diun gruppo salafita (http://en.wikipedia.org/wiki/Salafi): perintenderci, sono il più famoso di questi è Al Qaeda nel MaghrebIslamico (meglio noto nel suo acronimo inglese AQIM), che provienedirettamente dal Gruppo algerino Salafita per la Liberazione e ilCombattimento, affiliatosi ad Al Qaeda nel 2005/2006. Ma ce ne sonomolti altri, e questa “Brigata Mohammed Bin Moslama”, che harivendicato l’omicidio di Vittorio, secondo alcuni sembra essere solouna sigla transitoria del più noto Al-Tahwir Al-Jihad, il maggiorgruppo legato ad Al Qaeda nella striscia diGaza, che avrebbe peròufficialmente condannato il rapimento. Insomma la galassia èintricata, la bussola si smarrisce facilmente tra queste sigle.Oltre al soggetto che ha compiuto l’atto, non è chiaro il fatto e lemotivazioni politiche (se ve ne sono) che lo hanno spinto. E’ forsestata un’operazione di contro-spionaggio nata male e scappata di mano?Pare infatti che Vittorio sia morto mentre veniva torturato. Anchesenza avere i referti medici, lo si può capire dallo stato agonizzantein cui compare nel video diffuso su Youtube. Volevano strappargli laconfessione di essere un uomo dei servizi italiani che collaborava congli israeliani? Molto strano. Assurdo, sapendo che era conosciuto intutta Gaza per le sue attività in favore della liberazione del popolopalestinese. Forse chi ha ucciso Vittorio aveva la volontà di bloccarela nuova Freedom Flottilla che lui stava organizzando a Gaza? Inquesto modo pensavano di danneggiare Hamas, da cui Vittorio sembra cheabbia avuto il benestare per portare a termine l’operazione? Strano:Vittorio è sempre stato molto critico verso Hamas, e non ha moltosenso colpire un oppositore di Hamas per danneggiare Hamas stesso.Altri obiettivi sarebbero probabilmente stati più efficaci. Forse isalafiti hanno davvero tentato il colpo per liberare i lorocommilitoni reclusi? Ma allora perchè ucciderlo prima dello scaderedel tempo? Anche questo, molto strano.Insomma, in queste prime ore dal fatto non c’è nessuna ipotesi checonvince fino in fondo. Attendiamo che venga fatta luce sul fatto, eche vengano chiarite circostanze e motivi di questo brutaleassassinio. E ci uniamo a chi richiede uno sforzo per scoprire laverità al più presto(http://www.freedomflotilla.it/2011/04/14/liberate-subito-vittorio-arrigoni/)In ogni caso, ciò che ci sentiamo di affermare è che che i gruppisalafiti legati ad Al Qaeda non sono e non saranno mai vicini allenostre campagne, ai nostri progetti, ai nostri sogni di una Palestinalibera dall’occupazione isreaeliana. La loro ideologia è favorita daquella dello “scontro di civiltà” predicato dai pastori protestantiche bruciano il Corano(http://english.aljazeera.net/news/asia/2011/04/2011427141984268.html), oltre che dalle guerre, e sicuramente da più d’una connessione diinteressi e giri di armi traintelligence e islamisti. Tuttavia, questi gruppi oggi esistono, esono una minaccia per noi. Così come essi vedono con il fumo negliocchi persone come Vittorio (che è sempre stato molto critico nei loroconfronti, così come nei confronti di Hamas) e come noi, che quandoandiamo in Palestina dimostriamo che può esistere una forma diversa diresistenza e di rivendicazione dei diritti, che non passanecessariamente dall’estremismo religioso.Episodi come quello di oggi mostrano come il potere che stannoassumendo questi gruppi a Gaza è pericolosamente in crescita.Manteniamo una criticità forte, come abbiamo sempre fatto e come hasempre fatto anche Vittorio, nei confronti del fondamentalismoreligioso. E soprattutto vogliamo continuare a partecipare e sostenereprogetti che lavorano in questo difficile territorio, la Palestina.Vogliamo continuare ad appoggiare persone come Vittorio, che sono trai pochi barlumi di speranza per non morire schiacciati in uno scontrosempre più polarizzato tra pastori protestanti dell’entroterrastatunitense e salafiti qaedisti. Di entrambi i quali faremmovolentieri a meno.Infine, rilanciamo con la disponibilità a ospitare un incontro sullaPalestina nel nuovo Boccaccio di Monza. Un incontro in cui non soloricordare Vittorio e il suo straordinario impegno per la libertà delpopolo palestinese, ma anche comprendere come rilanciare nuovi evecchi progetti in Palestina.

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