#Grecia – 22/11/12 Finalmente poesia ciclica

E’ bella!

La vado a recuperare verso le 17.30 di mercoledì 21 novembre. Ad Atene piove ininterrottamente da due giorni: una pioggia fine, silenziosa, che mi fa scivolare appena metto le clark. Non fa freddo ma l’umidità rende pigri aumentando il desiderio di restare sotto le coperte a leggere.
Ma oggi non posso, devo uscire.
Mi incontro con Litsa alla stazione di Dafni, e come di consueto arrivo in anticipo in modo da avere il tempo di farmi un giro per il quartiere; appena esco riconosco di esserci già stata una mattina al rientro da una luuuuuuunga serata in un locale greco (Supermen, che è anche come viene chiamato il gestore-dj-barista). Scopro successivamente che questo è la zona tipica di Atene per fare colazione la domenica mattina post-nottata. Ora capisco il motivo di tanti bar in una piccola piazza.
In una via laterale il camion della munnezza sta raccattando i resti del mercato appena finito. Ne approfitto per riciclare peperoni e pomodori pensando che sia strano trovare ancora qualcosa di buono visto che la povertà rende tutti, anziani-giovani-pensionati-disoccupati-casalinghe- assidui raccoglitori di quella che chiamano immondizia.
Alle 17.30 mi dirigo a casa di Litsa. Siamo in macchina ed appena parte rompe lo specchietto retrovisore! Proviamo a ripararlo e ripartiamo. Con lei parlo spagnolo e a tratti qualche parole di greco. è bello. Lo preferisco all’inglese e sono più libera di esprimermi. Adoro questa confusione multi-linguistica che si è impossessata di me da un mese a questa parte!
-“Ma come fai a tornare indietro con tutta questa pioggia?!” mi domanda ad un certo punto.
In effetti non ci ho pensato molto al fatto che piove, che mi trovo in periferia, in una zona che non conosco e che è ormai buio…
-le rispondo con un “Endàxi”, ovvero una parola greca usata per indicare una sorta di “va bene” generico.
Sorride.
Arriviamo a casa sua, o meglio, nella sua cantina.
E’ lì, proprio davanti a me! Posso finalmente toccarla, accarezzarla, restare in adorazione godendomi il sorriso che mi appare sulle labbra…
il cuore mi batte…perchè…ho finalmente una bici!!!
Come vi dicevo all’inizio, è bella: una mountain bike con ottimi freni per godersi le lunghe discese e le marce per affrontare le numerose salite.
Me la regala.
I greci sono così.
Dopo un mese posso finalmente tornare a correre per le strade, sfidare i semafori, i contromani, partecipare alla critical mass mensile, pedalare a lungo perdendomi e ritrovandomi. e’ sorprendente quanto possa mancare la bicicletta ad una persona che da sempre la considera il Suo mezzo di locomozione, anche ad Atene! Che è molto peggio di Milano!
Oggi ho provato a raggiungere la spiaggia. 70 kilometri. Non avendo una cartina non ce l’ho fatta. Domenica niente mi fermerà, nemmeno la pioggia, visto che tanto la prima volta che ho pedalato qui pioveva, e pure tanto!
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