TROPPA GENTE SENZA CASA…

TROPPA GENTE SENZA CASA…

TROPPE CASE SENZA GENTE…

TROPPA GENTE IN UNA CASA!!!

Oggi martedì 7 Maggio un ennesimo sfratto per morosità incolpevole rischia di compromettere l’integrità di un nucleo familiare “numeroso” per cui sembrano non esistere soluzioni capaci di ospitare genitori e figli sotto lo stesso tetto, anzi ad alcuni di loro è stato offerto un tetto fuori città e per gli altri la strada sembrava l’unica alternativa.

La famiglia locataria, appartenente al Comitato Monzese per il Diritto alla Casa, ha deciso comunque di non opporre resistenza e di non organizzare alcun picchetto antisfratto, essendo i locatori una famiglia di “piccolissimi proprietari” con cui si è sempre riusciti ad avere un dialogo corretto: agire altrimenti avrebbe significato intraprendere una sgradevole “lotta tra poveri”.

Non vi è stato dunque nessun intralcio al solerte lavoro delle forze dell’ordine che, dopo aver identificato i quattro pericolosi solidali accorsi sul posto per aiutare la famiglia nel trasloco, hanno eseguito il provvedimento di rilascio dell’immobile.

Presentatisi, valige alla mano, ai Servizi Sociali sono riusciti a strappare un accordo che non dividesse il nucleo familiare. Tale accordo è lungi però dal poter essere definito una soluzione poiché possiede entrambe le caratteristiche tipiche della mala gestione dell’emergenzialità abitativa: costosissimo per le casse comunali e assolutamente non risolutivo per la famiglia (si parla di una sistemazione di soli 90 giorni).

L’illusione della giunta di mantenere la pace sociale sulla questione abitativa sembra stia giungendo al termine. Per alcuni mesi l’amministrazione Scanagatti ha cercato di nascondere l’emergenza abitativa monzese sotto il tappeto, gestendo i ripetuti sfratti attraverso provvedimenti emergenziali e temporanei, nell’erronea speranza di poter “far girare” le famiglie che quotidianamente perdono la casa attraverso il circuito delle comunità, degli alloggi messi a disposizione dal terzo settore o degli svariati residence “economici”(in realtà estremamente costosi per i bilanci pubblici), in attesa che le nuove assegnazioni degli alloggi Erp vadano a smaltire il “serbatoio di sfrattati” accumulatosi nei mesi precedenti.

Adesso però i nodi stanno giungendo al pettine: le unità abitative temporanee sono assolutamente insufficienti a fronte delle morosità sugli affitti privati che continuano ad aumentare esponenzialmente!

Situazioni simili continueranno ad aumentare e peggiorare nei prossimi mesi fino a che non si inizierà ad affrontare il problema alle sue radici: troppa gente è senza casa e troppe case sono senza gente!

In questo paese la rendita è una delle forme più odiose di diseguaglianza sociale e l’edilizia è uno dei settori in cui la speculazione mostra il suo volto più aggressivo.

Cambiare l’esistente vuol dire non accettare più compromessi sugli sfitti pubblici e privati,

vuol dire iniziare a prendere in mano le sorti del proprio vivere urbano,

vuol dire non accettare più gli ultimatum fissati da un ufficiale giudiziario con il beneplacito dell’amministrazione comunale ma iniziare a porne noi a loro:

se non verrà trovata una soluzione plausibile per le famiglie sfrattate, queste si uniranno per trovare l’unica soluzione possibile…. STAY TUNED… TO BE CONTINUED

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