Da questa mattina è possibile consegnare presso l’ufficio alloggi di piazza Trento e Trieste la domanda con relativi documenti per ottenere l’assegnazione d’emergenza di una casa popolare.
L’assegnazione in deroga è regolamentata dalla legge regionale (R.R. 01/2004 art. 14 e 15: assegnazione in deroga alla graduatoria e ai requisiti) che sancisce i requisiti d’accesso e da un regolamento comunale che regola le procedure d’assegnazione, valuta le richiesta una per una e assegna un punteggio sulla base di criteri oggettivi e tenendo conto delle relazioni del servizio sociale.
Uno dei requisiti fondamentali per poter fare richiesta è avere a carico (in corso o già eseguito) un provvedimento di sfratto. L’assegnazione in deroga alla graduatoria viene definita d’emergenza perché ha come obiettivo quello di assegnare una casa a chi si trova appunto in emergenza e quando intervengono fattori che non permettono al richiedente di aspettare l’assegnazione attraverso il bando ordinario.
Nel 2012 la commissione dichiarò che si sarebbe ritrovata 4 volte nel 2013 per far fronte in maniera tempestiva alle emergenze. Questo non è stato fatto e la commissione si ritroverà per la prima volta a fine novembre.
Inoltre si era impegnata a far modificare l’odioso requisito che impone 5 anni di residenza a Monza. Questo requisito non è minimamente previsto dalla legge regionale (che ne prevede 5 anni di residenza in Lombardia), non è presente in nessun comune della Lombardia e ha il solo obiettivo di escludere persone dalla graduatoria. In un anno nulla è stato fatto e la commissione si riunirà per valutare le domande con lo stesso regolamento dell’ultima volta.
Da due settimane stiamo aiutando chi fa parte del Comitato Monzese per il diritto alla casa (e avrà lo sfratto nei prossimi mesi) a compilare la domanda, raccogliendo i documenti necessari. Oggi siamo andati in Comune con loro per presentare le domande e abbiamo incontrato più di cento famiglie in coda di fronte all’Ufficio alloggi.
Fin da subito parlando con le persone abbiamo respirato un clima di speranza mista a rassegnazione, un misto tra i provini del grande fratello e l’esame di maturità, tanta la voglia di farcela, di farla finita coi problemi dello sfratto, dei colloqui con gli assistenti sociali, dell’ufficiale giudiziario che a scadenze regolari si presenta a casa, dei padroni di casa che quotidianamente fanno pressione perché l’immobile venga rilasciato, ecc…
Si è arrivati al paradosso in cui per vedere garantito un diritto o soddisfatto uno bisogno primario, sembra invece di dover partecipare alla lotteria. Questo meccanismo ha una grandissima lacuna a monte: il numero di case assegnate non è minimamente adeguato alla richiesta.
A fine mattinata l’ultimo bigliettino del tagliacode segnava il numero 122.
Le case che verranno assegnate saranno 6 a partire da gennaio.
Gli sfratti esecutivi sono alcune decine al mese.
Per questi motivi da sabato mattina stiamo mettendo in atto la pratica dell’autorecupero per rendere vivibile lo stabile di via Buonarroti 93, ora spazio K2O, e assegnarlo alla prima famiglia che verrà esclusa dalla graduatoria.
Per questi motivi riteniamo che non sia più accettabile eseguire sfratti da qui a quando inizieranno le assegnazioni. Non si può aggiungere emergenza all’emergenza! L’amministrazione comunale deve farsi carico di concordare con il Prefetto un blocco immediato degli sfratti! E’ necessario attuare pratiche coraggiose per aumentare l’offerta di case d’emergenza.
Non è accettabile che a causa degli interessi di banche e pochi speculatori edilizi a Monza esistano più di 5000 alloggi sfitti o invenduti: si colpisca una volta per tutte la rendita, ipotizzando modalità di requisizione degli alloggi sfitti dei grandi proprietari immobiliari.
FOA Boccaccio 003, via Rosmini 11
Comitato Monzese per il Diritto alla Casa
K2O, via Buonarroti 93
14.10.2013