Buone ricette in tempi difficili 2016

 

FOA BOCCACCIO 003 (via Rosmini 11, Monza) presenta

BUONE RICETTE I TEMPI DIFFICILI

Ciclo di cene e incontri di approfondimento.

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Giovedì 14 gennaio 2016

Ore 20, cena popolare menù curdo e a seguire presentazione di

ROJAVA RESISTE

Cuore e mani per il Kurdistan. Attivisti e artisti in viaggio per Kobane.

Un libro, un video, un blog, una mostra fotografica, solidarietà diretta e il supporto ad un progetto d’appoggio alla resistenza curda in Rojava.

La situazione politica e sociale generata dall’attacco del governo Turco al Rojava negli ultimi mesi ha trasformato il nostro progetto e le tempiste del progetto. Non produrremo tutto il materiale narrativo/informativo in una unico blocco. Divideremo il progetto in due turni.

Il primo viaggio (5-15 ottobre) darà il via al progetto, sarà aperto il blog che giornalmente racconterà l’esperienza. Al ritorno realizzeremo la mostra fotografica, che poi sarà ampliata, e un breve ebook. Il secondo viaggio, con tempi da definire, completerà il materiale necessario per il libro ed il video.

Metà del ricavato di questa raccolta fondi verrà devoluto direttamente alla comunità curda a sostegno di un progetto d’appoggio alla Resistenza nel Rojava. Il progetto verrà individuato sul campo insieme alla comunità curda durante il primo viaggio. L’altra metà dei fondi serviranno a finanziare la produzione di materiale artistico e informativo, il cui ricavato finale andrà poi anch’esso a sostegno del progetto scelto.

 

Giovedì 4 febbraio 2016

Ore 20, cena popolare e a seguire presentazione di

COME SCHIAVI IN LIBERTA’

Vita e lavoro dei braccianti haitiani nelle piantagioni di canna da zucchero della Repubblica Dominicana.

Di Raul Zecca, libro (Arcoiris, 2015) e documentario.

Nel cuore della Repubblica Dominicana, a pochi chilometri da spiagge paradisiache, sorgono centinaia di comunità invisibili, baluardi della povertà e dell’emarginazione. A vivere qui, tra sterminate piantagioni di canna da zucchero, in baracche fatiscenti spesso prive di energia elettrica, acqua corrente e servizi igienici, sono i migranti haitiani, scappati a migliaia dal paese più povero e sventurato del continente americano con il sogno di trovare un futuro dignitoso oltre frontiera. Speranza vana, poiché in queste terre di nessuno sono costretti ad affrontare condizioni di vita e di lavoro quasi schiavistiche, tagliando canna da zucchero da mattina a sera per pochi soldi.

Intrecciando analisi teorica e metodo etnografico a partire da un caso di studio circoscritto, questo libro-inchiesta ha il merito di indagare e allo stesso tempo denunciare quelle dinamiche politiche e macro-economiche che stanno alla base del moderno sistema capitalistico e che governano milioni di vite in tutto il mondo.

 

 

Giovedì 25 febbraio 2016

Ore 20, cena popolare e a seguire presentazione di

SEBBEN CHE SIAMO DONNE

Storie di rivoluzionarie.

Di Paola Staccioli (Derive Approdi, 2015), con una testimonianza di Silvia Baraldini

 

Questo libro è nato per dare un volto e un perché a una congiunzione. Nel commando c’era anche una donna, titolavano spesso i giornali qualche decennio fa. Anche.
Un mondo intero racchiuso in una parola. A sottolineare l’eccezionalità ed escludere la dignità di una scelta. Sia pure in negativo.
Nel sentire comune una donna prende le armi per amore di un uomo, per cattive conoscenze. Mai per decisione autonoma. Al genere femminile spetta un ruolo rassicurante. In un’epoca in cui sembra difficile persino schierarsi «controcorrente», le «streghe» delle quali si racconta nel libro emergono dal recente passato con la forza delle loro scelte.
Dieci militanti politiche (Elena Angeloni, Margherita Cagol, Annamaria Mantini, Barbara Azzaroni, Maria Antonietta Berna, Annamaria Ludmann, Laura Bartolini, Wilma Monaco, Maria Soledad Rosas, Diana Blefari) che dagli anni Settanta all’inizio del nuovo millennio, in Italia, hanno impugnato le armi o effettuato azioni illegali all’interno di differenti organizzazioni e aree della sinistra rivoluzionaria, sacrificando la vita per il loro impegno.

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