Assemblea Noborders a Milano

Mercoledì 15 giugno 2016, ore 21 CSOA COX 18, Milano
Assemblea pubblica per confrontarci su quali percorsi intraprendere per consolidare le reti di solidarietà attiva del territorio, rilanciare la mobilitazione su Ventimiglia e inaugurare un’estate di lotta contro il regime confinario europeo.

Con l’arrivo della “bella stagione” aumenta il numero di chi, trovandosi nella necessità di spostarsi e nell’impossibilità di accedere a un visto, raggiunge l’Europa con mezzi di fortuna (e anche, purtroppo, di coloro muoiono provandoci).
I governi europei, dopo aver accampato nell’ultimo anno una serie di soluzioni finali – dagli hotspot, ai piani di ricollocamento con ipotetiche sanzioni, fino all’imposizione coatta delle procedure di identificazione – rispondono con la modalità che più gli è propria: muri, deportazioni e sgomberi, un copione che abbiamo visto ripetersi tristemente da Calais a Idomeni.

A Ventimiglia, il “piano Alfano” ha sancito la chiusura del centro di prima assistenza della Croce Rossa e l’invio di contingenti aggiuntivi di forze dell’ordine allo scopo di eliminare i migranti dalla città. Sono stati organizzati rastrellamenti e trasferimenti negli hotspot del sud Italia con voli postali. Si è trattata dell’ennesima risposta muscolare e mediatica, destinate a fallire miseramente.
Il sindaco Ioculano non ha perso tempo a disporre lo sgombero del campo autogestito che si era venuto a creare: molti dei solidali sono stati perseguiti e allontanati dai comuni del ponente ligure.

A Milano, l’approccio hotspot fa scuola: gli uffici immigrazione assurgono a dispositivo locale di selezione ed espulsione dei migranti. Nel frattempo, sempre più richiedenti asilo si vedono recapitare un diniego e provano la via del ricorso, per guadagnare qualche altro mese di permanenza nel circuito dell’”accoglienza”.
I partiti xenofobi cavalcano l’onda del terrore e invocano improbabili provvedimenti per imprigionarli a casa loro. Gli strenui tentativi da parte dei poteri occidentali di arginare e governare i movimenti migratori si guardano bene dal fare i conti con i meccanismi che li alimentano, dai conflitti alle forme di neo-estrattivismo in cui loro stessi giocano un ruolo non indifferente. Ma, ancor più importante, si scontrano con l’irriducibile determinazione dei migranti a non tornare indietro e conquistarsi la libertà.

Sono tante le persone che si organizzano per abbattere le frontiere fisiche, amministrative e sociali che confinano i migranti in condizioni di subalternità e ricattabilità. Scardinata ogni differenziazione di ordine giuridico e retorico, dietro queste rivendicazioni si trovano i bisogni che potrebbero muovere chiunque di noi: casa, reddito, dignità, libertà di dimora e circolazione.

Milano NoBorders

 

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