Campionato popolare di calcio. COMUNICATO

CAMPIONATO POPOLARE DI CALCIO. Verso i 10 anni di Mediterraneo Antirazzista. 

Domenica 23 ottobre si è svolta a Monza la prima giornata del CAMPIONATO POPOLARE DI CALCIO. Sul campo sportivo intitolato al partigiano Enrico Bracesco si sono ritrovate le diciotto squadre che hanno dato vita a un’esperienza unica in Italia. Prossimo appuntamento domenica 20 novembre in piazza Tirana a Milano, nel cuore del quartiere Giambellino.

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A seguito di un percorso di assemblee pubbliche ha preso vita la prima edizione del CAMPIONATO POPOLARE DI CALCIO (www.campionatopopolare.it) a cui partecipano diciotto squadre provenienti da tutta la Lombardia (e non solo): rappresentative di comunità migranti, centri sociali, collettivi, associazioni, formazioni “storiche” della scena del calcio popolare locale saranno protagoniste di un inedito progetto costruito dal basso, che attraverserà tutta la stagione invernale fino ad aprile, sviluppandosi in numerose giornate sportive itineranti, lanciando dentro e fuori dal campo un chiaro messaggio antirazzista e antifascista. 

Il punto di partenza condiviso nella costruzione del progetto è costituito dalla consapevolezza che nella metropoli milanese le esperienze di sport popolare si sono moltiplicate e rafforzate: negli ultimi anni si sono diffuse esperienze di tornei, squadre, palestre, iniziative che fondano sulle più svariate discipline sportive una progettualità finalizzata alla promozione di valori antirazzisti, antifascisti e antisessisti, in una dimensione di aggregazione slegata da logiche di profitto, costruita dal basso in maniera autorganizzata.

Ci si è trovati quindi d’accordo nel dare forma a un progetto ambizioso che da una parte segnasse un salto di qualità nelle capacità organizzative e progettuali delle realtà partecipanti, dall’altra mantenesse intatto lo spirito autorganizzato che da sempre contraddistingue i progetti di sport popolare locali. Niente sponsor né profitto, ma una chiara condivisione di intenti circa la priorità sociale di questa modalità di interpretazione della pratica sportiva.

E’ in questa cornice di intenti che nasce il CAMPIONATO POPOLARE DI CALCIO, che si colloca a livello nazionale tra le iniziative connesse alla ricorrenza dei dieci anni del progetto di MEDITERRANEO ANTIRAZZISTA (http://www.mediterraneoantirazzista.org/), progetto di sport popolare nato nel 2008 a Palermo e approdato dal 2015 anche a Milano, sposandosi, nell’ambito delle giornate del Festival delle Culture Antifasciste e Antirazziste, con il lavoro della rete PARTIGIANI IN OGNI QUARTIERE (https://poq.noblogs.org/), che nel 2017 festeggerà anch’essa 10 anni di attività nella metropoli.

Perché Mediterraneo Antirazzista? In questi anni in cui i fenomeni migratori si sono intensificati e costituiscono un fattore imprescindibile dei nostri tempi, pensiamo sia importante supportare e declinare sul territorio un progetto che attraversa tutta la penisola (da Lampedusa a Genova, passando da Palermo, Napoli, Roma e, appunto, Milano) con istanze antirazziste e modalità di coinvolgimento diretto dei migranti. Pensiamo che la pratica sportiva, intesa come occasione di incontro, scambio, confronto,  sia un efficace strumento di intervento sociale per opporsi ai fenomeni di xenofobia e disinnescare il populismo becero di chi, in relazione ai flussi migratori, sta provando a raccogliere consenso fomentando odio, innalzando muri, rispolverando politiche ultranazionalistiche.

Il campionato sarà in tutte le sue giornate un’occasione per prendere parola a sostegno di chi oggi lotta per rivendicare il diritto alla libertà di movimento di ogni individuo, contro il sistema di frontiere della Fortezza Europa che condanna a morte migliaia di uomini e donne nelle acque del Mediterraneo o nei deserti africani. Dentro e fuori dai campi di calcio, per noi nessuno è clandestino: tutta la competizione sarà attraversata da un messaggio di solidarietà attiva nei confronti di chi rivendica la possibilità di sviluppare un’esistenza dignitosa dove desidera, lontano da condizioni di sfruttamento e ricattabilità, tutelato dal rischio di deportazioni e detenzioni determinate esclusivamente da uno status di “irregolarità” o “clandestinità”.

In relazione agli obiettivi di interazione con la metropoli su questi temi e alla diversa provenienza delle squadre partecipanti, un’altra caratteristica fondante del campionato è la sua natura itinerante attraverso i quartieri popolari, ossia negli ambiti in cui con maggiore intensità operano quotidianamente le realtà partecipanti al campionato. Dopo la prima giornata di Monza ci si muoverà quindi verso Giambellino (20.11), Segrate (10.12), …un appuntamento al mese con tappa conclusiva anche a Genova, ospiti di una struttura da sempre sede dell’edizione locale di Mediterraneo Antirazzista.

 L’assemblea delle squadre partecipanti al campionato

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