SULLE “NUOVE” MINACCE DI SGOMBERO DI VIA TIMAVO

SULLE “NUOVE” MINACCE DI SGOMBERO DI VIA TIMAVO
A distanza di due mesi dalla prima denuncia per l’occupazione di via Timavo12, la misteriosa proprietàdell’area, per voce dell’architettoMichela Locati(neoeletta presidentessa del Rotary Club monzese),dichiara a mezzo stampa di aver formalizzatouna nuova denunciaal Prefetto con l’obiettivo di avviarele pratiche per lo sgombero della Foa Boccaccio.L’architettosi lamentain particolaredel brusco stop cheun imminenteprogetto di “riqualificazione” di via Timavo avrebbesubito a causa della nuova occupazione.Una storia già sentita molte altre volte.
Cessate le attività produttive, la proprietà ha lasciato volontariamente gli stabili abbandonati per decenni attendendo il favore tanto atteso dalla politica locale, ossia un cambio di destinazione d’uso dell’area: il PGT prevede oggi infatti un futuro quasi totalmente residenziale che spiana la strada all’ennesima speculazione edilizia, ovvero costruire palazzi per incrementare la rendita dei privati proprietari e chiamarla “riqualificazione”!
Non mancapoi nelle dichiarazioni dell’architetto la consueta “preoccupazione”perla messa in sicurezza dello stabile, sicurezza che sembra interessare solo quando convieneoquando non si rivela troppo costosa in relazione aiprofittifuturi. Così intere aree abbandonatevengono consapevolmente lasciate cadere a pezzi (vedi Pastori Casanova o ex Feltrificio Scotti),non vengono bonificate da sostanze inquinanti(vedi Lombarda Petroli o ex Snia), le scuolepubblichecadono a pezzi e respiriamo l’aria peggiore d’Europa.
In merito a questo tema ci teniamo a puntualizzare che non siamo sprovvedut*, e in vent’anni di occupazioni e interventi di recupero su spazi abbandonati,la nostra sicurezza e quella delle persone che li hanno attraversati è sempre stata una priorità:anche in via Timavo 12, le cui tettoie e strutture sono malridotte a causa dell’incuria e dell’avidità di chi vede gli spazi solo come oggetto di speculazione, la nostra attenzione è tutta rivolta ad assicurare che le nostre proseguano senza rischi.Non solo, il processo di autorecupero dello stabile intende proporsi come modello di intervento sullo spazio abbandonato in opposizione alle mire speculative della proprietà. Ripensare la destinazione d’uso di questo spazio, come dei molti altri sui quali grava la minaccia del cemento e della pioggia di palazzine, costituisce una forma di resistenza di fronte al modello di città proposto dalla Giunta Allevi.
Proprio in queste settimane ci si avvicina al dibattito in consiglio comunale sulla variante all’attuale PGT e verranno presentate da cittadini e associazioni le osservazioni ai singoli piani attuativi.Occorrerà mobilitarsi e far sentire le nostre istanze, a difesa della nuova occupazione e, in generale, per affermare la tossicità di provvedimenti urbanisticiesclusivamente orientatial profittoe alla speculazione.
Con sempre maggior intensità saremopresenti in città, prendendo parola su questi temi, eospiteremoall’interno di via Timavo 12momentipubblicidi confronto sui fenomeni urbanistici e il diritto alla città. Fin da ora vi invitiamo domenica 17 ottobre a un pomeriggio di approfondimento sui concetti di speculazione edilizia e di pianificazione territoriale che si concluderanno con una grande assemblea plenaria dedicata al futuro delle lotte contro la cosiddetta “turbourbanistica”.
Seguiranno dettagli su tutte queste iniziative, che consideriamo la miglior risposta di fronte alle ennesime minacce di sgombero!
FOA Boccaccio 003

 

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