Terrorista è lo Stato!
Il nove dicembre 2013 quattro militanti del movimento No-TAV vengono accusati di aver preso parte ad una azione contro il cantiere del TAV nella notte tra il 13 e il 14 maggio 2013 e arrestati per ordine della procura di Torino nell’ambito di un inchiesta dei PM Rinaudo e Padalino.
La peculiarità di questi arresti, rispetto alla serie innumerevole dei precedenti, è costituita dalle accuse che vengono rivolte ai quattro compagni: attentato con finalità di terrorismo, atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, danneggiamento a mezzo di incendio, violenza contro pubblico ufficiale, detenzione e trasporto di armi da guerra.
I tentativi di criminalizzazione del movimento No-TAV raggiungono così un nuovo apice: non si tratta più di distinguere tra violenti e non-violenti (dove la distinzione, in una lotta determinata e che non ha paura di reagire alla violenza devastatrice di Stato e lobby dell’edilizia, non ha il benchè minimo senso), ma tra militanti e terroristi. Per la prima volta la lotta più popolare e partecipata degli ultimi trent’anni viene accusata di praticare atti di terrorismo, equiparandola alla lotta armata o alle organizzazioni paramilitari islamiste come Al-Qaida.
Il paragone non è retorico, ma motivato dalle deliranti motivazioni che hanno portato agli arresti: i due magistrati hanno infatti utilizzato l’articolo 270 sexies c.p., introdotto nella legislazione italiana dal pacchetto Pisanu del luglio 2005, che amplia in modo considerevole la definizione di condotta terroristica, proprio sulla scia degli attentati di Londra e Madrid di quello stesso anno e del precedente. L’estrema vaghezza della definizione ha potuto permettere alla procura di Torino di applicarla anche a militanti di una lotta, quella No-TAV, che non ha mai fatto mistero di rivendicare la pratica del sabotaggio contro le devastazioni del territorio perpetrate da progetti insensati e imposti manu militari come è il TAV Torino-Lione.
Respingiamo con forza quest’ennesimo, gravissimo attacco repressivo e soprattutto rispediamo al mittente le accuse infamanti rivolte ai quattro compagni arrestati e al movimento No-TAV: chi è stato in Val di Susa sa perfettamente che terrorista è chi impone con la violenza legalizzata i progetti degli speculatori di turno e chi devasta i territori, non certo chi a tutto questo si oppone con i mezzi che ritiene più efficaci.
Chi è stato in Val di Susa sa perfettamente che “terroristi” sono gli speculatori di turno, che devastano territori imponendo con violenza legalizzata opere, che di “grande” possiedono solo nocività, costi e inutilità; terrorista non è certo chi, a tutto questo, si oppone con i mezzi che ritiene più efficaci mettendo in gioco la propria libertà per il bene di comune… tuttalpiù noi li chiameremmo partigiani.
CI VEDIAMO SABATO 22/02 AL CORTEO A MILANO CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DEL MOVIMENTO NO-TAV!
FOA Boccaccio 003