Sciopero GITRE di Bellusco

Giovedì 11 gennaio

Prosegue 24 ore su 24 il presidio di lotta dei lavoratori della Gitre di Bellusco: invitiamo quindi a passare a dare solidarietà e sostegno al presidio anche nelle ore notturne. Infatti ieri sera con il calare della sera e la produzione ferma, un gruppo di crumiri e caporali hanno cercato anche con spranghe di intimidire per fare entrare la merce, ma non sono riusciti nel loro intento per il pronto intervento dei lavoratori SICOBAS in sciopero e dei solidali convenuti. Dalle prime ore di stamattina i TIR sono ancora bloccati e la merce da lavorare rimane ancora nei magazzini! Il SI COBAS e i lavoratori continuano e continueranno nello sciopero senza farsi intimidire da pratiche mafiose e fasciste proprie dei datori di lavoro e dei loro servi! 

Mercoledì 10 gennaio

Oggi secondo giorno di sciopero alla Gitre di Bellusco. Dopo lo sciopero di lunedi, questa mattina nuovo presidio davanti ai cancelli della fabbrica e blocco dei camion arrivati dall’estero per scaricare materiali. I lavoratori e le lavoratrici del SI COBAS sono il lotta contro il passaggio da srl a coop che comporterà un peggioramento delle loro condizioni di lavoro, come la perdita del diritto alla malattia pagata. In più, lottano anche per avere un giusto cambio di contratto, da multi servizi al più vantaggioso contratto metalmeccanico, più adeguato alle effettive mansioni che svolgono in fabbrica. L’azienda al momento non sta ascoltando in nessun modo le loro richieste In questi giorni continuiamo a supportare la battaglia alla Gitre: solo unit si vince!

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Brucia Ancora Dentro Tour 2023

Fine anno, tempo di bilanci.
Dopo la prima proiezione di via Brioschi il 16 marzo sono state settanta le presentazioni di BRUCIA ANCORA DENTRO in questo 2023, un numero enorme e inaspettato, che racconta di trasferte da Nord a Sud in Italia e svariati tour in mezza Europa. Riguardare questo elenco lunghissimo di date e luoghi fa una certa impressione.
Non è stato facile tenere il ritmo, ma abbiamo avuto modo in questi mesi di comunicare ripetutamente la nostra soddisfazione per come il progetto si è sviluppato e per l’accoglienza che ci è stata riservata ovunque indistintamente.
Proseguiremo nel 2024 lungo questa strada: nuove date verranno comunicate a breve, ma nel frattempo ancora una volta ringraziamo tutt* coloro che da marzo a oggi si sono spes* per supportare il progetto e la campagna 130mila.
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Corteo nazionale antifascista

Oltre al sempre più evidente inasprimento di politiche securitarie, misure di segregazione ed esclusione, meccanismi di controllo della popolazione, che negli ultimi decenni stanno caratterizzando la gestione del territorio definito Europa, assistiamo contestualmente al rafforzamento di posizioni di estrema destra. Gruppi neonazisti e neofascisti organizzati e con ampi margini di agibilità, fuori e dentro le istituzioni, proliferano sempre più.
Decenni di profonde crisi economiche e sociali, oltre ad aver messo in ginocchio la parte più povera e vulnerabilie della popolazione, hanno creato un terreno assai fertile alla propaganda di idee populiste, identitarie e fortemente reazionarie. Diverse forze politiche, più o meno istituzionali, stanno in questi anni raccogliendo i risultati di questa propaganda: dalla crescita del consenso registrata dai maggiori partiti di destra europei, come il Rassemblement National, la Lega e Fratelli d’Italia, l’AfD e Vox fino al successo delle manifestazioni di piazza fomentate dai fascisti. Il movimento per l’indipendenza della Macedonia in Grecia, l’infiltrazione dei fascisti in diverse piazze contro le restrizioni Covid-19, i recenti disordini in Spagna contro l’amnistia per i separatisti catalani o gli scontri razzisti scoppiati a Dublino sono solo alcuni degli esempi che ci vengono in mente.
In questo contesto di oppressione sempre più esplicita e invasiva e di brusco riassestamento del capitalismo globale, chi si organizza per resistere e combattere la violenza degli Stati, del capitale e quella dei loro cani da guardia di estrema destra si trova di fronte a una repressione sempre più estesa e aggressiva. In tempi cupi come quelli che viviamo, in cui i venti di guerra fischiano sempre più forti alle nostre orecchie, la repressione del nemico interno e la pacificazione sociale si manifestano come priorità di tutti i governi nazionali. Continua a leggere

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A Babbo morto 2023

Sabato 23 dicembre / NEI di Monza 
dalle ore 21 ‘till late
A BABBO MORTO
A pochi passi dalle vie del centro, dalle luminarie e lo shopping natalizio, dai trenini e dalle piste di pattinaggio, a pochi passi dal consueto e orrorifico spettacolo del consumo sfrenato, del decoro ipocrita, della città militarizzata, va in scena ancora un sacrosanto delitto: ammazziamo il caro Babbo Natale.
Per il terzo anno consecutivo torna A BABBO MORTO, in una versione inedita: se ci tolgono gli spazi, lo facciamo in strada! Quest’anno occupiamo la piazzetta del NEI per una festa di Natale autogestita e a prezzi pop, con vin brulé, birrette e musica diffusa.
Ingressi non ce ne sono, basta che vieni, bevi e balli!
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Sulla questione dei migranti in via Monte Oliveto

Nelle ultime settimane è andato in scena l’ennesimo teatrino politico istituzionale a proposito della possibile apertura di un nuovo centro di accoglienza per persone migranti a Monza in zona Triante.

Sindaco, assessori, consiglieri e partiti di ogni schieramento si sono inizialmente rimbalzati responsabilità e colpe con la Prefettura, fino a conciliarsi in una opposizione bipartisan al centro di accoglienza, sancita in una mozione firmata da tutti settimana scorsa.

Si tratta di un mix di istanze, in cui preoccupazioni legate al possibile “degrado” apportato dal centro si uniscono a ipocriti appelli a un’accoglienza dignitosa e diffusa. Continua a leggere

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Da vent’anni in mezzo ai guai

Centinaia di persone hanno animato le strade del centro di Monza partecipando al corteo 20 ANNI NON SONO ABBASTANZA / 2003 – 2023 UN AMORE SENZA FINE, con cui abbiamo iniziato a festeggiare il nostro ventesimo anno di attività politica sul territorio. La manifestazione ha gridato in piazza la rabbia per l’ennesimo sgombero, testimoniando con determinazione (e con il terzo corteo in pochi mesi) la volontà di un’intera comunità politica di proseguire nel proprio percorso antagonista in città.
Il lungo percorso ha dato modo di ripercorrere temi e luoghi significativi per la nostra storia e soprattutto ha offerto la possibilità di sottolineare la totale inadeguatezza della Giunta Pilotto nel governo del territorio, con particolare riferimento all’impronta repressiva e alle scelte speculative in materia urbanistica.
 
Il corteo ha avuto un grosso impatto comunicativo, con una calda partecipazione da parte di tutte: tra fumogeni, cori e graffiti si è ribadita l’urgenza di riversare nelle strade tutte le istanze che, nella temporanea assenza di uno spazio sociale, è necessario declinare nei tempi che viviamo.
 
Verranno quindi presto nuovi momenti di visibilità e lotta in città, in attesa della prossima occupazione, intanto ancora una volta ringraziamo tutte coloro che nella giornata di sabato hanno portato supporto e solidarietà alla nostra causa.
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COSTRUIRE SOLIDARIETÀ contro la repressione

Pubblichiamo un terzo contributo di analisi in vista del corteo di sabato 9.

COSTRUIRE SOLIDARIETÀ CONTRO LA REPRESSIONE

Vent’anni di politica autorganizzata e di lotta in prima linea ci hanno obbligato a fare i conti con la repressione dello Stato, ma allo stesso tempo ci hanno anche insegnato che la solidarietà è un’arma. Denunce, processi, multe, condanne e assoluzioni sono parte integrante di un percorso politico che ha come obiettivo la trasformazione radicale del mondo che viviamo: saper fronteggiare collettivamente anche queste circostanze costituisce un aspetto fondamentale della nostra comunità politica.

Viviamo in tempi di guerra e come sempre in questi frangentiin cui si devono serrare i ranghi e zittire tutte le forme di dissenso possibile, il primo nemico da combattere è quello interno.

Stampa e politici, per riempire le loro pagine e i loro discorsi, amano strumentalizzare e utilizzare la favoletta di luoghi sempre più insicuri e del “buon cittadino costantemente messo in pericolo da un crimine incontrollabilecui si può porre rimedio soltanto aumentando le pene e il controllo, unica forma di gestione di un ordine sociale sempre più traballante.

Andare a un corteo, esprimere la propria opinione e il proprio disaccordo, lottare contro il dominio tecnocratico, dimostrare solidarietà alle persone detenutesono tutte forme di resistenza che espongono a una repressione sempre più massiccia e diffusa. Quella che era la quotidianità di chiunque facesse politica conflittuale diventa oggi materia di tribunale. L’unica divergenza ammessa è quella che rispetta le regole e che, seppur mobilitando grandi masse, non incide minimamente sui meccanismi del potere né scalfisce lo stato di cose presenti.

A Monza, l‘attuale giunta di centrosinistra non fa alcuna eccezione, situandosi in piena continuità con la precedente per quanto riguarda la politica securitaria e la narrazione della sicurezza. La Giunta Pilotto ha fatto anche meglio di quella precedente, sgomberandoci per ben tre volte in pochi mesi con la pretestuosa scusa della presenza di amianto e dell’ammaloramento degli edifici occupati.

Oltre a questo, per la prima volta in vent’anni, partirà anche un processo per il reato di occupazione in relazione all’esperienza di via Timavo, un grave precedente con cui Pilotto punta a colpire la nostra esperienza politica, attraverso un escamotage sempre più utilizzato dalle procure, ossia il tentativo di ridurre ad atto criminale un’attività ventennale di politica, autogestione e lotta sul territorio.

Non sarà certo questo processo, né gli altri che ci troviamo ad affrontare o che affronteremo, tanto meno gli sgomberi in successione, a porre fine alla nostra esperienza e alla nostra voglia di lottare

Rafforziamo percorsi di solidarietà e sensibilizzazione, facciamoci carico collettivamente di queste circostanze, esprimiamo complicità con chi è colpitə dalla repressione dello Stato!

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Sgomberata la FOA Boccaccio da via Verità

Nel corso della mattinata di oggi, mercoledì 6 dicembre, la Questura ha effettuato lo sgombero dell’area di via Verità 3 a Monza, occupata dalla FOA Boccaccio il 25 novembre.

Assistiamo all’ennesima dimostrazione della volontà della Giunta Pilotto di provare a reprimere la ventennale esperienza di autogestione monzese: invitiamo quindi tuttə a rispondere con forza e determinazione  partecipando al corteo di sabato 9, con concentramento alle 14 in piazza Castello.

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Vent’anni di occupazioni

Ci sono tanti modi per ripercorrere 20 anni di esperienza politica sul territorio e nei prossimi mesi ci sarà occasione di condividere pezzi della nostra storia, attingendo a un ampio archivio di materiali. In vista del corteo di sabato 9, proponiamo tutti i comunicati relativi alle 12 occupazioni che, a partire dal 2003, il collettivo della FOA Boccaccio ha messo in atto con l’obiettivo di trovare uno spazio dove sviluppare con continuità la proprie attività (sono escluse quindi TAZ o altri tipi di occupazioni “tematiche”). Si tratta di un lungo elenco di testi attraverso i quali è possibile ricostruire il filo rosso che unisce diverse generazioni di militanti in un percorso unitario di lotta. Un utile strumento per analizzare l’evoluzione di quella storia comune che ci porterà ancora una volta in piazza insieme sabato. Buona lettura!

15 novembre 2003
VIA BOCCACCIO

24 aprile 2004
VIA BOCCACCIO bis

06 dicembre 2008
VIA ARNALDO DA BRESCIA

27 giugno 2009
APOLLO

09 aprile 2011
VIA ASPROMONTE

03 maggio 2011
VIA DURINI

08 luglio 2011
VIA BOCCACCIO tris

16 luglio 2011
APOLLO bis

08 ottobre 2011
VIA ROSMINI

13 luglio 2021
VIA TIMAVO

21 settembre 2023
VIA VAL D’OSSOLA

25 novembre 2023
VIA VERITA’

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Comunicato occupazione aprile 2004

COMUNICATO STAMPA DELLA F.O.A. BOCCACCIO 003

26/04/04

 

Il Collettivo Monzese è tornato in via Boccaccio

 

Dopo lo sgombero della F.O.A. Boccaccio 003, avvenuto il 2 dicembre dello scorso anno, denunciammo che l’esigenza di spazi sociali non sarebbe stata cancellata con la repressione.

I “tutori dell’ordine cittadino” avevano innalzato barricate in difesa della legalità, salutando con sollievo lo sgombero del Centro Sociale, dove centinaia di giovani si stavano organizzando per dare vita ai propri progetti.

Da allora, nessuno più si è interessato al futuro della fabbrica di via Boccaccio, subito abbandonata al degrado. Lo spazio che per tre settimane è stato protagonista di vitalità, socialità ed aggregazione giovanile è subito tornato ad essere un buco nero della città, riconquistato da spacciatori ed eroina: tutto ciò non ha destato alcuna polemica, evidentemente la cosa importante era far tacere i ragazzi.

 

-PROGETTI PER IL FUTURO

In primo luogo la F.O.A. Boccaccio è un luogo di aggregazione liberamente accessibile a chiunque, senza obblighi alcuni, con spazi a disposizione di realtà associative che faticano a trovare luoghi in cui riunirsi e svolgere le proprie attività. Inoltre gli spazi della F.O.A. saranno a disposizione gratuitamente di chiunque (singolo o gruppo) venga a proporre dei progetti in linea con i nostri principi, contenuti nel manifesto politico del Collettivo Monzese.

Vi saranno sicuramente organizzati concerti, valorizzando soprattutto la scena underground brianzola, che fatica a trovare spazio per esprimersi. Nel settembre degli anni passati e in occasione del 25 Aprile abbiamo dimostrato di sapere organizzare manifestazioni musicali gratuite per il pubblico e siamo in contatto con moltissimi gruppi che ci chiedono di poter suonare alle nostre iniziative. Inoltre collaboriamo da tempo con associazioni che lavorano nel campo della musica, come “Mamaalma” , “M.I.A.O.” e “Mezzanima”, che useranno gli spazi del Centro Sociale per portare i loro gruppi.

Si organizzeranno mostre di giovani artisti che non hanno spazio per esporre: il Collettivo ha più volte occupato Piazza Roma con l’esposizione di opere d’arte, cercando di testimoniare la mancanza di spazi e dimostrando di condividere con i giovani artisti questo problema.

Sono in allestimento spazi per manifestazioni teatrali, che verranno usati sia dalle compagnie con cui siamo in contatto sia da dilettanti in cerca di spazio.

Il Collettivo Monzese ha inoltre dimostrato di saper gestire situazioni di rivendicazione politica, ricoprendo anche un ruolo centrale nell’organizzazione di diverse manifestazioni, sia a Monza (ricordiamo il corteo contro la guerra dello scorso 15 febbraio, ad esempio, o il concerto itinerante con che si è svolto per le vie di Monza a dicembre) che a Milano (come la prossima MAY DAY del 1° maggio).

 

-MANIFESTO POLITICO DEL COLLETTIVO MONZESE

1.a favore della libertà di espressione delle idee e contro

ogni forma di repressione del dissenso;

2.per una solida salvaguardia della nostra memoria storica, contro i

movimenti neofascisti, e contro ogni forma di regime

antidemocratico, violento e reazionario;

3.a favore di una società multietnica e di una integrazione

tra le diverse culture; contro l’ondata di intolleranza e xenofobia che

sta travolgendo l’Europa e l’intero mondo occidentale;

4.a favore di una informazione libera e indipendente; contro il tentativo

di manipolazione delle coscienze e delle opinioni attuato dai media,

5.a favore della tutela dei diritti e dell’emancipazione dei lavoratori e

del precariato sociale;

6.contro il neoliberismo e l’esasperazione della logica del profitto;

7.contro ogni forma di guerra imperialista, contro il terrorismo e le condizioni

politiche, ideologiche e militari che costringono ad utilizzarlo come unica

soluzione per la salvaguardia e l’affermazione dei propri diritti;

8.contro la globalizzazione, intesa come processo di estensione

su scala mondiale del modello economico neoliberista promosso

dalle potenze occidentali e dalla politica delle multinazionali.

 

-RAPPORTI CON PROPRIETA’ / AMMINISTRAZIONE COMUNALE
I rapporti con la nuova proprietà dello stabile di via Boccaccio e con
l’amministrazione comunale sono buoni: stiamo cercando un accordo che ci
permetta di costruire un’esperienza stabile, duratura e costruttiva per
l’intera città all’interno di queste mura.
Al momento esistono tutti i presupposti affinchè l’accordo abbia luogo:
noi siamo disposti ad assumerci tutte le responsabilità del caso ed a
portare avanti con serietà gli impegni presi. Confidiamo che anche le altre
parti coinvolte siano in grado offrire alla città una tal prova di maturità.

-SOSTEGNO AL BOCCACCIO
Esistono diverse realtà che sostengono il progetto Boccaccio 003.

Rifondazione Comunista si sta spendendo come intermediario tra noi e le istituzioni, lavorando dall’esterno affinché l’esperienza del Boccaccio non sia vista come un problema, ma come una risorsa per la città di Monza, in modo da garantire una permanenza stabile e continuativa all’interno dell’area.
Da tempo abbiamo allacciato relazioni con la CUB Monza, il sindacato
di base di via Piave, con cui stiamo preparando la creazione di uno
sportello informativo per i lavoratori precari all’interno del Centro
Sociale. Sempre con la CUB ci stiamo avviando verso una grande tappa di
rivendicazione: la MAY DAY del 1° maggio. Parade nazionale ed europea (che
quest’anno vedrà oltre 100mila persone) che abbiamo contribuito attivamente
ad organizzare in questi ultimi mesi. Anche grazie a noi quindi la precarietà monzese sfilerà in questo importante corteo.

Insieme al Gruppo d’Acquisto “Le perle ai porci” abbiamo portato avanti diversi percorsi. Sia la collaborazione nelle spese autogestite (che continueranno, anche all’interno del progetto Boccaccio 003), sia nelle campagne di appoggio e sostegno alle lotte dei Bananeros del Nicaragua.
Ci sono poi i gruppi teatrali, come la “Compagnia Stabile Monzese” e la “Compagnia degli Stracci”, a cui intendiamo mettere a disposizione spazi per prove e spettacoli. Con loro, come con tutte le altre realtà che faticano a trovare spazi adeguati per svolgere le proprie attività, abbiamo avviato una collaborazione che si salderà all’interno della FOA Boccaccio.

Con la “Fabbrica degli anticorpi” continueremo a lavorare su tematiche, quali la pace, l’immigrazione, la repressione, il nuovo ordine globale e tutto quanto concerne l’attualità.

Un ruolo importante nella vita del centro avranno anche gli studenti, già entusiasti della precedente esperienza: lo spazio sarà aperto alla loro esigenza di ritrovarsi in spazi autonomi e autogestiti.

 

 

Sarà quindi arte, musica, cultura, socialità e politica: non sono mai stati i contenuti a mancarci, e finalmente da oggi siamo di nuovo qui a rivendicare i nostri spazi.

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