DDL-Pillon perché e perché adesso.
Materiali dall’incontro di martedì 5 febbraio a Monza.
Ascolta l’intervento di Carlotta (Non Una di Meno)
Ascolta l’intervento dell’avv. Pinzani (CADOM)
Riflessioni.
Il feticcio più evocato dall’estremismo femminista è la violenza in famiglia. Ma solo quella declinata al maschile. Ma nel contesto separativo quasi sempre la violenza ha le chiavi di casa e porta i tacchi a spillo, Vincenzo Spavone, presidente di GESEF (Genitori Separati dai Figli).
L’interesse dei minori sarebbe che i genitori non si separassero. La famiglia non è un affare privatistico, ma un fatto sociale. Da quando le donne hanno acquisito il diritto di separarsi sono diventate più libere e più felici? No. Bisogna indossare le cartelle per separarsi. Il matrimonio non è basato sull’amore anzi è qualcosa di diverso da una semplice consacrazione dell’amore, Massimiliano Fiorin, avvocato e saggista, già candidato con Il Popolo della Famiglia.
Due agghiaccianti affermazioni pronunciate da alcuni della cricca del Senatore Simone Pillon e del suo compare Lorenzo Fontana, Ministro per la Famiglia, bastano per far capire perché abbiamo deciso di pendere parola sul Decreto Legislativo che del primo porta il nome.
Ci siamo sporcate le mani. Abbiamo discusso a tavoli che non sempre ci hanno fatto sentire a casa.
Abbiamo chiaro che la lotta contro le idee del Senatore Pillon e del Ministro Fontana ci riguarda tutte. E tutti.
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