CAMPI PROFUGHI YAZIDI: TRA ATTESA E DETERMINAZIONE

CAMPI PROFUGHI YAZIDI: TRA ATTESA E DETERMINAZIONE
In Turchıa ı campı profughı che ospıtano le popolazıonı colpıte dall’avanzata del DAESH sono gestıtı o dall’AFAD o dall’HDP; neı prımı, al parı dı quellı gestıtı dalla protezıone cıvıle ın ıtalıa, non é possıbıle accedere per vısıtarlı, neı secondı é relatıvamente facıle ottenere ıl permesso per entrare e documentare la sıtuazıone.
Con la carovana del 15 settembre abbıamo vısıtato ı campı deı profughı sırıanı nel dıstretto dı Suruç ( http://boccaccio.noblogs.org/post/2015/09/14/carovana-internazionale-a-kobane/#more-5382), che ın questı mesı sı stanno svuotando rapıdamente. Al momento sono rımaste cırca un quınto delle persone rıspetto a qualche meşe fa poıché ın moltı hanno scelto dı rıtornare ın Rojava e moltı dı pıú hanno tentato la vıa dell’Europa.


Il mıo vıaggıo é proseguıto ın compagnıa dı un’amerıcana turco-parlante ınteressata alla sıtuazıone neı campı profughı Yazıdı rıspetto aı qualı ha un progetto molto partıcolare e personale che devo ammettere ha catturato ıl mıo ınteresse e ho decıso dı darle una mano.
Abbıamo provato (e sembrerebbe con successo) a mettere dırettamente ın contatto ı profughı Yazıdı con alcune assocıazıonı umanıtarıe che sarebbero dısposte a fornıre loro supporto (ın partıcolare assocıazıone Rojava), scavalcando l’organızzazıone HDP che gestısce ı campı.
Ammetto che lavorare alle spalle e all’ınsaputa dell’HDP potrebbe sembrare poco ortodosso ma la gestıone deı campı varıa veramente molto da sıtuazıone a sıtuazıone: come ın alcunı campı é possıbıle trovare deı responsabılı apertı e dısponıbılı, cosí ın altrı campı cı sı puó trovare dı fronte a un muro dı gomma ımpermeabıle a ognı ınızıatıva che non arrıvı dal partıto. Continua a leggere

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Non sono le bombe, il vostro silenzio ci uccide

“Non sono le bombe, il vostro silenzio ci uccide” è la frase scritta su di un muro comparsa ad Ankara questa mattina.
Proprio per questo è urgente passare all’azione, è ora di agire! Scendiamo in piazza in tutta Italia a sostegno della pace, contro le stragi di stato ed il terrorismo di Erdogan

Martedì 13 Ottobre
MILANO ore 19 da Piazza San Babila presidio e corteo verso Piazza Duomo
Sabato ad Ankara, a un corteo convocato dall’HDP per chiedere “Pace, democrazia e lavoro”, un duplice attentato ha ucciso 128 persone e ne ha ferite più di 500. Continua a leggere

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Anarchismo e democrazia

15102015
Nell’aprile 1877 un gruppo di rivoluzionari internazionalisti aveva cercato di provocare una sommossa armata generalizzata a partire dal Matese, ma il tentativo, durante il quale due carabinieri erano stati feriti durante uno scontro (uno di essi morì alcuni giorni dopo), non aveva avuto fortuna e i componenti della “Banda del Matese” erano stati catturati dall’esercito italiano accorso in forze. Nel processo che seguì i rivoltosi furono assolti e liberati.
Due dei protagonisti dell’episodio – Errico Malatesta, tra i principali organizzatori, e Saverio Merlino, avvocato difensore al processo di Benevento – furono nei venti anni successivi, in Italia e in esilio, tra le figure di maggior rilievo dell’anarchismo italiano. Il 29 gennaio 1897, con le elezioni alle porte, Il Messaggero pubblicava una lettera di Merlino che dichiarava superata la posizione astensionista e invitava a rivolgere il voto verso i candidati del Partito socialista. Con la risposta di Errico Malatesta prenderà il via una lunga polemica a mezzo stampa tra i due vecchi amici che analizzerà a fondo i temi, ancora oggi attualissimi, che caratterizzano la contrapposizione tra anarchismo e democrazia.

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Cantastorie di resistenza

Cantastorie di resistenza

Un aspetto centrale del più ampio progetto di trasformazione che oggi definiamo Confederalismo democratico è rappresentato dalla resistenza culturale. Per i curdi la parola “cultura” non indica solamente la tradizione in senso stretto ma comprende la varietà artistica, espressiva e di modi di vita dei popoli dell’area che ancora oggi chiamano Mesopotamia; in secondo luogo, non rappresenta un’attività neutra e slegata dal contesto storico.
Fin dalla sua nascita, lo Stato turco ha avuto come pilastro l’assimilazione forzata delle minoranze etniche, tentando di controllarne la lingua e le usanze, fino al loro sradicamento. Tutti i popoli che si sono trovati forzatamente a vivere in Turchia, dal 1923 hanno subìto la violenza culturale e militare del nazionalismo di Stato. Continua a leggere

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Atlantide lotta per vivere

Bologna 8.10.2015
E’ difficile cercare di tratteggiare la trama di un’esperienza oggi, quando troppe trame si stringono tra molteplici esperienze, lotte e desideri a descrivere la storia di un solo spazio di pochi metri quadrati e dei suoi tantissimi protagonisti, soprattutto nei giorni in cui un finale scritto tra promesse bugiarde vorrebbe essere firmato con la violenza di uno sgombero…
Favolose froce, coraggiose femministe e nerissime punk avevano in comune l’amore passionale per l’autogestione come unica forma condivisibile di vivere la socialità, e la libertà di espressione del proprio desiderio come risposta consapevole di una minoranza cosciente; ma questa esperienza decennale di convivenza ha anche ampliato i confini delle proprie idee, arricchito le proprie pratiche di eccezionali contaminazioni. Continua a leggere

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Three Days Third Half

TREGGGIORNI

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Le Sartine V edizione

I vestiti sono il simbolo dello sfruttamento delle masse, perciò ogni
vestito che indossiamo rappresenta una persona sfruttata ed un danno
ecologico al pianeta. a

L’abito preconfezionato è un’imposizione del
sistema capitalistico per omologare e catalogare gli individui:
imparando a confezionarci gli abiti, potremmo liberare oltre che le
nostre menti, le nostre capacità manuali, per creare individualmente
un’esistenza migliore per la comunità. Continua a leggere

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RojavaResiste. Report #01

Tra Istanbul e Diyarbakir corre una differenza non solo geografica: se, infatti, nella prima lo spazio è completamente occupato dalla campagna in vista delle elezioni del prossimo 1 novembre, nella capitale del Kurdistan turco invece si percepisce una quieta tensione che ha valicato da tempo il piano elettorale. Il quartiere di Sur, storica roccaforte dell’opposizione curda, dopo i recenti scontri è nuovamente a rischio coprifuoco.

web1 Continua a leggere

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Dub Society Original Roots Dub Station

boccaccio 2

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Sui fatti della scorsa notte

Nella notte tra lunedì 5 e martedì 6 ottobre sono comparse sulle pareti esterne della Foa Boccaccio 003 di via Rosmini 11 scritte, slogan e simboli fascisti e nazisti a firma LOTTA STUDENTESCA, organizzazione giovanile di FORZA NUOVA. Sono stati deturpati i murales esterni, tra i quali quelli dedicati ai partigiani Enrico Bracesco e Salvatrice Benincasa.

Nel corso di questo 2015, in coincidenza con la ricorrenza del Settantesimo della Liberazione, si sono intensificate le iniziative antifasciste e antirazziste promosse dentro e fuori le mura del Boccaccio, ultima in ordine di tempo la quattro giorni del Festival itinerante FISCHIA IL VENTO: è chiaro che questa attività crescente in città e in Brianza generi la frustrazione che induce questi soggetti marginali a sterili provocazioni.

LOTTA STUDENTESCA ha sede presso la neonata sede provinciale di via Vignoni a Meda, a cui ovviamente ascriviamo responsabilità politiche e materiali dell’accaduto: ribadiamo la gravità del fatto che sedi neofasciste aprano nelle nostre città, ritenendo inaccettabile che soggetti razzisti e ultranazionalisti abbiano agibilità.

Come già accaduto circa 4 anni fa dopo un’azione simile dei loro infami predecessori di Leone Crociato, avremo modo ovviamente di ripristinare i murales esterni e di rispondere in maniera diretta e determinata alle trasferte di questi soggetti sul territorio di Monza.

MORTE AL FASCIO

FOA Boccaccio 003

Monza

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