[betlemme2]trenta gradi

ciao belli,
vi scrivo da una betlemme soleggiatissima, trenta gradi
stabili e bel tempo che ci permettono di proseguire al meglio le nostre attivita.
ieri si e stati ad hebron dove abbiamo incrociato la carovana:
quello e uno dei posti dove la situazione e piu delicata, con i militari israeliani
che pattugliano il suk con i mitra ready to shut, ovviamente tutti ragazzi under 20.
per entrare nella moschea si passano 3 check point in 50 metri e li puoi trovare
anche soldatesse molto giovani.
una citta di mezzo milione di abitanti tenuta in scaccco da poche centinaia di coloni arroccati
nei pressi della sinagoga: il quartiere ebraico ha un altra faccia ed i coloni
manifestano costantemente la propria arroganza.
nel pomeriggio passaggiate lungo il muro nei pressi di betlemme a
ridosso del campo profughi di aida: la nostra risorsa piu preziosa sono
i contatti che ha il nostro basista: siamo costantemente accolti in
case di gente comune come negli uffici dei parlamentari, we have only
to ask,
cosi stiamo davvero girando un documentario non previsto dal programma,
giriamo con 2 o 3 videocamere e ci muoviamo pure col bomb, il microfono
stile giraffa.
il muro fa impressione, i campi profughi anche: in verita e esattamente
tutto come ci avevavno raccontato nel tempo i nostri carovanieri. alla
fine questi posti ti sembra gia di conoscerli
dalle mille immagini che abbiamo visto insieme in boccaccio o dalle tante chiaccherate
su queste problematiche. al di la di essere qua, la cosa che conta e riuscire nel nostro piccolo
a fare concretamente qualcosa per loro.
tra poco cominceremo il workshop con i ragazzi del campo profughi di deishe.
la carovana prosegue bene, al di la dell impossibilita di entrare a
gaza, riusciamo a ritagliarci dei momenti comuni (due giorni fa siamo
stati insieme all ibdaa center di deishe) e dormiamo a pochi chilometri
di distanza, solo che loro hanno poca liberta di movimento e al massimo
siamo noi a poterli raggiungere e non viceversa.
il tipo da cui stiamo e un grande, in citta conosce tutti e si muove
con disinvoltura in tutta la west bank, tanto che venerdi ci
trasferiamo dalla sua famiglia a jenin perche ci tiene che portiamo
a casa piu testimonianze possibili della realta palestinese.
e poi ama cucinare e bere…
 
per il momento e quasi tutto
 
un abbraccio

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